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Elementi fondamentali di
Organizzazione Aziendale

A cura di Riccardo Antonelli
Data 15/10/2013

1
Programma della giornata
9,00 – 9,30

icebreaking e patto formativo

9,30 – 10,45

l’impresa come sistema ed i suoi principali modelli organizzativi

10,45 – 11,00

pausa caffè

11,00 – 12,00

l’organigramma aziendale: modelli e principi

12,00 – 13,00

l’orientamento al mercato dell’impresa

13,00 – 14,00

pausa pranzo

14,00 – 16,00

la pianificazione strategica (mission, vision, matrice di ANSOFF,
SWOT analysis, matrice di BCG, ciclo di vita del prodotto)

16,00 – 16,15

pausa caffè

16,15 – 17,00

analisi del portafoglio di attività, il business planning

17,00 – 18,00

esercitazione e conclusioni

2
L’impresa. Cos’è.

È un sistema di risorse, competenze ed attori
legati tra loro da relazioni e collegamenti orientate
alla realizzazione di determinati obiettivi

3
©StuckinCustoms
L’impresa come SISTEMA
1. è un SISTEMA INTEGRATO,
cioè un insieme di elementi interdipendenti, di cui i principali
sono:
la risorsa UMANA (intesa come individuo e come gruppo)
i mezzi TECNICI, cioè gli strumenti materiali impiegati per lo
svolgimento dell’attività;

2. è un SISTEMA ECONOMICO,
perché finalizzato a soddisfare BISOGNI attraverso l’impiego di
risorse limitate;

4
L’impresa come SISTEMA
3. è un SISTEMA APERTO,
perché intrattiene rapporti di scambio di fattori produttivi,
prodotti e servizi con soggetti dell’ambiente esterno
(consumatori, fornitori, concorrenti, istituzioni);

4. è un SISTEMA DINAMICO,
in quanto deve saper adattare la propria offerta al mutare dei
bisogni, dei processi di trasformazione, delle tecnologie e delle
risorse disponibili.

5
Tipologie di IMPRESA
PER GRANDEZZA
PICCOLA IMPRESA: fino a 50 addetti e 5 milioni di euro di fatturato
MEDIA IMPRESA: fino a 250 addetti e 20 milioni di euro di fatturato
GRANDE IMPRESA: oltre sia in termini di addetti che di fatturato

6
Tipologie di IMPRESA
PER FORMA
IMPRESA INDIVIDUALE:

persona fisica con partita IVA

IMPRESA COLLETTIVA:

società di persone
società di capitali
società cooperative
società non profit (Ass.ni, ONLUS, ONG)

7
Tipologie di IMPRESA
PER SETTORE
IMPRESE AGRICOLE (c.d. Primo Settore o Primario)

IMPRESE ARTIGIANALI e INDUSTRIALI (c.d. Secondo Settore o
Secondario)
IMPRESE DI SERVIZI (c.d. Terzo Settore o Terziario)

8
Organizzazione d’IMPRESA
Gli oggetti di analisi
AMBIENTE

RISORSE

STRUTTURE

PRODOTTI/SERVIZI

9
©oskay
Organizzazione d’IMPRESA
Gli oggetti di analisi
AMBIENTE
ESTERNO

INTERNO

Clienti

Clima

Fornitori

Cultura

Concorrenti

Valori

Referenti Istituzionali

Organizzazione

10
Organizzazione d’IMPRESA
Gli oggetti di analisi
RISORSE
TANGIBILI

INTANGIBILI

Finanziarie

Licenze, Brevetti e Copyright

Umane

Network e Relazioni

Tecnologiche

Reputazione ed Immagine

Logistiche

Know-how

11
Organizzazione d’IMPRESA
Gli oggetti di analisi
STRUTTURE

PRODOTTI/SERVIZI

Modelli Organizzativi

Tipologia di prodotto e/o servizio

Procedure

Caratteristiche del prodotto

Posizioni e Ruoli

Volumi produttivi

Poteri e Responsabilità

Elementi di redditività

12
L’Organizzazione di IMPRESA
ORGANIGRAMMA: cos’è?

Rappresentazione in forma grafica della struttura
organizzativa di un’Azienda o di una qualsiasi Organizzazione

13
L’Organizzazione di IMPRESA
ORGANIGRAMMA: a cosa serve?

a visualizzare i rapporti organizzativi tra i ruoli/reparti aziendali
e a far evincere le relative funzioni ed i relativi compiti di
ognuno

14
L’Organizzazione di IMPRESA
I concetti di
ruolo/funzione/compito

Link YouTube
L’Organizzazione di IMPRESA
ruolo – chi sono

funzione – a cosa servo

compito – cosa faccio
Tipi di ORGANIGRAMMA
Funzionale
Divisionale
Per prodotto
Per progetto
A matrice
Per processi

17
Tipi di ORGANIGRAMMA
Organigramma FUNZIONALE
DIREZIONE
GENERALE

DIREZIONE
AMMINISTRATIVA

DIREZIONE
MKTG & COM.

MARKETING E
RICERCA

DIREZ.
COMMERCIALE

DIREZIONE
PERSONALE

DIREZIONE
PRODUZIONE

DIREZIONE
R&S

COMUNICAZIONE
CORPORATE
AMMINISTRAZIONE E
ORGANIZZAZIONE

FORMAZIONE E
SELEZIONE

18
Tipi di ORGANIGRAMMA
Organigramma FUNZIONALE
Forma più diffusa, perché tipica delle piccole aziende, e basata sulla
suddivisione per funzione aziendale
Da preferire in caso di aziende mono-prodotto
Favorisce la specializzazione funzionale e le economie di scala
Provoca sovraccarico decisionale al vertice
Causa scarso coordinamento orizzontale tra le funzioni

19
Tipi di ORGANIGRAMMA
Organigramma DIVISIONALE

20
Tipi di ORGANIGRAMMA
Organigramma DIVISIONALE
Forma basata sulla organizzazione per divisione aziendale e può essere
per prodotto, progetto, area geografica o tipologia di clientela (b2b, b2c, …)

Tipica delle aziende multi-prodotto
Ampia autonomia delle divisioni che possono organizzarsi
autonomamente, avere maggior potere decisionale ed adattarsi meglio ai
diversi contesti
Può provocare scarso coordinamento e possibili conflitti tra le divisioni
Aumento costi strutturali causati dalla duplicazione di alcune funzioni

21
Tipi di ORGANIGRAMMA
Organigramma A MATRICE
DIRETTORE GENERALE
Staff
di Direzione

Funzione 1
Resp MKTG

Funzione 2
Resp. Produz.

Funzione 3

HR

Resp. Progettaz.

Ammin.

Progetto/
Prodotto 1

Addetto MKTG
Prodotto 1

Addetto Produz.
Prodotto 1

Add. Progettaz.
Prodotto 1

Progetto/
Prodotto 2

Addetto MKTG
Prodotto 2

Addetto Produz.
Prodotto 2

Add. Progettaz.
Prodotto 3

Progetto/
Prodotto 3

Addetto MKTG
Prodotto 3

Addetto Produz.
Prodotto 3

Add. Progettaz.
Prodotto 3

Resp P1

Resp P2

Resp P3

Legale

22
Tipi di ORGANIGRAMMA
Organigramma A MATRICE
Forma che prevede la l’adozione simultanea dei criteri di raggruppamento
sia funzionale che divisionale (per prodotto, progetto o altro)

Tipica anch’essa delle aziende multi-prodotto
C’è compresenza di Direttori Funzionali e c.d. Product/Project Manager
Evita i possibili conflitti o mancati coordinamenti tra le divisioni grazie alla
presenza comune ed unica dei Direttori di Funzione
Rischio di attribuzione di doppi ruoli e doppi comandi se non ben ‘’oliati’’

23
Esempi di organigramma aziendale

Piccola impresa
Certificazione
Qualità

24
Esempi di organigramma aziendale

Grande impresa

25
Esercitazione
Esercitazione: conosci l’organigramma della tua azienda?

Proviamo a disegnarlo

26
Le AZIENDE ed il MERCATO
Il Mercato e l’insieme di attuali e potenziali acquirenti che
condividono un particolare bisogno o desiderio…

…e sono in grado di entrare in un processo di scambio per
soddisfarlo.
Le AZIENDE ed il MERCATO
3 modi diversi che le aziende hanno di orientare il proprio business:

Orientamento al PRODOTTO

Orientamento alla VENDITA

Orientamento al MERCATO
Orientamento al PRODOTTO
Si è convinti che il successo di business dipenda
quasi esclusivamente dalle caratteristiche che ha il
prodotto.
L’azienda investe
maggiormente nello sviluppo
del prodotto secondo le
proprie convinzioni ed
impostazioni.
Orientamento alla VENDITA
Si è convinti che il successo di business dipenda
quasi esclusivamente dalla capacità di vendere il
prodotto.

L’azienda investe molto
nello sviluppo della rete
vendita, nelle competenze
dei suoi venditori e nelle
promozioni commerciali.
Orientamento al MERCATO

1/4

Si è convinti che il successo di business dipenda
dalla ’’lettura’’ dei bisogni dei clienti e dalla loro
soddisfazione.

L’azienda investe in via
prioritaria nella ricerca di
mercato, e poi nello sviluppo
del prodotto alle esigenze
espresse dai potenziali clienti.
Orientamento al MERCATO

2/4

“Se non ci facciamo guidare dai nostri
clienti, nemmeno le nostre auto lo faranno”

Manifesto del Management FORD
Orientamento al MERCATO

Venditore d’auto da ’’Un boss sotto stress’’ (Harold Ramis)
Link YouTube

3/4
Orientamento al MERCATO

Cameriere da ’’La vita è bella’’ (Roberto Benigni)
Link YouTube

4/4
cos’è il marketing?
“avere ciò che il mercato desidera”

e la comunicazione?
“fargli sapere che lo
abbiamo”
Il Marketing come attività umana
“Marketing è l’attività umana diretta
al soddisfacimento dei bisogni e dei
desideri dell’uomo attraverso un
processo continuo di scambio”
P. Kotler 1980
Il Marketing come processo manageriale
’’Marketing è il processo manageriale
che identifica, anticipa and soddisfa le
esigenze del consumatore
profittevolmente’’
The Chartered Institute of Marketing (CIM)
http://www.cimhk.org.hk/
Il Marketing come funzione aziendale
”Marketing è l’attività, l’insieme delle istituzioni e dei processi
per la creazione, la comunicazione, la fornitura e lo scambio di
offerte che hanno valore per i consumatori, i clienti, i partners, e
la società in generale”.
American Marketing Association
www.marketingpower.com/aboutama/pages/definitionofmarketing.aspx
I bisogni possono essere:
⁻ Pre-esistenti

⁻ Latenti
I bisogni possono però essere anche:
⁻ Non ancora emersi
Il marketing quindi può a
volte tendere ad
’’influenzare’’ i desideri
del consumatore
Il Monello (Charlie Chaplin)
Link YouTube
Marketing
Operativo

Strategico
A chi ci rivolgiamo?
Come ci posizioniamo?
In che modo ci proponiamo?

Quali azioni pianifichiamo?
Le 4 P del Marketing Mix

Comunicazione
Funzione
Comunicazione Corporate
Comunicazione di Brand
Comunicazione interna

Strumenti
Advertising
Eventi
Promozioni e sponsorizzazioni
Ufficio Stampa
PR
Tipologie di marketing

Link YouTube
La pianificazione strategica generale
La funzione Marketing all’interno di un’impresa è
fondamentale per la sua pianificazione strategica
generale.
L’impresa deve guardare al futuro sviluppando
strategie a medio/lungo termine.

Il Marketing Strategico all’interno dell’impresa è
fortemente coinvolto nella pianificazione strategica
generale ed incoraggia una filosofia globale
focalizzata sul cliente ed i suoi bisogni.

©Pulpolux
La pianificazione strategica generale
Processo di pianificazione strategica

Formulazione della
VISION e MISSION
aziendale

Definizione degli
OBIETTIVI
dell’impresa

Progettazione del
portafoglio di
ATTIVITA’

Pianificazione delle
STRATEGIE
organizzative
Vision, Mission ed obiettivi
Mission
La mission di un'impresa, o più in generale di qualsiasi organizzazione, è il
suo scopo ultimo, è la giustificazione stessa della sua esistenza, e al
tempo stesso ciò che la contraddistingue da tutte le altre (fonte: wikipedia)
Risponde alle domande:
Chi siamo? - Cosa vogliamo fare? - Perché lo facciamo?
Esempi di MISSION
Nokia – "Mettendo in contatto le persone noi aiutiamo il soddisfacimento di un
fondamentale bisogno umano di contatti e relazioni sociali. La Nokia costruisce
ponti tra le persone - sia quando sono lontane che faccia-a-faccia - e colma il
divario tra le persone e le informazioni di cui hanno bisogno."

Wal-Mart – "Dare alla gente comune la possibilità di acquistare le stesse cose dei
ricchi."
Ferrari – ‘’Costruire vetture sportive uniche, destinate a rappresentare, in pista
come sulle strade, l'automobile italiana d'alta scuola. Simbolo di eccellenza e di
sportività, Ferrari non ha bisogno di presentazioni.’’
Google – ’’Organizzare l’informazione mondiale e renderla universalmente
accessibile e utile’’
Mission and Vision
Vision
La vision è utilizzata nella gestione strategica aziendale per indicare la
proiezione di uno scenario futuro che rispecchia gli ideali, i valori e le
aspirazioni di chi fissa gli obiettivi ed incentiva all’azione (fonte: wikipedia)

Risponde alla domanda:
Come vediamo il nostro scenario nel prossimo futuro?
Esempi di vision
Bill Gates (Microsoft) – "Un personal computer su ogni scrivania, e ogni computer
con un software Microsoft installato"
Nokia - 1995 – ‘’La nostra visione: la VOCE che va sul Mobile“ 2005 – "La nostra
visione: la VITA che va sul Mobile“
Walt Disney – ‘’Rendere le persone felici“
Henry Ford – “Far sparire i cavalli dalle nostre strade “

Illy – “Essere il punto di riferimento dell’eccellenza e della cultura del caffè,
l’azienda più innovativa, che propone i migliori prodotti, sistemi di preparazione e
luoghi di consumo“
BARILLA: Mission & Vision del Gruppo
http://www.barillagroup.com/corporate/it/home/chisiamo/vision.html

La MISSIONE
Dal 1877 Barilla è l’azienda italiana e familiare che interpreta l’alimentazione come
un momento conviviale di gioia, ricco di gusto, affetto e condivisione.
Barilla propone un’offerta di qualità fatta di prodotti gustosi e sicuri.
Barilla crede nel modello alimentare italiano che combina ingredienti di qualità
superiore e ricette semplici, offrendo esperienze uniche ai cinque sensi.
Il senso di appartenenza, il coraggio e la curiosità intellettuale ispirano il nostro
modo di essere ed identificano le persone con le quali lavoriamo.
Barilla lega da sempre il suo sviluppo al benessere delle persone e delle comunità
in cui opera.
La VISIONE
Aiutiamo le persone a vivere meglio, portando ogni giorno nella loro vita il
benessere e la gioia del mangiar bene.
http://www.barillagroup.com/corporate/it/home/lavora-con-noi/work-in-Barilla.html
la MISSION è il

FUOCO che ci spinge…
la VISION è data dai VALORI

che ci illuminano verso la MISSION, ma…
i valori personali
coincidono sempre
con quelli
professionali?
Lock & Stock (Guy Ritchie)
Link YouTube
Finchè c’è guerra c’è speranza (Alberto Sordi)
Link YouTube
Analisi del portafoglio di attività
1. Individuazione dei settori di attività principali, definiti
STRATEGIC BUSINESS UNITS (SBU) o aree strategiche
d’affari. Le SBU possono essere divisioni aziendali, linee di
prodotto all’interno di una divisione o, a volte, anche singole
marche o prodotti.

2. Valutazione delle potenzialità economiche di ciascuna SBU.

57
©Andy_Ciordia
Analisi del portafoglio di attività
La matrice prodotto/mercato (nota come MATRICE DI ANSOFF).

Prodotti attuali

Prodotti nuovi

Mercati attuali

Penetrazione nel
mercato (1)

Sviluppo del
prodotto (3)

Mercati nuovi

Sviluppo del
mercato (2)

Diversificazione (4)

58
Analisi del portafoglio di attività
PENETRAZIONE DEL MERCATO (1)
Aumento delle vendite basato solo sui prodotti (e sui clienti) esistenti
ESEMPI:
apertura nuovi punti vendita all’interno dei propri mercati
riduzione dei prezzi
aumento attività pubblicitaria
modifica del layout del negozio
attività promozionali

59
Analisi del portafoglio di attività
SVILUPPO DEL MERCATO (2)
Individuazione e sviluppo nuovi mercati per i prodotti esistenti
ESEMPI:
esplorare nuovi mercati geografici
estendere l’offerta a nuove categorie di clienti

60
Analisi del portafoglio di attività
SVILUPPO DEL PRODOTTO (3)
Modifica e lancio di nuovi prodotti da proporre ai mercati esistenti
ESEMPI:
allargare l’offerta con nuove linee di prodotti
rinnovare i prodotti con nuovi modelli
Analisi del portafoglio di attività
DIVERSIFICAZIONE (4)
Apertura di nuove attività su prodotti e mercati diversi dagli esistenti

ESEMPI:
apertura di una nuova attività che realizza prodotti nuovi in mercati nuovi
(ad es. Armani nel 2005 lancia il progetto “Armani Hotel & Resorts”)
acquisizione di un nuova azienda con i relativi prodotti (ad es. Starbucks
nel 1999 acquisisce la Hear Music, iniziando a produrre CD con
compilation da ascoltare e vendere nei propri Cafè)
Pianificazione delle STRATEGIE organizzative
SWOT ANALYSIS

EXTERNAL

HARMFUL

STRENGHTS

WEAKNESSES

OPPORTUNITIES

INTERNAL

HELPFUL

THREATS
Pianificazione delle STRATEGIE organizzative
BOSTON
CUNSULTING
GROUP MATRIX
Pianificazione delle STRATEGIE organizzative
CICLO DI VITA
DEL PRODOTTO
Pianificazione delle STRATEGIE organizzative
BOSTON
CUNSULTING
GROUP MATRIX
+
CICLO DI VITA
DEL
PRODOTTO
Business Planning
Dall’idea alla pianificazione
Metodo per dare e forma e struttura all’idea

Strumento che contiene caratteristiche ed obiettivi del
progetto di impresa
Documento di presentazione per eventuali
finanziatori o sostenitori

©WorldIslandInfo
Business Planning
Caratteristiche di un buon BP
Struttura fondata sul metodo ‘’chi, cosa, come, quando,

quanto’’
Sintetico, esauriente, efficace, attraente
Strategico, con obiettivi, risultati attesi e modalità di
conseguimento

Credibile e realistico
Ben impaginato e disegnato
Business Planning
Struttura (Storyboard) del BP
Titolo e copertina
Indice, abstract del progetto
Descrizione generale dell’impresa e del prodotto/servizio
Piano di marketing sia strategico che operativo
Organizzazione e management
Obiettivi imprenditoriali
Piano finanziario
Allegati ed appendici
BEP (Break Even Point)
Analisi del punto di equilibrio o di pareggio
Consiste nella determinazione grafica o matematica del quantitativo di
vendita al quale i costi totali e i ricavi totali coincidono

Break-even point: é il punto oltre al quale l’azienda comincia ad avere
risultati positivi
BEP (Break Even Point)
Ricavi Totali
Costi/
Ricavi
Area di utile

GRAFICO

Costi Totali

Costi Variabili
Punto di pareggio
(BEP)

Area di perdita

Costi Fissi

Quantità BEP

Produzione/
Vendita
BEP (Break Even Point)
VANTAGGI
L’impiego di questa tecnica consente di verificare preventivamente gli
effetti sui risultati aziendali delle variazioni di vendite, costi fissi, costi
variabili e prezzi.
Il grafico rende visivamente valutabili i rapporti esistenti tra volume di
vendita,
costi, ricavi e profitti.
BEP (Break Even Point)
LIMITI
È riferita solo al breve periodo

È statica: si ipotizza l’invariabilità dei costi e dei prezzi
Il volume di produzione è considerato l’unico driver dei costi rilevante
Si basa su una distinzione netta (non sempre attuabile) tra costi fissi e variabili
Associa quantità prodotta e venduta senza considerare l’invenduto
Esercitazione

Pianificazione strategica aziendale

PHARMACOS acquisisce TRICOS
74
©david_a_l

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Organizzazione aziendale

  • 1. ©Merelymel13 Elementi fondamentali di Organizzazione Aziendale A cura di Riccardo Antonelli Data 15/10/2013 1
  • 2. Programma della giornata 9,00 – 9,30 icebreaking e patto formativo 9,30 – 10,45 l’impresa come sistema ed i suoi principali modelli organizzativi 10,45 – 11,00 pausa caffè 11,00 – 12,00 l’organigramma aziendale: modelli e principi 12,00 – 13,00 l’orientamento al mercato dell’impresa 13,00 – 14,00 pausa pranzo 14,00 – 16,00 la pianificazione strategica (mission, vision, matrice di ANSOFF, SWOT analysis, matrice di BCG, ciclo di vita del prodotto) 16,00 – 16,15 pausa caffè 16,15 – 17,00 analisi del portafoglio di attività, il business planning 17,00 – 18,00 esercitazione e conclusioni 2
  • 3. L’impresa. Cos’è. È un sistema di risorse, competenze ed attori legati tra loro da relazioni e collegamenti orientate alla realizzazione di determinati obiettivi 3 ©StuckinCustoms
  • 4. L’impresa come SISTEMA 1. è un SISTEMA INTEGRATO, cioè un insieme di elementi interdipendenti, di cui i principali sono: la risorsa UMANA (intesa come individuo e come gruppo) i mezzi TECNICI, cioè gli strumenti materiali impiegati per lo svolgimento dell’attività; 2. è un SISTEMA ECONOMICO, perché finalizzato a soddisfare BISOGNI attraverso l’impiego di risorse limitate; 4
  • 5. L’impresa come SISTEMA 3. è un SISTEMA APERTO, perché intrattiene rapporti di scambio di fattori produttivi, prodotti e servizi con soggetti dell’ambiente esterno (consumatori, fornitori, concorrenti, istituzioni); 4. è un SISTEMA DINAMICO, in quanto deve saper adattare la propria offerta al mutare dei bisogni, dei processi di trasformazione, delle tecnologie e delle risorse disponibili. 5
  • 6. Tipologie di IMPRESA PER GRANDEZZA PICCOLA IMPRESA: fino a 50 addetti e 5 milioni di euro di fatturato MEDIA IMPRESA: fino a 250 addetti e 20 milioni di euro di fatturato GRANDE IMPRESA: oltre sia in termini di addetti che di fatturato 6
  • 7. Tipologie di IMPRESA PER FORMA IMPRESA INDIVIDUALE: persona fisica con partita IVA IMPRESA COLLETTIVA: società di persone società di capitali società cooperative società non profit (Ass.ni, ONLUS, ONG) 7
  • 8. Tipologie di IMPRESA PER SETTORE IMPRESE AGRICOLE (c.d. Primo Settore o Primario) IMPRESE ARTIGIANALI e INDUSTRIALI (c.d. Secondo Settore o Secondario) IMPRESE DI SERVIZI (c.d. Terzo Settore o Terziario) 8
  • 9. Organizzazione d’IMPRESA Gli oggetti di analisi AMBIENTE RISORSE STRUTTURE PRODOTTI/SERVIZI 9 ©oskay
  • 10. Organizzazione d’IMPRESA Gli oggetti di analisi AMBIENTE ESTERNO INTERNO Clienti Clima Fornitori Cultura Concorrenti Valori Referenti Istituzionali Organizzazione 10
  • 11. Organizzazione d’IMPRESA Gli oggetti di analisi RISORSE TANGIBILI INTANGIBILI Finanziarie Licenze, Brevetti e Copyright Umane Network e Relazioni Tecnologiche Reputazione ed Immagine Logistiche Know-how 11
  • 12. Organizzazione d’IMPRESA Gli oggetti di analisi STRUTTURE PRODOTTI/SERVIZI Modelli Organizzativi Tipologia di prodotto e/o servizio Procedure Caratteristiche del prodotto Posizioni e Ruoli Volumi produttivi Poteri e Responsabilità Elementi di redditività 12
  • 13. L’Organizzazione di IMPRESA ORGANIGRAMMA: cos’è? Rappresentazione in forma grafica della struttura organizzativa di un’Azienda o di una qualsiasi Organizzazione 13
  • 14. L’Organizzazione di IMPRESA ORGANIGRAMMA: a cosa serve? a visualizzare i rapporti organizzativi tra i ruoli/reparti aziendali e a far evincere le relative funzioni ed i relativi compiti di ognuno 14
  • 15. L’Organizzazione di IMPRESA I concetti di ruolo/funzione/compito Link YouTube
  • 16. L’Organizzazione di IMPRESA ruolo – chi sono funzione – a cosa servo compito – cosa faccio
  • 17. Tipi di ORGANIGRAMMA Funzionale Divisionale Per prodotto Per progetto A matrice Per processi 17
  • 18. Tipi di ORGANIGRAMMA Organigramma FUNZIONALE DIREZIONE GENERALE DIREZIONE AMMINISTRATIVA DIREZIONE MKTG & COM. MARKETING E RICERCA DIREZ. COMMERCIALE DIREZIONE PERSONALE DIREZIONE PRODUZIONE DIREZIONE R&S COMUNICAZIONE CORPORATE AMMINISTRAZIONE E ORGANIZZAZIONE FORMAZIONE E SELEZIONE 18
  • 19. Tipi di ORGANIGRAMMA Organigramma FUNZIONALE Forma più diffusa, perché tipica delle piccole aziende, e basata sulla suddivisione per funzione aziendale Da preferire in caso di aziende mono-prodotto Favorisce la specializzazione funzionale e le economie di scala Provoca sovraccarico decisionale al vertice Causa scarso coordinamento orizzontale tra le funzioni 19
  • 21. Tipi di ORGANIGRAMMA Organigramma DIVISIONALE Forma basata sulla organizzazione per divisione aziendale e può essere per prodotto, progetto, area geografica o tipologia di clientela (b2b, b2c, …) Tipica delle aziende multi-prodotto Ampia autonomia delle divisioni che possono organizzarsi autonomamente, avere maggior potere decisionale ed adattarsi meglio ai diversi contesti Può provocare scarso coordinamento e possibili conflitti tra le divisioni Aumento costi strutturali causati dalla duplicazione di alcune funzioni 21
  • 22. Tipi di ORGANIGRAMMA Organigramma A MATRICE DIRETTORE GENERALE Staff di Direzione Funzione 1 Resp MKTG Funzione 2 Resp. Produz. Funzione 3 HR Resp. Progettaz. Ammin. Progetto/ Prodotto 1 Addetto MKTG Prodotto 1 Addetto Produz. Prodotto 1 Add. Progettaz. Prodotto 1 Progetto/ Prodotto 2 Addetto MKTG Prodotto 2 Addetto Produz. Prodotto 2 Add. Progettaz. Prodotto 3 Progetto/ Prodotto 3 Addetto MKTG Prodotto 3 Addetto Produz. Prodotto 3 Add. Progettaz. Prodotto 3 Resp P1 Resp P2 Resp P3 Legale 22
  • 23. Tipi di ORGANIGRAMMA Organigramma A MATRICE Forma che prevede la l’adozione simultanea dei criteri di raggruppamento sia funzionale che divisionale (per prodotto, progetto o altro) Tipica anch’essa delle aziende multi-prodotto C’è compresenza di Direttori Funzionali e c.d. Product/Project Manager Evita i possibili conflitti o mancati coordinamenti tra le divisioni grazie alla presenza comune ed unica dei Direttori di Funzione Rischio di attribuzione di doppi ruoli e doppi comandi se non ben ‘’oliati’’ 23
  • 24. Esempi di organigramma aziendale Piccola impresa Certificazione Qualità 24
  • 25. Esempi di organigramma aziendale Grande impresa 25
  • 26. Esercitazione Esercitazione: conosci l’organigramma della tua azienda? Proviamo a disegnarlo 26
  • 27. Le AZIENDE ed il MERCATO Il Mercato e l’insieme di attuali e potenziali acquirenti che condividono un particolare bisogno o desiderio… …e sono in grado di entrare in un processo di scambio per soddisfarlo.
  • 28. Le AZIENDE ed il MERCATO 3 modi diversi che le aziende hanno di orientare il proprio business: Orientamento al PRODOTTO Orientamento alla VENDITA Orientamento al MERCATO
  • 29. Orientamento al PRODOTTO Si è convinti che il successo di business dipenda quasi esclusivamente dalle caratteristiche che ha il prodotto. L’azienda investe maggiormente nello sviluppo del prodotto secondo le proprie convinzioni ed impostazioni.
  • 30. Orientamento alla VENDITA Si è convinti che il successo di business dipenda quasi esclusivamente dalla capacità di vendere il prodotto. L’azienda investe molto nello sviluppo della rete vendita, nelle competenze dei suoi venditori e nelle promozioni commerciali.
  • 31. Orientamento al MERCATO 1/4 Si è convinti che il successo di business dipenda dalla ’’lettura’’ dei bisogni dei clienti e dalla loro soddisfazione. L’azienda investe in via prioritaria nella ricerca di mercato, e poi nello sviluppo del prodotto alle esigenze espresse dai potenziali clienti.
  • 32. Orientamento al MERCATO 2/4 “Se non ci facciamo guidare dai nostri clienti, nemmeno le nostre auto lo faranno” Manifesto del Management FORD
  • 33. Orientamento al MERCATO Venditore d’auto da ’’Un boss sotto stress’’ (Harold Ramis) Link YouTube 3/4
  • 34. Orientamento al MERCATO Cameriere da ’’La vita è bella’’ (Roberto Benigni) Link YouTube 4/4
  • 35. cos’è il marketing? “avere ciò che il mercato desidera” e la comunicazione? “fargli sapere che lo abbiamo”
  • 36. Il Marketing come attività umana “Marketing è l’attività umana diretta al soddisfacimento dei bisogni e dei desideri dell’uomo attraverso un processo continuo di scambio” P. Kotler 1980
  • 37. Il Marketing come processo manageriale ’’Marketing è il processo manageriale che identifica, anticipa and soddisfa le esigenze del consumatore profittevolmente’’ The Chartered Institute of Marketing (CIM) http://www.cimhk.org.hk/
  • 38. Il Marketing come funzione aziendale ”Marketing è l’attività, l’insieme delle istituzioni e dei processi per la creazione, la comunicazione, la fornitura e lo scambio di offerte che hanno valore per i consumatori, i clienti, i partners, e la società in generale”. American Marketing Association www.marketingpower.com/aboutama/pages/definitionofmarketing.aspx
  • 39. I bisogni possono essere: ⁻ Pre-esistenti ⁻ Latenti
  • 40. I bisogni possono però essere anche: ⁻ Non ancora emersi Il marketing quindi può a volte tendere ad ’’influenzare’’ i desideri del consumatore
  • 41. Il Monello (Charlie Chaplin) Link YouTube
  • 42. Marketing Operativo Strategico A chi ci rivolgiamo? Come ci posizioniamo? In che modo ci proponiamo? Quali azioni pianifichiamo? Le 4 P del Marketing Mix Comunicazione Funzione Comunicazione Corporate Comunicazione di Brand Comunicazione interna Strumenti Advertising Eventi Promozioni e sponsorizzazioni Ufficio Stampa PR
  • 44. La pianificazione strategica generale La funzione Marketing all’interno di un’impresa è fondamentale per la sua pianificazione strategica generale. L’impresa deve guardare al futuro sviluppando strategie a medio/lungo termine. Il Marketing Strategico all’interno dell’impresa è fortemente coinvolto nella pianificazione strategica generale ed incoraggia una filosofia globale focalizzata sul cliente ed i suoi bisogni. ©Pulpolux
  • 45. La pianificazione strategica generale Processo di pianificazione strategica Formulazione della VISION e MISSION aziendale Definizione degli OBIETTIVI dell’impresa Progettazione del portafoglio di ATTIVITA’ Pianificazione delle STRATEGIE organizzative
  • 46. Vision, Mission ed obiettivi Mission La mission di un'impresa, o più in generale di qualsiasi organizzazione, è il suo scopo ultimo, è la giustificazione stessa della sua esistenza, e al tempo stesso ciò che la contraddistingue da tutte le altre (fonte: wikipedia) Risponde alle domande: Chi siamo? - Cosa vogliamo fare? - Perché lo facciamo?
  • 47. Esempi di MISSION Nokia – "Mettendo in contatto le persone noi aiutiamo il soddisfacimento di un fondamentale bisogno umano di contatti e relazioni sociali. La Nokia costruisce ponti tra le persone - sia quando sono lontane che faccia-a-faccia - e colma il divario tra le persone e le informazioni di cui hanno bisogno." Wal-Mart – "Dare alla gente comune la possibilità di acquistare le stesse cose dei ricchi." Ferrari – ‘’Costruire vetture sportive uniche, destinate a rappresentare, in pista come sulle strade, l'automobile italiana d'alta scuola. Simbolo di eccellenza e di sportività, Ferrari non ha bisogno di presentazioni.’’ Google – ’’Organizzare l’informazione mondiale e renderla universalmente accessibile e utile’’
  • 48. Mission and Vision Vision La vision è utilizzata nella gestione strategica aziendale per indicare la proiezione di uno scenario futuro che rispecchia gli ideali, i valori e le aspirazioni di chi fissa gli obiettivi ed incentiva all’azione (fonte: wikipedia) Risponde alla domanda: Come vediamo il nostro scenario nel prossimo futuro?
  • 49. Esempi di vision Bill Gates (Microsoft) – "Un personal computer su ogni scrivania, e ogni computer con un software Microsoft installato" Nokia - 1995 – ‘’La nostra visione: la VOCE che va sul Mobile“ 2005 – "La nostra visione: la VITA che va sul Mobile“ Walt Disney – ‘’Rendere le persone felici“ Henry Ford – “Far sparire i cavalli dalle nostre strade “ Illy – “Essere il punto di riferimento dell’eccellenza e della cultura del caffè, l’azienda più innovativa, che propone i migliori prodotti, sistemi di preparazione e luoghi di consumo“
  • 50. BARILLA: Mission & Vision del Gruppo http://www.barillagroup.com/corporate/it/home/chisiamo/vision.html La MISSIONE Dal 1877 Barilla è l’azienda italiana e familiare che interpreta l’alimentazione come un momento conviviale di gioia, ricco di gusto, affetto e condivisione. Barilla propone un’offerta di qualità fatta di prodotti gustosi e sicuri. Barilla crede nel modello alimentare italiano che combina ingredienti di qualità superiore e ricette semplici, offrendo esperienze uniche ai cinque sensi. Il senso di appartenenza, il coraggio e la curiosità intellettuale ispirano il nostro modo di essere ed identificano le persone con le quali lavoriamo. Barilla lega da sempre il suo sviluppo al benessere delle persone e delle comunità in cui opera. La VISIONE Aiutiamo le persone a vivere meglio, portando ogni giorno nella loro vita il benessere e la gioia del mangiar bene.
  • 52. la MISSION è il FUOCO che ci spinge…
  • 53. la VISION è data dai VALORI che ci illuminano verso la MISSION, ma…
  • 54. i valori personali coincidono sempre con quelli professionali?
  • 55. Lock & Stock (Guy Ritchie) Link YouTube
  • 56. Finchè c’è guerra c’è speranza (Alberto Sordi) Link YouTube
  • 57. Analisi del portafoglio di attività 1. Individuazione dei settori di attività principali, definiti STRATEGIC BUSINESS UNITS (SBU) o aree strategiche d’affari. Le SBU possono essere divisioni aziendali, linee di prodotto all’interno di una divisione o, a volte, anche singole marche o prodotti. 2. Valutazione delle potenzialità economiche di ciascuna SBU. 57 ©Andy_Ciordia
  • 58. Analisi del portafoglio di attività La matrice prodotto/mercato (nota come MATRICE DI ANSOFF). Prodotti attuali Prodotti nuovi Mercati attuali Penetrazione nel mercato (1) Sviluppo del prodotto (3) Mercati nuovi Sviluppo del mercato (2) Diversificazione (4) 58
  • 59. Analisi del portafoglio di attività PENETRAZIONE DEL MERCATO (1) Aumento delle vendite basato solo sui prodotti (e sui clienti) esistenti ESEMPI: apertura nuovi punti vendita all’interno dei propri mercati riduzione dei prezzi aumento attività pubblicitaria modifica del layout del negozio attività promozionali 59
  • 60. Analisi del portafoglio di attività SVILUPPO DEL MERCATO (2) Individuazione e sviluppo nuovi mercati per i prodotti esistenti ESEMPI: esplorare nuovi mercati geografici estendere l’offerta a nuove categorie di clienti 60
  • 61. Analisi del portafoglio di attività SVILUPPO DEL PRODOTTO (3) Modifica e lancio di nuovi prodotti da proporre ai mercati esistenti ESEMPI: allargare l’offerta con nuove linee di prodotti rinnovare i prodotti con nuovi modelli
  • 62. Analisi del portafoglio di attività DIVERSIFICAZIONE (4) Apertura di nuove attività su prodotti e mercati diversi dagli esistenti ESEMPI: apertura di una nuova attività che realizza prodotti nuovi in mercati nuovi (ad es. Armani nel 2005 lancia il progetto “Armani Hotel & Resorts”) acquisizione di un nuova azienda con i relativi prodotti (ad es. Starbucks nel 1999 acquisisce la Hear Music, iniziando a produrre CD con compilation da ascoltare e vendere nei propri Cafè)
  • 63. Pianificazione delle STRATEGIE organizzative SWOT ANALYSIS EXTERNAL HARMFUL STRENGHTS WEAKNESSES OPPORTUNITIES INTERNAL HELPFUL THREATS
  • 64. Pianificazione delle STRATEGIE organizzative BOSTON CUNSULTING GROUP MATRIX
  • 65. Pianificazione delle STRATEGIE organizzative CICLO DI VITA DEL PRODOTTO
  • 66. Pianificazione delle STRATEGIE organizzative BOSTON CUNSULTING GROUP MATRIX + CICLO DI VITA DEL PRODOTTO
  • 67. Business Planning Dall’idea alla pianificazione Metodo per dare e forma e struttura all’idea Strumento che contiene caratteristiche ed obiettivi del progetto di impresa Documento di presentazione per eventuali finanziatori o sostenitori ©WorldIslandInfo
  • 68. Business Planning Caratteristiche di un buon BP Struttura fondata sul metodo ‘’chi, cosa, come, quando, quanto’’ Sintetico, esauriente, efficace, attraente Strategico, con obiettivi, risultati attesi e modalità di conseguimento Credibile e realistico Ben impaginato e disegnato
  • 69. Business Planning Struttura (Storyboard) del BP Titolo e copertina Indice, abstract del progetto Descrizione generale dell’impresa e del prodotto/servizio Piano di marketing sia strategico che operativo Organizzazione e management Obiettivi imprenditoriali Piano finanziario Allegati ed appendici
  • 70. BEP (Break Even Point) Analisi del punto di equilibrio o di pareggio Consiste nella determinazione grafica o matematica del quantitativo di vendita al quale i costi totali e i ricavi totali coincidono Break-even point: é il punto oltre al quale l’azienda comincia ad avere risultati positivi
  • 71. BEP (Break Even Point) Ricavi Totali Costi/ Ricavi Area di utile GRAFICO Costi Totali Costi Variabili Punto di pareggio (BEP) Area di perdita Costi Fissi Quantità BEP Produzione/ Vendita
  • 72. BEP (Break Even Point) VANTAGGI L’impiego di questa tecnica consente di verificare preventivamente gli effetti sui risultati aziendali delle variazioni di vendite, costi fissi, costi variabili e prezzi. Il grafico rende visivamente valutabili i rapporti esistenti tra volume di vendita, costi, ricavi e profitti.
  • 73. BEP (Break Even Point) LIMITI È riferita solo al breve periodo È statica: si ipotizza l’invariabilità dei costi e dei prezzi Il volume di produzione è considerato l’unico driver dei costi rilevante Si basa su una distinzione netta (non sempre attuabile) tra costi fissi e variabili Associa quantità prodotta e venduta senza considerare l’invenduto