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Modi  e  modell e della  moda Psicol ogia delle comunicazi oni sociali Willy Maywald Model: Christian Dior Paris, 194 7 www.proa.org/.../moda/  salas/willy_maywald.html
• Non esiste una moda ma mode • Le mode interpretano due diffuse tendenze: la conformità e l’innovazione e dunque procedono attraverso le modalità dell’influenza maggioritaria e dell’influenza minoritaria • I modi della comunicazione della moda sono riconoscibili rispetto a quelli che contraddistinguono altri generi e prodotti di consumo • Le modelle non sono portatrici di abiti ma interpreti della comunicazione della marca • Nella moda assumono salienza assoluta le leggi della CNV, dell’apparenza e della memetica Modi e modelle della moda
oppositiva La moda non va incontro al consumatore, nell’apparenza. Essa si distacca dal comune essere, vedere e sentire. Essa impone che noi la si segua e dunque non è infrequente che essa ci volga le spalle, per il semplice motivo che la moda precede.
anoressica La condizione anoressica è ideale per la moda perché capace di evidenziare alcune istanze di comunicazione e rappresentazione: la trasparenza del corpo valorizza la consistenza e le forme dell’abito (che pure è debole alla percezione) o l’incorporeità delle essenze.
altèra La moda si esprime in forma altèra, ovvero improntata a fierezza e dignità ma, contestualmente, la moda àltera ovvero trasforma, rende altro da sé, modificando tratti e configurazione della persona. La moda conferisce il tratto
narcisa L’identità di Narciso si costituisce attraverso il rispecchiamento duale. La moda moltiplica le dimensioni specchiate del sé favorendo le opzioni identitarie: io sono ciò che mi piace essere.
distale La moda guarda lontano, lo sguardo è volto verso orizzonti lontani. Ciò che appare è in realtà lontano e tuttavia presente solo all’osservatore distale (la modella).  A noi rimane solo lo stimolo prossimale (la modella stessa) e ciò che ci prospetta (la marca).
improbabile La moda rende possibile ciò che è improbabile. Ciò che è improbabile è impossibile senza la moda. Dunque appare necessario se non indispensabile seguire la moda quanto più essa appare improbabile. Ciò è possibile attraverso la scelta della marca.
dominante La moda è innovativa perché fornisce modelle che raffigurano (e pure modelli culturali che sanciscono) nuovi modi di rapporto sociale e relazione interpersonale.
drammatica Le emozioni sono marcate e rimarcate: espresse in modi forti e dirompenti perché la moda è il regno delle emozioni forti, del contatto diretto ed immediato con i nostri stati dell’io.
compiaciuta Consapevole delle proprie sensazioni e delle proiezioni interne, la modella della moda si offre alle esperienze vivendo il gioco della moda come uno stato della mente. La moda è la modalità attuale di meditazione sulla trascendenza dei consumi.
trasgressiva L’affermazione di nuovi stili impone in una qualche misura la rottura con il passato, la messa a soqquadro delle modalità espressive dominanti. Ma ciò non riguarda necessariamente il prodotto o la marca: d’altra parte nella moda non cè alcunchè che possa essere realmente valutato come trasgressivo. La trasgressione è solo un’illusione nella mente dell’osservatore
ipnotica Il gioco dell’illusione è anche il gioco ipnotico: chi ipnotizza chi? E’ un’altra innocente (!) illusione.
walkiria La modella interpreta un’antica parte guerriera, quella delle amazzoni e delle walkirie. Tipica è l’andatura in passarella, artificiale come il passo di marcia solenne dei soldati in parata. La moda è la militanza del genere femminile
determinata La storia del jeans è quella di un capo classico dell’industrialesimo, in quanto parte dell’abbigliamento base dell’operaio nordamericano. La sua evoluzione è lo specchio dell’evoluzione dei costumi sociali. “ Fuoriuscito/a di classe”
lolita Il lolitismo nella moda è prodotto della società industriale perché sancisce l’ingresso del target giovanile come traino dei consumi e dell’adolescenza come luogo del privilegio.
impudica La moda è l’affermazione del piacere come principio essenziale della relazione con se stessi. Non vi è inibizione tantomeno femminile per la quale si possa giustificare l’ipotesi della rinuncia. Anche l’idea del peccato viene rivalutata.
esotica Altri luoghi, altri odori, sapori e sensazioni. La moda è traslazione nello spazio e proiezione fantastica verso universi sensuali, al cui interno sembra prendere corpo un consumo immateriale: quello della marca.
anonima La modella appare di frequente come un pretesto espressivo, anonima e nascosta quanto esibita e rivelata. Sono le pratiche del corpo e le parole dei gesti a segnalare la sua presenza al fianco della marca. Solo un’intuizione.
ombrosa La moda offre frequentemente la rappresentazione di stati emozionali caratterizzati da turbamento, o da espressioni di disposizioni che potremmo definire negative. Ci si veste dell’umore: ottimo per i darks
incontenibile Forte ed incontenibile. La donna è una forza della natura. La moda è la sua legge, e attraverso essa si esprime la sua voglia dirompente di essere e di relazionarsi con il mondo, senza altre mediazioni e senza compromessi (neanche con il genere maschile: manifesto!)
plastica Sospesa tra stile statuario e dinamica del gesto, l’evoluzione della moda nel suo complesso segna il totale superamento della modella intesa come manichino, semmai richiamando il valore immutabile della tradizione classica.
protagonista Il testimonial di moda non può che essere un personaggio di moda, incarnazione della capacità di cavalcare gli stili e di imporre uno stile personale.
esibizionista Esibizionista per vocazione e per mestiere, la modella afferma l’idea essenziale dell’identità come rappresentazione, dell’io come soggetto-oggetto di desiderio e dunque dello spirito della moda come motivazione ad appropriarsi dei suoi stessi modi di essere (ed apparire)
complice Mai sottomessa realmente, la donna della moda è piuttosto complice, partecipe del gioco seduttivo da cui si dichiara mai umiliata.
surreale La moda si configura come un settore in cui il confine tra arte e tecnica (anche per quel che attiene alla collocazione della pratica fotografica) appartiene al passato. I generi dell’arte da quella classica a quella contemporanea sono ampiamente presenti e sperimentati nelle diverse produzioni.
Sballata / smodata La moda introduce e sostiene nuove forme estetiche procedendo secondo i canoni dell’influenza minoritaria anche attraverso l’acquisizione e riproduzione di stili ed esperienze espresse dalla strada.
serena Dimensione emozionale per niente frequente nell’alta moda, la quiete dei sentimenti appare espressione più consueta quando l’offerta di consumo è relativa all’abbigliamento d’ogni giorno, o riguarda settori contigui alla moda come la cura del corpo, la cosmesi e l’igiene personale. La gioia e la felicità sono cosa d’ogni giorno (solo per la moda di largo consumo).

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  • 1. Modi e modell e della moda Psicol ogia delle comunicazi oni sociali Willy Maywald Model: Christian Dior Paris, 194 7 www.proa.org/.../moda/ salas/willy_maywald.html
  • 2. • Non esiste una moda ma mode • Le mode interpretano due diffuse tendenze: la conformità e l’innovazione e dunque procedono attraverso le modalità dell’influenza maggioritaria e dell’influenza minoritaria • I modi della comunicazione della moda sono riconoscibili rispetto a quelli che contraddistinguono altri generi e prodotti di consumo • Le modelle non sono portatrici di abiti ma interpreti della comunicazione della marca • Nella moda assumono salienza assoluta le leggi della CNV, dell’apparenza e della memetica Modi e modelle della moda
  • 3. oppositiva La moda non va incontro al consumatore, nell’apparenza. Essa si distacca dal comune essere, vedere e sentire. Essa impone che noi la si segua e dunque non è infrequente che essa ci volga le spalle, per il semplice motivo che la moda precede.
  • 4. anoressica La condizione anoressica è ideale per la moda perché capace di evidenziare alcune istanze di comunicazione e rappresentazione: la trasparenza del corpo valorizza la consistenza e le forme dell’abito (che pure è debole alla percezione) o l’incorporeità delle essenze.
  • 5. altèra La moda si esprime in forma altèra, ovvero improntata a fierezza e dignità ma, contestualmente, la moda àltera ovvero trasforma, rende altro da sé, modificando tratti e configurazione della persona. La moda conferisce il tratto
  • 6. narcisa L’identità di Narciso si costituisce attraverso il rispecchiamento duale. La moda moltiplica le dimensioni specchiate del sé favorendo le opzioni identitarie: io sono ciò che mi piace essere.
  • 7. distale La moda guarda lontano, lo sguardo è volto verso orizzonti lontani. Ciò che appare è in realtà lontano e tuttavia presente solo all’osservatore distale (la modella). A noi rimane solo lo stimolo prossimale (la modella stessa) e ciò che ci prospetta (la marca).
  • 8. improbabile La moda rende possibile ciò che è improbabile. Ciò che è improbabile è impossibile senza la moda. Dunque appare necessario se non indispensabile seguire la moda quanto più essa appare improbabile. Ciò è possibile attraverso la scelta della marca.
  • 9. dominante La moda è innovativa perché fornisce modelle che raffigurano (e pure modelli culturali che sanciscono) nuovi modi di rapporto sociale e relazione interpersonale.
  • 10. drammatica Le emozioni sono marcate e rimarcate: espresse in modi forti e dirompenti perché la moda è il regno delle emozioni forti, del contatto diretto ed immediato con i nostri stati dell’io.
  • 11. compiaciuta Consapevole delle proprie sensazioni e delle proiezioni interne, la modella della moda si offre alle esperienze vivendo il gioco della moda come uno stato della mente. La moda è la modalità attuale di meditazione sulla trascendenza dei consumi.
  • 12. trasgressiva L’affermazione di nuovi stili impone in una qualche misura la rottura con il passato, la messa a soqquadro delle modalità espressive dominanti. Ma ciò non riguarda necessariamente il prodotto o la marca: d’altra parte nella moda non cè alcunchè che possa essere realmente valutato come trasgressivo. La trasgressione è solo un’illusione nella mente dell’osservatore
  • 13. ipnotica Il gioco dell’illusione è anche il gioco ipnotico: chi ipnotizza chi? E’ un’altra innocente (!) illusione.
  • 14. walkiria La modella interpreta un’antica parte guerriera, quella delle amazzoni e delle walkirie. Tipica è l’andatura in passarella, artificiale come il passo di marcia solenne dei soldati in parata. La moda è la militanza del genere femminile
  • 15. determinata La storia del jeans è quella di un capo classico dell’industrialesimo, in quanto parte dell’abbigliamento base dell’operaio nordamericano. La sua evoluzione è lo specchio dell’evoluzione dei costumi sociali. “ Fuoriuscito/a di classe”
  • 16. lolita Il lolitismo nella moda è prodotto della società industriale perché sancisce l’ingresso del target giovanile come traino dei consumi e dell’adolescenza come luogo del privilegio.
  • 17. impudica La moda è l’affermazione del piacere come principio essenziale della relazione con se stessi. Non vi è inibizione tantomeno femminile per la quale si possa giustificare l’ipotesi della rinuncia. Anche l’idea del peccato viene rivalutata.
  • 18. esotica Altri luoghi, altri odori, sapori e sensazioni. La moda è traslazione nello spazio e proiezione fantastica verso universi sensuali, al cui interno sembra prendere corpo un consumo immateriale: quello della marca.
  • 19. anonima La modella appare di frequente come un pretesto espressivo, anonima e nascosta quanto esibita e rivelata. Sono le pratiche del corpo e le parole dei gesti a segnalare la sua presenza al fianco della marca. Solo un’intuizione.
  • 20. ombrosa La moda offre frequentemente la rappresentazione di stati emozionali caratterizzati da turbamento, o da espressioni di disposizioni che potremmo definire negative. Ci si veste dell’umore: ottimo per i darks
  • 21. incontenibile Forte ed incontenibile. La donna è una forza della natura. La moda è la sua legge, e attraverso essa si esprime la sua voglia dirompente di essere e di relazionarsi con il mondo, senza altre mediazioni e senza compromessi (neanche con il genere maschile: manifesto!)
  • 22. plastica Sospesa tra stile statuario e dinamica del gesto, l’evoluzione della moda nel suo complesso segna il totale superamento della modella intesa come manichino, semmai richiamando il valore immutabile della tradizione classica.
  • 23. protagonista Il testimonial di moda non può che essere un personaggio di moda, incarnazione della capacità di cavalcare gli stili e di imporre uno stile personale.
  • 24. esibizionista Esibizionista per vocazione e per mestiere, la modella afferma l’idea essenziale dell’identità come rappresentazione, dell’io come soggetto-oggetto di desiderio e dunque dello spirito della moda come motivazione ad appropriarsi dei suoi stessi modi di essere (ed apparire)
  • 25. complice Mai sottomessa realmente, la donna della moda è piuttosto complice, partecipe del gioco seduttivo da cui si dichiara mai umiliata.
  • 26. surreale La moda si configura come un settore in cui il confine tra arte e tecnica (anche per quel che attiene alla collocazione della pratica fotografica) appartiene al passato. I generi dell’arte da quella classica a quella contemporanea sono ampiamente presenti e sperimentati nelle diverse produzioni.
  • 27. Sballata / smodata La moda introduce e sostiene nuove forme estetiche procedendo secondo i canoni dell’influenza minoritaria anche attraverso l’acquisizione e riproduzione di stili ed esperienze espresse dalla strada.
  • 28. serena Dimensione emozionale per niente frequente nell’alta moda, la quiete dei sentimenti appare espressione più consueta quando l’offerta di consumo è relativa all’abbigliamento d’ogni giorno, o riguarda settori contigui alla moda come la cura del corpo, la cosmesi e l’igiene personale. La gioia e la felicità sono cosa d’ogni giorno (solo per la moda di largo consumo).

Hinweis der Redaktion

  1. Esercizio: si considerino le caratteristiche della comunicazione di moda che possono configurarsi come indicatori della tendenza della moda stessa a fornire modelli che comunicano attraverso le categorie del precedere e del distaccarsi. La categoria è in tal caso lo spazio tra modella ed osservatore.
  2. Il corpo bulimico dà le sue forme all’abito. Il corpo anoressico è anima immateriale e, dunque, atto ad animare la materia dell’abito. L’anoressia si confà altresì alla promozione di essenze odorose perché il corpo anoressico non essuda, semmai interpreta l’immagine della santità anoressica.
  3. Sul costituirsi della fenomenologia della percezione si veda Heider. F., psicologia delle relazioni interpersonali, p.35 e sgg. Esercizio: si consideri nonelle immagini della moda alcuni temi della cnv oggetto di trattazione in altre parti di questo lavoro, mettendo a fuoco i temi dell’orientamento spaziale e del contatto visivo (come la direzione dello sguardo e la presenza assenza di contatto con il lettore della comunicazione pubblicitaria). Si consideri altresì quanto la scelta della cnv sia riconducibile ai caratteri della marca e alle probabili caratteristiche del target
  4. La distinzione tra possibile ed impossibile, tra probabile ed improbabile è anche un’allusione alla distinzione di classe: tra alta moda e moda di consumo, ad incentivare le motivazioni dell’ascesa sociale e dellacontestuale transizione a modelli di consumo potenti. ESERCIZIO: si colgano in marche che si offrono anche a consumi ordinari i richiami incentivanti associati ai consumi modali delle classi dominanti.
  5. L’evoluzione complessiva della moda accompagna l’evoluzione delle relazioni di ruolo e di potere tra uomo e donna e l’innovata dimensione espressiva della sensibilità di genere. ESERCIZIO: Si colga nella comunicazione di moda, anche attraverso il confronto con la pubblicità d’epoca il mutamento delle caratteristiche di genere e delle relazioni di ruolo.
  6. Lolita è un personaggio della contemporaneità perché proprio di una società in cui l’affermazione della seduzione adolescenziale appare sconveniente (nella società occidentale la sessualità non deve poter coincidere con la maturazione sessuale). Il lolitismo adopera ciò che è sconveniente per massimizzare ciò che è profittevole.
  7. ESERCIZIO: eros e moda sono un binomio inscindibile. Se ne considerino le possibili relazioni nella strategia della comunicazione e nella storia del costume. Un esempio storico: l’invenzione della minigonna.
  8. ESERCIZIO: applicando la ruota delle emozioni (LINK) si osservino i disposti emozionali modali nel settore della comunicazione della moda.