In occasione dell’uscita del mio libro Social Media Journalism. Strategie e strumenti per creatori di contenuti e news (Apogeo) che raccoglie dieci anni di esperienza nella formazione digitale e social, le dieci cose (pratiche) da sapere, ricordare, fare per utilizzare le piattaforme social nel modo migliore; per informarsi e informare.
Presentazione svolta a #Glocal16, Varese
10. Facebook ha la più alta permanenza: 12 ore e
20 minuti al mese per persona (escluso dal
grafico).
Snapchat utilizzato per circa 2 ore e mezza,
seguito da Instagram.
Twitter tiene legato l’utente medio per circa 1
ora al mese
Pinterest 30 minuti
Tumblr, Linkedin e Google+ circa 10 minuti
Youtube: 2 ore circa
23. Il Piano Editoriale risponde alle domande
precedenti ed è la trasposizione su “carta”
della nostra strategia social.
La programmazione è fondamentale; la social
media policy anche.
• Chi siamo, da dove partiamo, dove vogliamo
arrivare
• Cosa dobbiamo fare ma anche cosa
possiamo fare ( staff)
• Come parliamo, cosa ci permettiamo, cosa
tolleriamo e cosa invece no
24.
25. Programmazione: su Twitter, con
tweetdeck.twitter.com
Serve:
• Per programmare
• Per gestire più account twitter
contemporaneamente
• Per tenere d’occhio cosa si dice in rete,
creando apposite colonne di ricerca per
monitorare parole chiave, account e
hashtag
34. Permette di scoprire le informazioni più
rilevanti, interessanti, di impatto in ogni
medium e collegarle ad altre informazioni
in un network interconnesso di
significato
Una spinta a trovare l’interessante, il
significativo e il rilevante nel vasto
labirinto di informazione
sovrabbondante, creando un contesto
che spiega ciò che è importante nel
mondo e perché lo è
Maria Popova,
Brain Pickings
35. In un mondo digitale, il nostro ricco
archivio offre uno di vantaggi più evidenti
sui nostri concorrenti. Mentre stampiamo
questo report, abbiamo 14.723.933
articoli, che risalgono fino al 1851, e
possono essere fatti riemergere e
riutilizzati in molti modi.
Ma pensiamo raramente a sfruttare i
nostri archivi perché siamo così focalizzati
sulle news e sugli altri pezzi.
New York Times Innovation Report
36. 1. Ricerca, interna ed esterna
2. Verifica delle fonti
3. Creazione e distribuzione
Content curation
38. Essere professionale
- Cosa hai visto? Cosa sai? Quali le tue fonti?
- Qual è il valore aggiunto che puoi condividere, oltre
ai tuoi contenuti?
Metterci un tocco umano
- Mostrare la personalità coinvolge i lettori
- La conversazione ti fa (ri)conoscere
Rispettare gli altri
- I loro contenuti, la loro esperienza, ciò che sanno
(sì, anche i competitor)
Essere affidabile
- Condividere informazioni verificate, utili, al
momento giusto, con il giusto tono di voce.
- Ammettere/correggere gli errori
- Essere avvicinabile Sei parte di un network
39. Controlli incrociati
•Cerca altri account (Fb, LinkedIN, etc)
•Cerca immagini
•Se hai un nome cognome, cerca su tool come:
who.is , Spokeo, White Pages, Pipl.com, WebMii
•Prova a contattarlo in DM, via mail, su Skype
•Confronta Google Maps/WikiMapia
•Usa Archive.org
•Foto: TinEye, Google Images Search,Exif
•Debunking: Attivissimo
49. Attenzione a chiedere che Facebook si occupi di
fake news. Davvero vogliamo che Facebook e
Google diventino i censori del mondo? Vogliamo
che decidano loro ciò che è vero e ciò che è falso?
Dobbiamo andare sulle piattaforme social, parlare
il loro linguaggio, rispettare il loro contesto e
usare gli strumenti che offrono – meme, video,
foto, persino GIF danzanti, se è quello che serve –
e portare valore giornalistico alle conversazioni
che oggi avvengono senza di noi.
Jeff Jarvis, https://medium.com/whither-news/fake-news-be-careful-what-you-wish-
for-7246da863a40#.es7ew11bu