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INFOGRAFICA E
VISUALIZZAZIONE DEI DATI
Come trattare una notizia in modo visuale
Anno accademico 2014-15
2
DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
Word Cloud
www.wordle.net
3
DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
4
DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
«Siamo un
animale
narrante e
visuale»
«Una visualizzazione è qualunque
strumento visivo che può rivelare
l’evidenza, rendere l’invisibile visibile»
Alberto Cairo
5
Che cos’è una visualizzazione?
DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
6
DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
- Narrazione
- Infografica figurativa
7
DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
http://elpais.com/elpai
s/2015/03/24/media/1
427195967_070152.ht
ml
Infografica figurativa
8
DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
Tabella Excel
9
DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
10
DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
«Tanto più grande e articolato è
l’insieme dei dati, tanto più
efficace ed economica sarà la
sintesi per immagini»
11
DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
12
DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
DATI
I dati sono il prodotto di ricerche,
osservazioni, misurazioni, osservazioni
del mondo esterno, della realtà.
Il dato è un singolo fatto o pezzo di informazione
13
DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
14
DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
 Datizzazione della realtà
 Analisi di Big Data
 Real Time Data
 Open Data
15
NUOVI TERMINI NEL LINGUAGGIO COMUNE
DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
 Datizzazione della postura del guidatore (x sicurezza e password)
 Datizzazione delle parole  Google Ngram
 Datizzazione della posizione
 Datizzazione delle interazioni
16
ESEMPI DI DATIZZAZIONE
DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
 Gli open data sono pezzi, contenuti e dati disponibili a
tutti. Chiunque può utilizzarli, riutilizzarli per diversi
scopi, ridistribuirli con gli eventuali vincoli di citare
l’attribuzione o condividerlo allo stesso modo
 Due persone hanno dato una forte spinta all’open
government: Tim Berners-Lee e Barack Obama (con la
direttiva sull’open government del dicembre 2009 e la
creazione del portale data.gov)
17
OPEN DATA
DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
18
IL FORMATO DEGLI OPEN DATA
★
make your stuff
available on the Web
(whatever format) under
an open license
★★
make it available as
structured data (e.g.,
Excel instead of image
scan of a table)
★★★
use non-proprietary
formats (e.g., CSV
instead of Excel)
★★★★
use URIs to denote
things, so that people
can point at your stuff
★★★★★
link your data to other
data to provide context
DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
19
REAL TIME DATA
DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
http://onemilliontweetmap.com/
#easter
Ci sono varie tipologie di dati: numeri, date, luoghi, testo.
20
TIPOLOGIE DI DATI
agricoltura
3,14
lettera
7 Febbraio 2010
Londra, Inghilterra
56
-25,10
limoni
02/12/1991
12.590
20
DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
CONTINUUM DELLA COMPRENSIONE
DI NATHAN SHEDROFF
21
DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
22
DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
 Frase
 Tabella
 Codifica visuale
23
COME TRASFORMARE I DATI IN INFORMAZIONE ?
DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
24
L’USO DELLA TABELLA
Vantaggi:
• esprime i valori di vendita in modo preciso.
• è un mezzo efficace per cercare un particolare valore per un particolare tipo
e anno.
Svantaggi:
• memoria umana
• se siamo alla ricerca di schemi, tendenze o eccezioni all’interno di
questi valori, o se vogliamo un senso veloce della storia contenuta
nei numeri, questa tabella fallisce
DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
Il metodo con cui i dati astratti vengono mappati in
strutture e forme grafiche per raggiungere due obiettivi:
comunicare in modo efficace e dare un senso ai dati.
25
CODIFICA VISUALE DEI DATI
DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
Grafico come strumento
26
DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
«Quando si è persi tra le informazioni,
la mappa delle informazioni è
davvero utile»
David Mccandless
27
DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
28
DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
29
DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
30
Delai Francesco - twitter @FrancescoDelai
 E’ il paradigma della
presentazione: mondo
ANALOGICO
 Arte di raccontare nuove
storie a partire dai dati
utilizzando gli strumenti del
graphic design: forme,
illustrazioni, pittogrammi,
grafici e foto.
 Racconta la storia che
l’infografico vuole raccontare.
In questo caso l’infografico
agisce da giornalista che
visualizza la prova di quello
che sostiene nel suo articolo.
31
DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
32
DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
http://projects.nytimes.com/census/2010/map
 Chiamata anche Information Visualization, o Infovis
 E’ il paradigma dell’esplorazione: mondo DIGITALE
 L’uso di rappresentazioni visive interattive su supporto
informatico per ampliare la cognizione
 Personalizzazione dei contenuti: il grafico interattivo
reagisce alle azioni di chi lo usa e al cambiamento nel
tempo dei dati che lo compongono.
33
VISUALIZZAZIONE DEI DATI
Il mantra della ricerca delle informazioni visive
«Prima panoramica, zoom e filtri,
poi dettagli su richiesta»
Ben Shneiderman, 1996
Per prima cosa la visualizzazione deve presentare i dati più
importanti o i punti più rilevanti. Poi permettere ai lettori
di addentrarsi nelle informazioni, di esplorarle e di darne
una lettura propria.
COME ORGANIZZARE LE
VISUALIZZAZIONI INTERATTIVE?
34
 Scorrimento e panning  spostarsi lungo un barra di
navigazione finchè non si è giunti alla zona di interesse
 Zoom
 Apertura e chiusura
 Classificare e riordinare
 Ricercare
35
TECNICHE DI NAVIGAZIONE
ED ESPLORAZIONE
 Visualizzazione sulla popolazione mondiale  la crescita
della popolazione degli stati e delle città.
 Oscarhttp://www.nytimes.com/interactive/2013/02/20/
movies/among-the-oscar-contenders-a-host-of-
connections.html?_r=0
 Visualizzazione sulle spese dei 513 rappresentanti del
Brasile  come rendere divertente e coinvolgente un
grafico
VISUALIZZAZIONI INTERATTIVE
36
Quale forma grafica si adatta
meglio ai compiti in cui la nostra
infografica deve aiutare i lettori?
LA SCELTA DELLA FORMA GRAFICA
37
SCALA PERCETTIVA DI CLEVELAND E MCGILL
Nel 1984 William Cleveland e Robert McGill
pubblicarono un saggio pionieristico dal titolo
«Graphical perception: theory, experimentation,
and application to the development of graphical
methods”
Gli autori hanno stilato una lista di dieci attività
percettive elementari che corrispondono a dieci
forme grafiche per rappresentare i dati,
classificandole a seconda dell'accuratezza con
cui la mente umana individua le differenze e/o
le somiglianze.
Classificazione secondo una scala decrescente
dell’accuratezza nella percezione
38
 Più è accurata la valutazione che il lettore è chiamato a
fare sui dati, più in alto sulla scala deve essere la forma
grafica scelta.
 Talvolta però lo scopo che ci proponiamo con il nostro
grafico non è rendere possibile confronti rigorosi ma
facilitare la percezione di schemi più ampi o del rapporto
di una variabile con la propria posizione geografica.
SCALA PERCETTIVA DI CLEVELAND E MCGILL
39
PERCEZIONE DELL’INTENSITA’ DEL COLORE
Possiamo capire in quale comune la
percentuale del settore agricolo è
maggiore? E in quale minore?
Possiamo però comprendere a
colpo d’occhio in quali zone di
Verona prevale il settore
agricolo
40
NO
 Se vogliamo permettere confronti precisi dobbiamo
utilizzare le forme grafiche poste in alto della scala di
Cleveland e McGill
PERCEZIONE DELL’INTENSITA’ DEL COLORE
Vedi mia visualizzazione
41
LA PERCEZIONE DELLE AREE
Se sapete che la capitalizzazione
di mercato della banca A nel 2007
era di 80 milioni di euro, a quanto
ammontava nel 2009?
42
LA PERCEZIONE DELLE AREE
43
Il cervello non è bravo a calcolare le aree delle superfici! È
molto più bravo a confrontare dimensioni singole come la
lunghezza o l’altezza.
LA PERCEZIONE DELLE AREE
Quello che il graphic designer vuole che
il lettore metta a confronto: le AREE
Quello che il lettore confronta
effettivamente: i DIAMETRI
Quando confrontiamo le aree sottostimiamo le differenze
44
NO! Dipende dallo scopo della nostra visualizzazione
LE AREE SONO SEMPRE SBAGLIATE?
45
46
VACCINE-PREVENTABLE OUTBREAKS
vai al sito
47
Uno dei principi più importanti quando si tratta di
infografica e visualizzazione è il seguente:
la forma deve essere vincolata dalle funzioni della vostra
rappresentazione
Un complesso di dati può assumere più forme affinchè i
lettori possano effettuare operazioni e ricavarne dei
significati ma non può assumere una forma qualsiasi.
48
FORMA E FUNZIONE
49
50
FORMA E FUNZIONE
51
FORMA E FUNZIONE
52
53
FORMA E FUNZIONE
54
GRAFICI
55
 XVII sec. : Utilizzo del sistema di assi cartesiani di Renè
Descartes.
 In un primo momento i grafici sono costruiti per
motivare argomenti matematici e hanno le sembianze di
funzioni.
COMPARAZIONE: GRAFICO A LINEE
Grafico della mortalità di Huygens(1669) Relazione pressione-altitudine di Halley(1686)
56
 Bisogna aspettare la pubblicazione del Commercial and
Political Atlas di William Playfair nel 1786 per veder
comparire i primi grafici della serie storica del tutto
simili a quelli moderni.
COMPARAZIONE: GRAFICO A LINEE
Elementi ancora presenti nei
grafici moderni:
• assi graduati ed
etichettati
• griglie
• titolo
• etichette
• linee indicanti il
cambiamento dei valori
lungo il tempo
• colori per distinguere le
categorie. 57
 E’ nato per caso e per necessità: non aveva sufficienti
dati per costruire l’andamento anno per anno.
 Playfair scrive «This chart…does not comprehend any
portion of time, and it is much inferior in utility to those
that do»
COMPARAZIONE: GRAFICO A BARRE
58
59
ALTEZZA PER COMPARARE
vai al sito
1-Il grafico a barre in pila descrive il totale permettendo,
allo stesso tempo, un livello di suddivisione interno dei
dati.
2-L’area graph combina le caratteristiche del grafico a
linee e quello a barre impilate
VARIANTI: BARRE IN PILA E AREA GRAPHS
1 2
60
 E’ un grafico del flusso costruito attorno a un asse centrale:
visualizza il trend nel tempo nei dati.
STREAM GRAPH
61
 Sono una serie di piccoli grafici o mappe simili che permettono una facile
comparazione. La costanza del design permette al lettore di focalizzarsi sul
cambiamento nei dati e non su quello del design.
 Sono economiche: una volta capito il design di un pezzo si ha accesso
immediato ai dati delle altre parti.
COMPARAZIONE: SMALL MULTIPLES
62
63
COMPARAZIONE: SMALL MULTIPLES
http://www.nytimes.com/interactive/2012/07/20/us/drought-footprint.html?_r=1&
 Chiamato anche coxcomb
(cresta di gallo) per la sua
forma
 Inventato da Florence
Nightingalenel 1858 come
aiuto per descrivere la sua
esperienza nella guerra in
Crimea.
 Dimostra come le cause
della morte sono
maggiormente dovute alla
scarsa igiene e
sovraffollamento degli
ospedali rispetto alle ferite
da guerra
COMPARAZIONE: DIAGRAMMA POLARE
64
per una visione interattiva
 E’ utilizzato per mettere in relazione due variabili
 I dati sono visualizzati come una collezione di punti ciascuno con una
posizione sull’asse verticale e una sull’asse verticale
 Le variabili sono correlate? Direttamente o indirettamente proporzionali?
RELAZIONE: SCATTER PLOT
65
 Per codificare più variabili, fino a quattro (2+2), si
variano le dimensioni dei punti e il loro colore.
RELAZIONE: GRAFICO A BOLLE
Gapminder: www.bit.ly/1fkfenH
66
 L’istogramma è lo strumento più efficace per la
rappresentazione grafica della distribuzione in classe di
un fenomeno continuo.
DISTRIBUZIONE: ISTOGRAMMA
67
La DEFINIZIONE è tautologica: sono quelle mappe che si
focalizzano su un particolare tema, argomento, set di
dati.
Semplificano ed eliminano molte caratteristiche delle
mappe geografiche per concentrarsi su quelle più rilevanti.
Il loro SCOPO è quello di legare uno specifico set di dati
alla loro posizione geografica e di visualizzare schemi di
DISTRIBUZIONE SPAZIALE di una o più grandezze.
POSIZIONE: LE MAPPE TEMATICHE
68
5 TIPI:
 Mappa a punti
 Mappa coropleta
 Mappa a simboli proporzionali
 Mappa isopleta
 Mappa del flusso
 Cartogrammi
TIPOLOGIE DI MAPPE TEMATICHE
69
MAPPA A PUNTI
E’ usata per rappresentare fenomeni discreti e il suo obiettivo è rivelare schemi di
distribuzione di un fenomeno. Es. Mappa del colera di John Snow del 1854.
70
MAPPA COROPLETA
La tipologia più comune. Sono costruite attraverso l’uso di differenti sfumature di colore
per rappresentare la proporzione di una certa grandezza in aree differenti. Funzionano
meglio con dati derivati (percentuali, rapporti) perché l’intensità del colore è associata
inconsciamente alla concentrazione di una variabile in un’area.
1
2
3 71
72
vai al sito
MAPPA A SIMBOLI PROPORZIONALI
Questo tipo di mappa lavora meglio con dati grezzi, non lavorati. Utilizzano forme, per
di più cerchi o quadrati, scalate nelle dimensioni in relazione alla quantità della
variabile in un determinato punto.
73
74
vai al sito
MAPPA ISOPLETA
Come la mappa coropleta utilizza le sfumature di un colore per mostrare la densità di un
fenomeno in una certa area. Ciò che la distingue è il fatto che i confini di ogni regione
non sono determinati da limiti politici o amministrativi ma da linee di uguale valore,
chiamate ISOLINEE. Es. immagini dei trasmissioni meteo
75
MAPPA DEL FLUSSO
Queste mappe rappresentano il movimento attraverso la mappa utilizzando linee di
spessore proporzionale al valore mostrato. Es. Mappa sulla campagna militare di
Napoleone in Russia.
76
77
vai al sito
CARTOGRAMMI
Queste mappe scalano le unità enumerative (regioni, paesi, città) in modo proporzionale
al valore a cui sono associate. I cartogrammi sono di due tipi:
CARTOGRAMMA CONTINUO: i confini
con le regioni vicine sono mantenuti ma
questo causa distorsioni nella forma.
CARTOGRAMMA NON CONTINUO: le
forme delle regioni mantengono la loro
forma originaria perché le relazioni
spaziali non sono rispettate.
78
 Mostrano la partecipazione di una parte rispetto al
tutto.
 Codificano relazioni, rapporti e percentuali
 Difetti: difficoltà nel comparare più torte; difficoltà nel
giudicare le angolazioni
COMPOSIZIONE: LE TORTE
16,00%
15,00%
21,00%
17,00%
5,00%
5,00%
7,00%
10,00%
4,00%
Imprese registrate del Comune di Grezzana per settore
Fonte: Camera di commercio di Verona
Agricoltura
Manifattura
Costruzioni
Commercio
Trasporto e magazzinaggio
Alloggio e ristorazione
immobiliare
servizi
altro
79
80
COMPOSIZIONE: TREEMAP (O MOSAIC GRAPH)
vai al sito
81
DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
FINISH

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  • 1. INFOGRAFICA E VISUALIZZAZIONE DEI DATI Come trattare una notizia in modo visuale Anno accademico 2014-15
  • 5. «Una visualizzazione è qualunque strumento visivo che può rivelare l’evidenza, rendere l’invisibile visibile» Alberto Cairo 5 Che cos’è una visualizzazione? DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
  • 11. «Tanto più grande e articolato è l’insieme dei dati, tanto più efficace ed economica sarà la sintesi per immagini» 11 DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
  • 12. 12 DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai DATI I dati sono il prodotto di ricerche, osservazioni, misurazioni, osservazioni del mondo esterno, della realtà. Il dato è un singolo fatto o pezzo di informazione
  • 15.  Datizzazione della realtà  Analisi di Big Data  Real Time Data  Open Data 15 NUOVI TERMINI NEL LINGUAGGIO COMUNE DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
  • 16.  Datizzazione della postura del guidatore (x sicurezza e password)  Datizzazione delle parole  Google Ngram  Datizzazione della posizione  Datizzazione delle interazioni 16 ESEMPI DI DATIZZAZIONE DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
  • 17.  Gli open data sono pezzi, contenuti e dati disponibili a tutti. Chiunque può utilizzarli, riutilizzarli per diversi scopi, ridistribuirli con gli eventuali vincoli di citare l’attribuzione o condividerlo allo stesso modo  Due persone hanno dato una forte spinta all’open government: Tim Berners-Lee e Barack Obama (con la direttiva sull’open government del dicembre 2009 e la creazione del portale data.gov) 17 OPEN DATA DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
  • 18. 18 IL FORMATO DEGLI OPEN DATA ★ make your stuff available on the Web (whatever format) under an open license ★★ make it available as structured data (e.g., Excel instead of image scan of a table) ★★★ use non-proprietary formats (e.g., CSV instead of Excel) ★★★★ use URIs to denote things, so that people can point at your stuff ★★★★★ link your data to other data to provide context DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
  • 20. Ci sono varie tipologie di dati: numeri, date, luoghi, testo. 20 TIPOLOGIE DI DATI agricoltura 3,14 lettera 7 Febbraio 2010 Londra, Inghilterra 56 -25,10 limoni 02/12/1991 12.590 20 DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
  • 21. CONTINUUM DELLA COMPRENSIONE DI NATHAN SHEDROFF 21 DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
  • 23.  Frase  Tabella  Codifica visuale 23 COME TRASFORMARE I DATI IN INFORMAZIONE ? DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
  • 24. 24 L’USO DELLA TABELLA Vantaggi: • esprime i valori di vendita in modo preciso. • è un mezzo efficace per cercare un particolare valore per un particolare tipo e anno. Svantaggi: • memoria umana • se siamo alla ricerca di schemi, tendenze o eccezioni all’interno di questi valori, o se vogliamo un senso veloce della storia contenuta nei numeri, questa tabella fallisce DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai
  • 25. Il metodo con cui i dati astratti vengono mappati in strutture e forme grafiche per raggiungere due obiettivi: comunicare in modo efficace e dare un senso ai dati. 25 CODIFICA VISUALE DEI DATI DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai Grafico come strumento
  • 26. 26 DelaiFrancesco-twitter@FrancescoDelai «Quando si è persi tra le informazioni, la mappa delle informazioni è davvero utile» David Mccandless
  • 30. 30 Delai Francesco - twitter @FrancescoDelai  E’ il paradigma della presentazione: mondo ANALOGICO  Arte di raccontare nuove storie a partire dai dati utilizzando gli strumenti del graphic design: forme, illustrazioni, pittogrammi, grafici e foto.  Racconta la storia che l’infografico vuole raccontare. In questo caso l’infografico agisce da giornalista che visualizza la prova di quello che sostiene nel suo articolo.
  • 33.  Chiamata anche Information Visualization, o Infovis  E’ il paradigma dell’esplorazione: mondo DIGITALE  L’uso di rappresentazioni visive interattive su supporto informatico per ampliare la cognizione  Personalizzazione dei contenuti: il grafico interattivo reagisce alle azioni di chi lo usa e al cambiamento nel tempo dei dati che lo compongono. 33 VISUALIZZAZIONE DEI DATI
  • 34. Il mantra della ricerca delle informazioni visive «Prima panoramica, zoom e filtri, poi dettagli su richiesta» Ben Shneiderman, 1996 Per prima cosa la visualizzazione deve presentare i dati più importanti o i punti più rilevanti. Poi permettere ai lettori di addentrarsi nelle informazioni, di esplorarle e di darne una lettura propria. COME ORGANIZZARE LE VISUALIZZAZIONI INTERATTIVE? 34
  • 35.  Scorrimento e panning  spostarsi lungo un barra di navigazione finchè non si è giunti alla zona di interesse  Zoom  Apertura e chiusura  Classificare e riordinare  Ricercare 35 TECNICHE DI NAVIGAZIONE ED ESPLORAZIONE
  • 36.  Visualizzazione sulla popolazione mondiale  la crescita della popolazione degli stati e delle città.  Oscarhttp://www.nytimes.com/interactive/2013/02/20/ movies/among-the-oscar-contenders-a-host-of- connections.html?_r=0  Visualizzazione sulle spese dei 513 rappresentanti del Brasile  come rendere divertente e coinvolgente un grafico VISUALIZZAZIONI INTERATTIVE 36
  • 37. Quale forma grafica si adatta meglio ai compiti in cui la nostra infografica deve aiutare i lettori? LA SCELTA DELLA FORMA GRAFICA 37
  • 38. SCALA PERCETTIVA DI CLEVELAND E MCGILL Nel 1984 William Cleveland e Robert McGill pubblicarono un saggio pionieristico dal titolo «Graphical perception: theory, experimentation, and application to the development of graphical methods” Gli autori hanno stilato una lista di dieci attività percettive elementari che corrispondono a dieci forme grafiche per rappresentare i dati, classificandole a seconda dell'accuratezza con cui la mente umana individua le differenze e/o le somiglianze. Classificazione secondo una scala decrescente dell’accuratezza nella percezione 38
  • 39.  Più è accurata la valutazione che il lettore è chiamato a fare sui dati, più in alto sulla scala deve essere la forma grafica scelta.  Talvolta però lo scopo che ci proponiamo con il nostro grafico non è rendere possibile confronti rigorosi ma facilitare la percezione di schemi più ampi o del rapporto di una variabile con la propria posizione geografica. SCALA PERCETTIVA DI CLEVELAND E MCGILL 39
  • 40. PERCEZIONE DELL’INTENSITA’ DEL COLORE Possiamo capire in quale comune la percentuale del settore agricolo è maggiore? E in quale minore? Possiamo però comprendere a colpo d’occhio in quali zone di Verona prevale il settore agricolo 40 NO
  • 41.  Se vogliamo permettere confronti precisi dobbiamo utilizzare le forme grafiche poste in alto della scala di Cleveland e McGill PERCEZIONE DELL’INTENSITA’ DEL COLORE Vedi mia visualizzazione 41
  • 42. LA PERCEZIONE DELLE AREE Se sapete che la capitalizzazione di mercato della banca A nel 2007 era di 80 milioni di euro, a quanto ammontava nel 2009? 42
  • 44. Il cervello non è bravo a calcolare le aree delle superfici! È molto più bravo a confrontare dimensioni singole come la lunghezza o l’altezza. LA PERCEZIONE DELLE AREE Quello che il graphic designer vuole che il lettore metta a confronto: le AREE Quello che il lettore confronta effettivamente: i DIAMETRI Quando confrontiamo le aree sottostimiamo le differenze 44
  • 45. NO! Dipende dallo scopo della nostra visualizzazione LE AREE SONO SEMPRE SBAGLIATE? 45
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  • 48. Uno dei principi più importanti quando si tratta di infografica e visualizzazione è il seguente: la forma deve essere vincolata dalle funzioni della vostra rappresentazione Un complesso di dati può assumere più forme affinchè i lettori possano effettuare operazioni e ricavarne dei significati ma non può assumere una forma qualsiasi. 48 FORMA E FUNZIONE
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  • 56.  XVII sec. : Utilizzo del sistema di assi cartesiani di Renè Descartes.  In un primo momento i grafici sono costruiti per motivare argomenti matematici e hanno le sembianze di funzioni. COMPARAZIONE: GRAFICO A LINEE Grafico della mortalità di Huygens(1669) Relazione pressione-altitudine di Halley(1686) 56
  • 57.  Bisogna aspettare la pubblicazione del Commercial and Political Atlas di William Playfair nel 1786 per veder comparire i primi grafici della serie storica del tutto simili a quelli moderni. COMPARAZIONE: GRAFICO A LINEE Elementi ancora presenti nei grafici moderni: • assi graduati ed etichettati • griglie • titolo • etichette • linee indicanti il cambiamento dei valori lungo il tempo • colori per distinguere le categorie. 57
  • 58.  E’ nato per caso e per necessità: non aveva sufficienti dati per costruire l’andamento anno per anno.  Playfair scrive «This chart…does not comprehend any portion of time, and it is much inferior in utility to those that do» COMPARAZIONE: GRAFICO A BARRE 58
  • 60. 1-Il grafico a barre in pila descrive il totale permettendo, allo stesso tempo, un livello di suddivisione interno dei dati. 2-L’area graph combina le caratteristiche del grafico a linee e quello a barre impilate VARIANTI: BARRE IN PILA E AREA GRAPHS 1 2 60
  • 61.  E’ un grafico del flusso costruito attorno a un asse centrale: visualizza il trend nel tempo nei dati. STREAM GRAPH 61
  • 62.  Sono una serie di piccoli grafici o mappe simili che permettono una facile comparazione. La costanza del design permette al lettore di focalizzarsi sul cambiamento nei dati e non su quello del design.  Sono economiche: una volta capito il design di un pezzo si ha accesso immediato ai dati delle altre parti. COMPARAZIONE: SMALL MULTIPLES 62
  • 64.  Chiamato anche coxcomb (cresta di gallo) per la sua forma  Inventato da Florence Nightingalenel 1858 come aiuto per descrivere la sua esperienza nella guerra in Crimea.  Dimostra come le cause della morte sono maggiormente dovute alla scarsa igiene e sovraffollamento degli ospedali rispetto alle ferite da guerra COMPARAZIONE: DIAGRAMMA POLARE 64 per una visione interattiva
  • 65.  E’ utilizzato per mettere in relazione due variabili  I dati sono visualizzati come una collezione di punti ciascuno con una posizione sull’asse verticale e una sull’asse verticale  Le variabili sono correlate? Direttamente o indirettamente proporzionali? RELAZIONE: SCATTER PLOT 65
  • 66.  Per codificare più variabili, fino a quattro (2+2), si variano le dimensioni dei punti e il loro colore. RELAZIONE: GRAFICO A BOLLE Gapminder: www.bit.ly/1fkfenH 66
  • 67.  L’istogramma è lo strumento più efficace per la rappresentazione grafica della distribuzione in classe di un fenomeno continuo. DISTRIBUZIONE: ISTOGRAMMA 67
  • 68. La DEFINIZIONE è tautologica: sono quelle mappe che si focalizzano su un particolare tema, argomento, set di dati. Semplificano ed eliminano molte caratteristiche delle mappe geografiche per concentrarsi su quelle più rilevanti. Il loro SCOPO è quello di legare uno specifico set di dati alla loro posizione geografica e di visualizzare schemi di DISTRIBUZIONE SPAZIALE di una o più grandezze. POSIZIONE: LE MAPPE TEMATICHE 68
  • 69. 5 TIPI:  Mappa a punti  Mappa coropleta  Mappa a simboli proporzionali  Mappa isopleta  Mappa del flusso  Cartogrammi TIPOLOGIE DI MAPPE TEMATICHE 69
  • 70. MAPPA A PUNTI E’ usata per rappresentare fenomeni discreti e il suo obiettivo è rivelare schemi di distribuzione di un fenomeno. Es. Mappa del colera di John Snow del 1854. 70
  • 71. MAPPA COROPLETA La tipologia più comune. Sono costruite attraverso l’uso di differenti sfumature di colore per rappresentare la proporzione di una certa grandezza in aree differenti. Funzionano meglio con dati derivati (percentuali, rapporti) perché l’intensità del colore è associata inconsciamente alla concentrazione di una variabile in un’area. 1 2 3 71
  • 73. MAPPA A SIMBOLI PROPORZIONALI Questo tipo di mappa lavora meglio con dati grezzi, non lavorati. Utilizzano forme, per di più cerchi o quadrati, scalate nelle dimensioni in relazione alla quantità della variabile in un determinato punto. 73
  • 75. MAPPA ISOPLETA Come la mappa coropleta utilizza le sfumature di un colore per mostrare la densità di un fenomeno in una certa area. Ciò che la distingue è il fatto che i confini di ogni regione non sono determinati da limiti politici o amministrativi ma da linee di uguale valore, chiamate ISOLINEE. Es. immagini dei trasmissioni meteo 75
  • 76. MAPPA DEL FLUSSO Queste mappe rappresentano il movimento attraverso la mappa utilizzando linee di spessore proporzionale al valore mostrato. Es. Mappa sulla campagna militare di Napoleone in Russia. 76
  • 78. CARTOGRAMMI Queste mappe scalano le unità enumerative (regioni, paesi, città) in modo proporzionale al valore a cui sono associate. I cartogrammi sono di due tipi: CARTOGRAMMA CONTINUO: i confini con le regioni vicine sono mantenuti ma questo causa distorsioni nella forma. CARTOGRAMMA NON CONTINUO: le forme delle regioni mantengono la loro forma originaria perché le relazioni spaziali non sono rispettate. 78
  • 79.  Mostrano la partecipazione di una parte rispetto al tutto.  Codificano relazioni, rapporti e percentuali  Difetti: difficoltà nel comparare più torte; difficoltà nel giudicare le angolazioni COMPOSIZIONE: LE TORTE 16,00% 15,00% 21,00% 17,00% 5,00% 5,00% 7,00% 10,00% 4,00% Imprese registrate del Comune di Grezzana per settore Fonte: Camera di commercio di Verona Agricoltura Manifattura Costruzioni Commercio Trasporto e magazzinaggio Alloggio e ristorazione immobiliare servizi altro 79
  • 80. 80 COMPOSIZIONE: TREEMAP (O MOSAIC GRAPH) vai al sito