2. Tra lo scultore e il bronzo non vi sarebbe alcun rapporto se non ci fosse l’ispirazione: è questo il legante che li metterà in relazione. Il percorso è lungo e non privo di difficoltà, ma anche affascinante , pieno di passione e di grandi emozioni, come vedremo.
3. Dall’ispirazione si deve passare alla realizzazione pratica: occorre preparare innanzitutto il modello in cera, diluita e addizionata con 5% di pece greca, per rendere più duro il composto. Pece greca Cera già parzialmente intagliata.
4. La cera viene plasmata in forma rudimentale, o intagliata e, infine, levigata passandovi vicino la fiamma di una candela; per questo è preferibile colorare la cera, fissarla a lungo per togliere le asperità o le imperfezioni fa lacrimare gli occhi. “ Materozza” da cui colerà il metallo fuso
5. Il modello in cera viene avvolto in una rete metallica che servirà per evitare che l’amalgama successivo che costituirà la forma si sgretoli. Si preparano diversi modelli e soltanto dopo le forme, per evitare continue preparazioni ed evitare sprechi di materiali.
6. Questa è la fase di “ingabbiamento” nella rete metallica; come forma viene usata una bottiglia di plastica trasparente.
8. L’ambiente è “artigianale”, nel senso che Silvestro Migliorini ama preparare da solo sia le attrezzature che i forni, con l’utilizzo di materiali di scarto e utensili di uso comune, come avrete già notato, presi anche dalla sua cucina.
9. Il recipiente vuoto di un detersivo, ad esempio, si presta benissimo come “paletta” per la terra refrattaria e il gesso alabastrino, in parti uguali, amalgamati a secco e poi impastati con acqua; occorre sciogliere perfettamente e togliere ogni grumo. Da questo impasto, una volta secco, si trarrà la “forma”.
11. Poi vi si immerge il modello in cera nella sua rete tenendolo fermo, il tempo di sentire che il materiale si è parzialmente solidificato alla base; questo perché, altrimenti, la cera che è più leggera galleggerebbe all’interno della forma.
12. Solo nella fase successiva viene ricoperta dall’impasto, avendo cura di togliere le eventuali bolle d’aria battendo delicatamente.
13. Questi sono gli ultimi ritocchi alla forma già solidificata a cui è stato tolto il primo involcro di plastica. Bisogna scoprire i canali di sfiato da cui colerà la cera in una fase successiva. La prima essiccatura della forma avviene sul termosifone di casa.
15. La cera, al calore, si scioglierà colando via. Non ne dovrà restare alcuna traccia nella forma che, a questo punto, sarà vuota e pronta per ricevere il metallo fuso.
16. Naturalmente anche il forno è “costruito” artigianalmente. L’esterno è parte di un vecchio boiler.
17. Il forno va portato ad alta temperatura e, in apposito contenitore, si mettono i metalli da fondere. Il modello in cera viene pesato per stimare quanto prezioso metallo , bronzo, argento, ottone, ecc. occorrerà per riempire le varie forme predisposte, in abbondanza: per non correre il rischio di lasciare una forma incompleta. Il peso stimato è, in proprozione, 1/10, vale a dire che 100 grammi di cera corrispondono, ad esempio, a 1 kg di bronzo.
18. Durante la fase di fusione occorre togliere le scorie che emergono in superficie con l’aggiunta di un cucchiaio di borace.
19. Questa è la fase di colaggio nelle varie forme. Il metallo è incandescente
20. Riempite le forme, il materiale che avanza viene colato su un vecchio termosifone scanalato, in modo di raccoglierlo in barrette agevoli da riutilizzare in successive fusioni. Non c’è limite alla fantasia: qualsiasi oggetto in disuso può essere riutilizzato!
21. Questa è la fase di estrazione dell’opera, rompendo la forma. E’ un momento di grande emozione in cui lo scultore viene a contatto con la forma fisica di una sua idea.
22. Silvestro Migliorini ricorda così questo momento: “è una creatura plasmata nella materia, alla cui realizzazione concorrono i quattro elementi: terra e acqua di cui è composta la forma; il fuoco per la fusione; l’aria per il raffreddamento; poi la luce e io stesso, immedesimato ogni volta nella cera o nel metallo liquido che si incuneava nella forma …
23. … e su tutto un pensiero esaltante: la magia di una mia idea divenuta realtà!” La sua statuina è grezza, ancora da pulire, eppure sembra avere vita… come una creatura palpitante che lui ama profondamente.
25. Questo un volto di donna, realizzato in tre metalli e perciò in fusioni diverse: argento, bronzo e rame.
26. Silvestro ama i “suoi” metalli e “abbraccia” le sue sculture avvolgendole spesso in sciarpe e scialli, suo tema ricorrente. Perfino il Cristo crocefisso è dentro la croce, nel suo estremo desiderio di “proteggerlo”!
27. Ma guardando le sue opere si ha quasi l’impressione che tanto amore… Sia ricambiato! www.silvestromigliorini.it [email_address] Opere originali di Silvestro Migliorini