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La Comunicazione
Digitale per i Musei
Field Project - Master in Digital
Communication Strategy, IE
D

Chiara Natali
1
Su di me
Dopo aver conseguito la laurea in International Politics and Government presso
l’Università Commerciale Luigi Bocconi (2016-2019), ho diretto il mio interesse
verso il mondo della comunicazione digitale e le sue implicazioni pratiche e filosofiche
per il mondo della cultura. Questo mi ha portata ad intraprendere il Master in Digital
Communication Strategy presso l’Istituto Europeo di Design (IED) (2019-2020) e
diventare poi studentessa del corso di laurea magistrale inter-ateneo Università degli
Studi di Milano - Università-Vita San Raffaele in Politics, Philosophy and Public
Affairs (2020-2022), con curriculum accademico Technology, Science and Society.

Durante il triennio bocconiano mi sono distinta in qualità di Presidente
dell’associazione studentesca Bocconi Equal Students e ho realizzato la TEDxTalk
The Power of Creating Imperfect Art il 12 aprile 2019 nell’Aula Magna
dell’Università, affiancata da speaker del calibro di Stefano Boeri (architetto e
Presidente della Triennale di Milano), Roberta Cocco (Assessora alla Trasformazione
Digitale e Servizi Civici del Comune di Milano) e Paola Dubini (professoressa
universitaria, scrittrice e luminare nell’ambito del Management per il Settore Culturale).

Ho in seguito fondato il team per la comunicazione culturale Lasamuse, attraverso cui
mi occupo della comunicazione social del progetto del Comune di Milano Distretto X -
Sguardi Plurali sui Musei, ideandone la trasformazione digitale con il format dei
“workshop online” durante la fase di lockdown.
La struttura della
ricerca
Perché digitalizzare?

Le potenzialità per la fruizione e promozione
della propria collezione
Gli effetti del COVID-19

Ciò che il lockdown ha significato per l’ambiente
museale: crisi e occasioni di cambiamento
Il sito web

Perché investire su un sito anche nell’era dei
social
Scegliere i social adatti 

Capire e raggiungere il proprio pubblico in modo
efficiente
La struttura della
ricerca
Il museo digitale, online e
onsite

Gli elementi essenziali per offrire al pubblico
un’esperienza digitale, sia in presenza che da
remoto.
5 elementi per una presenza
digitale di successo

Case studies internazionali su innovazione,
crescita e creatività.
La comunicazione digitale
dei musei milanesi

10 musei meneghini ci danno 10 importanti
lezioni e spunti.
Perché digitalizzare?
“Per non essere
irrilevanti bisogna
essere presenti [sui
social], ed essere
presenti è
un’opportunità per
attrarre visitatori e
creare con loro un
legame che non si
esaurisca nel tempo
di una visita”
Nicolette Mandarano, Musei e
Media Digitali (2019)
I social, oggi.
Fonte: WeAreSocial
3.8 mld
Persone con
account social
2h 24m
giornalieri
Tempo trascorso sui
social dall’utente medio
Fra gli 11 musei civici di
Milano, 3 non hanno profili
social:
ACQUARIO
CIVICO
MUSEO DEL
RISORGIMENTO
MUSEO DI STORIA
NATURALE
8
31.2 milioni di visite al sito
web

...

...
8.9 milioni di follower sugli
account social

Questa cifra astronomica è la somma dei
follower sui suoi account Twitter, Instagram
è Facebook.
7.36 milioni di visitatori nelle
sue 3 location

MET MUSEUM (2018)
LE POTENZIALITÀ DEL TRAFFICO WEB
Online: 40.1 milioni di utenti
totali

Quasi 5 volte e mezzo in più
... di cui, il 26,1%...

Ha uno staff dedicato a tempo pieno ed esclusivamente alle
attività digitali
49%

Musei italiani con dello staff che si occupa anche di
Lo staff per le attività
digitali: dati
internazionali, ritardi
italiani
Fonti: Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali, ICOM
81,7%

Musei con dello staff che si occupa
anche di attività digitali
49%

Musei italiani con dello staff che si occupa anche di attività
digitali
... di cui, il 6% ...

81,7%

Musei con dello staff che si occupa anche di attività digitali
Lo staff per le attività
digitali: dati
internazionali, ritardi
italiani
Fonti: Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali, ICOM
... di cui, il 26,1% ...

Ha uno staff dedicato a tempo pieno
ed esclusivamente alle attività digitali
... di cui, il 6% ...

Ha un team dedicato composto da varie persone
... di cui, il 26,1% ...

Ha uno staff dedicato a tempo pieno ed esclusivamente alle
attività digitali
Musei con dello staff che si occupa anche di attività digitali
Lo staff per le attività
digitali: dati
internazionali, ritardi
italiani
Fonti: Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali, ICOM
49%

Musei italiani con dello staff che si
occupa anche di attività digitali
49%

Musei italiani con dello staff che si occupa anche di attività
digitali
attività digitali
Lo staff per le attività
digitali: dati
internazionali, ritardi
italiani
Fonti: Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali, ICOM
... di cui, il 6% ...

Ha un team dedicato composto da
varie persone
Gli effetti del COVID-19
-78 mln

di euro

Fonte: Istat
-19 mln 

di visitatori

Fonte: Istat
Perdite
durante il
lockdown
Fonte: Istat
Difficoltà
incontrate
nella
comunicazione
digitale
 Mancanza di
documentazione foto/video
adeguata per produrre
contenuti
Poco accurata
pianificazione strategica


Mantenere vivo a distanza il
rapporto con l’utenza
Fonte: SDA Bocconi
“Questo momento di
crisi può diventare
un’opportunità per
sperimentare
linguaggi espressivi
che in un regime di
normalità non
avremmo mai avuto
il coraggio di
sperimentare.”
Lorenza Baroncelli, Direttore artistico alla 

Triennale di Milano
—	 David Felipe
Mostre Online

Il Museo Nacional Thyssen-Bornemisza di
Madrid ha portato online la sua mostra
Rembrandt and Amsterdam Portraiture,
1590-1670. Risultato: +56% di visite al sito
nel periodo 13 marzo - 13 aprile 2020
rispetto all’anno precedente.
Online Learning

Il MuDA - Museum of Digital Art di Zurigo
ha offerto lezioni in live streaming attraverso
il progetto Corona Creative Classes
Virtual Tour

Attraverso il sito web o applicazioni
come Google Arts & Culture
Nuove attività
intraprese
durante il
lockdown

Fonte: NEMO COVID-19 Report (12.05.2020)
Hanno aumentato i
propri servizi digitali
per raggiungere il
proprio pubblico
4 musei su 5
Percentuale di musei
che hanno modificato le
mansioni dei dipendenti
per accrescere il team
digitale
Hanno riportato
un incremento
delle visite al
p r o p r i o s i t o
web fra il 10% e
il 150%
Solo i musei che hanno
reindirizzato personale e
risorse verso il digitale
hanno aumentato i propri
servizi online e accresciuto
le visite via web.
“
—	 Fonte: NEMO
COVID-19 Report
(12.05.2020)
30% 2 musei su 5
Il Sito Web
Non passa di moda
A differenza dei social, che
nascono e scompaiono in
continuazione (Myspace, Netlog...)
Per tutti
Un sito può essere consultato
anche da chi non ha un profilo sui
social.
Raggiunge un
pubblico nuovo
Farsi trovare e scoprire attraverso i
motori di ricerca
Analisi del pubblico
Con servizi come Google Analytics
Un museo ha nel
proprio sito web il
fulcro della
comunicazione online
Il sito web è una vetrina essenziale per rappresentare
e far conoscere il museo, ma è anche uno strumento
per conoscere il proprio pubblico: come ci ha trovati,
che contenuti visualizza, per quanto tempo...
Offrire visite virtuali e/o 

il catalogo online
Vendita biglietti online

Solo il 23% dei musei italiani (fonte:
osservatori.net)

Essenziale per il contingentamento
degli ingressi.
Approfondire

Il sito web sfugge agli imperativi social
di brevità: il sito è lo spazio giusto per
raccontare minuziosamente le proprie
collezioni.
Funzioni preziose per i
musei
Attraverso un sito internet si possono offrire servizi digitali
preziosi e all’avanguardia, per raggiungere un nuovo
pubblico e facilitare la conversione dei visitatori della
pagina web in visitatori del museo
Desktop
44%
-6,8% rispetto
all’anno precedente
Mobile
53,3%
+8,6% rispetto
all’anno precedente
Share di traffico web per dispositivo
Fonte: WeAreSocial
Sbloccare il potenziale
del proprio sito su
mobile
“La possibilità di accedere al sito web da mobile
permette ai visitatori di consultare le schede delle
opere anche trovandosi all’interno del museo,
utilizzando quindi il sito come una sorta di guida
interna.”

Nicolette Mandarano, Musei e Media Digitali (2019)
25
SEO: Search Engine Optimization.
Descrive le strategie organiche (non a
pagamento) attuate per posizionarsi il
più in alto possibile nella pagina dei
risultati di un motore di ricerca
I lavori di cura e ottimizzazione del
sito rischiano di essere vani se
non accompagnati da una
strategia di SEO.
Ottimizzare
un sito per i
motori di
ricerca
aumenta la
possibilità di
farsi trovare
o scoprire
1°

Il motore di ricerca è il
primo mezzo per la
scoperta di nuovi brand
(35%)

Fonte: WeAreSocial
35-44%

Percentuale dei click al
primo risultato della pagina
Google
—	 David Felipe
ALT Attributes

L’Alt attribuite è il testo che descrive un
immagine, utili ai motori di ricerca per capire
il contenuto della pagina web.
Sicurezza del sito (SSL,
HTTPS) 

Investire sulla sicurezza dà il beneficio
ulteriore di risultare più autorevoli per
l’algoritmo Google.
Attenzione alle Keyword

Inserirle in title tag, header e meta
description tag.

Che keyword usare? Prova strumenti come
Google Trends e AnswerThePublic.
Collegare sito e social

Rendere le icone dei social ben visibili sul
sito e inserire l’indirizzo web sui propri
profili, in modo da generare rimandi positivi
fra le piattaforme.ai propri presidi social per
creare circoli virtuosi
Aggiungere strumenti di
analytics

Google Analytics e il Facebook Pixel: capire il
comportamento dei propri utenti per
intercettare i loro interessi.
Peso pagina: < 5MB

Per aumentare l’agilità e l’usabilità del sito.

Come? Spesso basta ottimizzare le
immagini.
SEO audit dei siti
web di 10 musei
milanesi
“
Alcuni consigli utili
Scegliere i social adatti
29
A chi?

Social diversi richiamano un pubblico
diverso: scegliere la piattaforma per
raggiungere nel modo più efficiente il
proprio target senza diluire impegno in
molti profili poco efficaci.
Cosa vogliamo
comunicare?

Il messaggio che vogliamo portare
sarà influenzato dai dettami del social
preso in analisi.
In che modo?

Ogni social si sposa con tipi diversi di
contenuti, sia a livello di formato (audio,
video, fotografico, testuale...) che di tono
di voce (divertente, familiare, cool...).
“Il mezzo è il
linguaggio”
Marshall McLuhan, Understanding Media: The Extensions of Man (1964)
L’obiettivo è intercettare il proprio target sui social che
frequenta e raccontarsi con modalità adatte sia alla
piattaforma scelta, che all’identità del museo.
30
Instagram Twitter TikTok
Facebook YouTube
Ogni mezzo ha un linguaggio
I contenuti condivisi su ogni diverso profilo devono essere ideati appositamente o adattati
per quel social. È quindi sconsigliato fare un repost automatico.
31
Video in diretta
Stories: foto e video
visibili per 24h
Video lunghi fino a
un’ora via IGTV
Instagram
32
Essendo basato sulla condivisione di foto e video, Instagram è il social
visuale per eccellenza.
La sua centralità nella comunicazione dei musei è testimoniata da
come questo social abbia a lungo rappresentato il social d’elezione
degli Uffizi, prima che ad aprile 2020 sbarcassero anche su TikTok e, il
mese successivo, su Facebook.
#Hashtag, uno
strumento per farsi
conoscere
Più di metà degli utenti ha meno di 34 anni, con la fascia 18-24
maggiormente rappresentata (33,8%).
Fonte: SproutSocial
—	 David Felipe
Hashtag da evitare

• Hashtag come #follow4follow e #likeforlike,
perché poco professionali.

• Hashtag non rilevanti rispetto alla foto o al
nostro profilo

• Banned hashtags: hashtag proibiti da
Instagram, anche insospettabili (come
#italiano) il cui uso rischia di danneggiare le
performance dei post. Online sono disponibili
fonti aggiornate che riportano gli hashtag
proibiti.
Volume hashtag

Hashtag grandi: >5 milioni di post

Hashtag medi: fra 1 e 5 milioni di post

Hashtag di nicchia: < 1 milione

(fonte: Instaworld)

Non esiste una formula magica specifica, ma si
consiglia di usare sempre, per uno stesso post,
hashtag di categorie diverse.
Creare i propri

Brevi e d’impatto per favorire il loro uso. 

Creare hashtag anche per le proprie rubriche in
modo da facilitare il ritrovamento di tutti i post
correlati da parte di utenti interessati.
Numero per post

Il numero massimo di Hashtag consentito è 30.
Conoscere e usare
gli Hashtag

#
Alcuni consigli utili

Posizione hashtag

Gli hashtag possono essere pubblicati nella
caption del post, oppure come commento
sotto al post.
Dirette
Adatto a tutti i formati,
inclusa condivisione di link
ad altri siti
Analytics: strumenti per
l’analisi di pubblico e
performance
Eventi
Facebook
Ciò che rende Facebook insostituibile è la possibilità di creare eventi,
permettendo di creare un link diretto fra socialità online e offline.
34
Facebook è il social più usato (2.45 mld di utenti mensili) e il più
eclettico. Offre un ampio ventaglio di funzioni, un accurato sistema di
analisi delle pagine e, a differenza di Instagram, permette di condividere
come post anche link a siti e articoli.
Fonte: SproutSocial
Twitter
Mentre sugli altri social è consigliabile mantenersi fra 1 e 3 post al giorno,
Twitter è adatto per raccontare con spontaneità e immediatezza le news e
gli eventi del museo, anche in un’ottica di liveblogging, senza limiti.
35
Twitter è la piattaforma più utilizzata dai musei, che lo usano anche per
interagire fra loro, lanciarsi challenge e adottare un tono di voce meno
impostato.
Il social presenta un concept essenziale e mille potenzialità racchiuse nei
soli 280 caratteri che compongono un tweet.
Condivisione di
articoli rilevanti
trovati sul web
Partecipazione a (e
lancio di) challenge
per musei
Fonte: The Art Newspaper
A partire dal 20 marzo 2020, lo Yorkshire Museum ha dedicato ogni
venerdì alle #CuratorBattles : sfide a colpi di tweet e di opere
d’arte fra musei di tutto il mondo.

Quale collezione ha la statua dalle forme più avvenenti? Che museo
ospita l’oggetto più inquietante? E quello più misterioso?

I curatori sono chiamati a twittare sul profilo del proprio museo le
opere in linea con i demenziali spunti lanciati dallo Yorkshire
Museum, taggandolo.

I musei chiusi a causa COVID-19 hanno così potuto rispondere
mostrando le proprie opere, divertendo gli utenti Twitter e
raggiungendo un vasto pubblico anche a porte chiuse.
Intrattenere i follower e divertirsi.
Le #CuratorBattles dello Yorkshire Museum
36
Youtube
37
YouTube è il 2° sito più visitato al mondo e conta 2 miliardi
di utenti attivi mensilmente.
Il formato video è quello che riscuote maggior successo
sul web e la competizione su questo social è feroce: ogni
minuto, vengono caricate 500 ore di video.
Se si vuole cavalcare l’onda è necessario mettere in atto
un’apposita strategia video per creare contenuti di qualità, in
modo da avere una chance di emergere fra le 720,000 ore di
video caricate sulla piattaforma ogni giorno.
Una soluzione
rilassante - 

i livestreaming
delle sale
Oltre che per tenere gli occhi incollati allo schermo e
dimenticare ogni responsabilità, YouTube è molto
usato anche come sottofondo allo studio.

La popolarità dei video rilassanti ha ispirato il Monterey
Bay Aquarium, che offre sia calmi video musicali a
tema acquatico, sia livestream dei propri squali,
meduse e dolcissime lontre. 

Perché non applicare lo stesso principio anche al
mormorio di una sala del museo?
Il livestream musicale
per lo studio più
popolare su youtube
I l v i d e o d e l
M o n t e r e y B a y
Aquarium ispirato
allo stesso trend
Video brevi (<1 minuto) Video collaborativi (duetti)
TikTok
È il social che cresce di più e il più popolare fra i più giovani: il 27%
dei suoi utenti ha fra i 13 e i 17 anni. La fascia di età 13-24 costituisce il
69% degli utenti.

Se vogliamo attirare questo target, TikTok è la scelta giusta.
Dirette
Funzioni di video-editing
integrate
Fonte: HootSuite
Il rischio della
dispersione

Non serve essere ovunque
Prima di aprirei un nuovo profilo bisogna
chiedersi: ne vale la pena, o rischia di diluire
l’impegno dedicato agli altri canali?
Il Museo
Digitale
Online e
Onsite
“I musei si reinventano in continuazione nei loro sforzi per diventare più
interattivi, focalizzati sul pubblico, orientati alla comunità, adattabili e
portatili.”
Peter Keller, Direttore Generale di ICOM
—	 David Felipe
C
Adattare e differenziare

Variare i formati di pubblicazione (foto,
video brevi o lunghi) e adattarli 

a seconda del social a cui sono
destinati
Coordinazione 

Il team di comunicazione e il top
management devono essere in
contatto costante
Postare spesso

Ma non troppo! Mantenere una media
di un post al giorno. (Questo limite
non si applica a Twitter)

Linguaggio chiaro

Tenere sempre il proprio target a
mente per farsi capire e apprezzare

Creazione hashtag

L’uso di hashtag specifici e memorabili
aiuta a far trovare i propri contenuti

Raccontare più storie

Non limitarsi a descrivere le opere ma
trovare nuovi filoni narrativi:
biografie, curiosità, i “dietro le quinte”
e la vita nel museo...
Decalogo la
comunicazione
culturale digitale
“
A. Maulini, Comunicare la
Cultura, Oggi (2019)
—	 David Felipe
C
Monitoraggio

Analizzare le statistiche dei profili per
comprendere il gradimento dei
contenuti

Collegare il sito ai social (e
viceversa)

Ricordare periodicamente nei post il
sito internet e gli altri social attivi,
per creare condivisioni e rilanci
Essere presenti

Seguire quotidianamente gli account,
rispondere a commenti/domande/
messaggi, far sentire agli utenti la
propria vicinanza.
Campagne di digital
advertising

Promuovere sito e social attraverso
inserzioni e post sponsorizzati

Decalogo la
comunicazione
culturale digitale
“
A. Maulini, Comunicare la
Cultura, Oggi (2019)
81%
Istituzioni culturali che hanno avviato il
processo di digitalizzazione negli ultimi anni,
anche parzialmente.

Fonte: Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali
I musei italiani
Musei che mettono a disposizione almeno un
dispositivo portatile, touch screen, sala
multimediale, tecnologia QR code e Realtà
Aumentata

44%
“Ma a cosa serve,
principalmente, la
tecnologia nei musei?
A raccontare storie in
forme nuove.”
Cinzia Dal Maso, Racconti Da Museo (2018)
45
La digitalizzazione onsite
Soluzioni multimediali che accompagnano e
arricchiscono la visita
App museali
Touchscreen, teche
multimediali,
postazioni per
Realtà Virtuale (VR)
Realtà Aumentata
(AR)
46
Perché investire
nella Realtà
Aumentata?
Per catturare l’attenzione

La decisione di implementare tecnologia AR da parte dell’Art
Gallery of Ontario è avvenuta in seguito ad una scoperta: il
visitatore medio dedicava solo 2,31 secondi ad ogni quadro.
La realtà aumentata dilata questi tempi.
Per mostrare l’invisibile

L’app di AR Skin and Bones ideata dallo Smithsonian
permette di vedere una ricostruzione animata e realistica
dell’aspetto originale degli esemplari esposti nel loro museo di
Storia Naturale. Il visitatore può così ammirarli e intuire il
loro comportamento.
47
Spazi900 - Biblioteca
Nazionale Centrale, Roma
Collezione digitale
48
Approfondimenti su
autori, opere e
arredi
Tour interattivo onsite
Visita virtuale
Le app museali
QuartoStatoAR - Museo del Novecento, Milano
Fonte immagine: Touring Club Italiano
QuartoStatoAR ci cala dentro il capolavoro di Pellizza Da Volpedo per svelare l’identità dei soggetti ritratti e raccontarci di loro.

Il fine educativo del l’app non si esaurisce entro i confini del museo: essa funziona anche in presenza di rappresentazioni del
quadro, come in immagini sul web o su libri di storia dell’arte. 

QuartoStatoAR può così costituire un supporto all’apprendimento per ragazzi e non solo.
49
Perché investire
nella Realtà
Virtuale (VR)?
Per raggiungere il pubblico ovunque 

Google Arts & Culture offre tour virtuali dei musei attraverso
la funzione Museum Views.
Per maggiore accessibilità

Touching Masterpieces è un’esperienza in VR disponibile
presso la Národní Galerie di Praga.

Persone ipovedenti possono toccare virtualmente i
capolavori più fragili grazie a un paio di appositi guanti.
Per creare esperienze durature di
mostre temporanee

È il caso della componente in VR della mostra No
Spectators: The Art of Burning Man, ospitata dallo
Smithsonian di Washington fino a gennaio 2019 ma tuttora
visitabile attraverso la tecnologia.
Google Arts & Culture
È un’app e sito che permette di scoprire e visualizzare in alta
definizione le opere di musei di tutto il mondo.

Alcuni musei offrono la possibilità di svolgere vere e proprie visite
virtuali gratuite grazie alla mappatura della superficie museale con
la tecnologia di Google Street View.
51
WeChat Mini Programs
WeChat è l’app più popolare in Cina.

Ha al suo interno un ventaglio sterminato di funzioni, come la
messaggistica, lo shopping e i pagamenti in negozi.

Conta più di un miliardo di utenti attivi mensilmente ed è più diffusa
nella fascia d’età 26-35.

L’utente cinese medio passa un terzo del suo tempo online usando
questa app.
Museum in the Cloud
WeChat
Partnership fra WeChat e 11 musei americani per permettere agli
utenti dell’app di visitare le istituzioni direttamente da casa.

Ideate appositamente per un pubblico cinese, le esperienze fornite dai
WeChat Mini Programs includono audio-tour, materiale video,
approfondimenti sulle collezioni e mini-giochi.
52Fonte: HootSuite
5 elementi per una presenza
digitale di successoCase studies internazionali
53
I. Contenuti originali
GLI ELEMENTI PER UNA PRESENZA DIGITALE DI SUCCESSO
II. Tone of voice
III. Collaborazioni
IV. Accessibilità
V. Sperimentare
54
I. Contenuti Originali
GLI ELEMENTI PER UNA PRESENZA DIGITALE DI SUCCESSO
55
Per realizzare questi propositi
dobbiamo domandarci: i contenuti
che diffondiamo aiutano a creare
una comunità-museo? Sono
informativi? Sono suggestivi?
Il museo è un attore chiave in questo
processo, grazie al suo ruolo nel
raccontare il proprio patrimonio alla
cittadinanza.Più che dalla valorizzazione delle risorse
culturali in ottica patrimoniale, le potenzialità di
sviluppo legate alla cultura dipendono da:

• Costruzione del senso di appartenenza

• Costruzione di conoscenza

• Sviluppo di immaginari
Il ruolo del museo
Paola Dubini, Con La Cultura Non Si Mangia: Falso! (2018)
Per questo arrivano in nostro aiuto i
principi di storytelling museale.
Fransje Pansters, Van Gogh Museum (Amsterdam)
“Perché le persone si perdono in un romanzo, passano ore a fare
binge-watching di serie tv su Netflix e perdono la concezione del
tempo sui social, mentre la durata media di una visita al sito web
di un museo è meno di 2 minuti?

Le storie sono al centro dei musei e questi hanno tutto il
potenziale per essere tanto coinvolgenti quanto una serie tv.”
Lo storytelling per musei
Fransje Pansters, How to tell stories online that people won’t
move away from 

Fonte: Museum Digital Summit 2019, MuseumNext
Principi di
storytelling
per musei

- Fransje Pansters
Raccontando un evento storico, i
musei tendono a presentare una
prospettiva aerea dove l’attenzione è
divisa fra tutti i personaggi più
rilevanti.

La narrazione si fa più coinvolgente
quando il focus viene posto su una
singola persona, nella quale il
pubblico può identificarsi.

I loro pensieri, le loro paure e desideri
permettono ai visitatori di capire più
profondamente tutte le implicazioni di
un certo evento.
Le emozioni sono ciò che permette di
azzerare le distanze fra passato e
presente.

Scrivere testi che commuovano e
appassionino le persone non è poco
professionale, finché le informazioni-
chiave sono presenti e la storia è
autentica.
Focalizzarsi sulle persone Metti in risalto le emozioni
Le emozioni più forti si posizionano in
periodi e occasioni di cambiamento.

Sono i punti di svolta a rendere le
storie più interessanti.

Un nuovo incontro, un evento
inaspettato, una situazione difficile:
tutto ciò che mostra che la posta in
gioco è alta catturerà l’attenzione del
visitatore, perché cercheranno la
soluzione al problema.

Parlare di cambiamento causa
tensione e ci mantiene incollati al
testo, in cerca del lieto fine.
Calare le collezioni nel quotidiano dei
visitatori facilita il processo di
immedesimazione, oltre a mostrare
quanto eventi, idee ed opere del
passato possano essere ancora
rilevanti.

I riferimenti alla cultura pop -
musica, film, serie tv, eventi di
cronaca - forniscono una fonte di
ispirazione pressoché infinita. Fare
ironia e calarsi nel presente
permette al museo di adottare un
tono amichevole e trascinante.
Racconta il cambiamento Trova ispirazione nel presente
Principi di
storytelling
per musei

- Fransje Pansters
Per rimanere più impressi. Provare format diversi spezza la
monotonia e ci fa capire come
comunicare meglio con il nostro
pubblico.

Ogni nuovo format dev’essere
accompagnato da un lavoro di analisi
dei risultati, per verificare se
l’esperimento è da considerarsi
riuscito o meno - o se, dato il
successo, considerarlo un nuovo
standard.
Brevità
Continua a sperimentare e
misurare il successo
Principi di
storytelling
per musei

- Fransje Pansters
Il progetto Distretto X ha coinvolto 5 musei di Porta
Venezia, Milano (Distretto Culturale Giardini). Si è
svolto attraverso workshop indirizzati alla comunità
LGBT, per raccogliere prospettive sottorappresentate
nella critica artistica e promuovere una narrazione
museale realmente inclusiva e partecipata.

Le riflessioni sono state pubblicate online sul profilo
Instagram @distretto.x e stampate su un catalogo
disponibile nei bookshop dei musei.
Un altro modo per trovare le storie
del museo: chiedere ai visitatori di
raccontare le proprie.
Distretto X - Sguardi Plurali sui Musei
Foto: Violetta Tonolli
61
Rubriche
Inquadrare le storie all’interno di rubriche
ricorrenti presenta alcuni cruciali vantaggi:

• Danno struttura alla narrazione

• Creano interesse e attesa da parte dei follower

• Facilitano la stesura di un piano editoriale
settimanale per i profili social.
Ora che abbiamo le nostre storie - come raccontarle?
Secondo il report 2020 di WeAreSocial, il formato video
è quello di maggior successo sui social media.

Il 90% dei contenuti consumati online è video.

Importante: come ogni contenuto, i video devono essere
adattati al social di destinazione.
Favorire il formato video
Approfondimenti
su mostre e
collezioni
permanenti
Giornate
internazionali e
ricorrenze
News ed eventi Quiz e giochi
Semplificare il piano
editoriale
Stilare un piano editoriale per i social può essere un
processo lungo e stressante, ma alcuni trucchi impiegati
anche dal MUDEC di Milano ci aiutano a pianificare quasi
automaticamente i post da pubblicare anche nel lungo
periodo:

• Ideare rubriche settimanali

• Inserire in calendario ricorrenze da festeggiare
(giornate internazionali, compleanni di artisti, eventi storici
rilevanti)
Spunti dal MUDEC di Milano
I post
“d’autore”
del Musée
d’Orsay
Il Musée d’Orsay ha lanciato una
rubrica di illustrazioni che immaginano
i s o c i a l m e d i a d e i p i t t o r i
impressionisti. Dietro ai disegni sta il
vignettista Jean-Philippe Delhomme,
già illustratore per Vogue e Tre New
Yorker, ingaggiato dal museo parigino
per ideare un contenuto alla settimana
nel corso del 2020.
Investire su contenuti di qualità
64
II. Tone of voice
GLI ELEMENTI PER UNA PRESENZA DIGITALE DI SUCCESSO
65
Come suona la
comunicazione
del museo?
Il tono di voce è il carattere che distingue un profilo social e lo rende
memorabile.

Molti musei adottano un tono di voce istituzionale anche sui social: ciò
che suona “neutro” a chi è impiegato nel settore può invece apparire come
elitario, distante o banale ai visitatori di un profilo social.

Per sviluppare un tono di voce efficace bisogna identificare il nostro
pubblico di riferimento e rispecchiare il loro tono.
66
—	 David Felipe
Adattare il
tone of voice
al proprio
pubblico
“Prima di optare automaticamente per il tono di voce
dell’esperto amichevole, chiediti se è il modo giusto
per raggiungere e insegnare al pubblico scelto. Sarà
la voce accademico-professionale a catturare la loro
attenzione e riempirli di entusiasmo? Se la risposta è no,
provane un’altra.”

Fonte: Saying It Differently - A Handbook for Museums Refreshing Their
Display
Lo Chicago Field Museum ha aperto il profilo Twitter
@SUEtheTrex, dove a parlare è il loro colossale fossile di
tirannosauro.

“Sue” si esprime soprattutto attraverso battute e meme,
distaccandosi dai paradigmi della comunicazione museale più
ingessata e arrivando a totalizzare 69mila follower.

Dare voce a un personaggio della storia del museo, o il
soggetto di un’opera al suo interno, può essere una soluzione
per sperimentare un tono di voce più irriverente senza che il
profilo principale perda il suo tono istituzionale.

Un profilo Twitter alternativo per
sperimentare nuovi linguaggi
68
III. Collaborazioni
GLI ELEMENTI PER UNA PRESENZA DIGITALE DI SUCCESSO
69
The JackaL e 

il Museo
Archeologico
Nazionale di
Napoli
La collaborazione è avvenuta a
marzo 2018 attraverso la
pubblicazione del video “L’Esperto
di Cose al MUSEO” sulla pagina
Facebook dei The JackaL,
raggiungendo i seguenti risultati
da capogiro in soli due giorni:
900mila
Visualizzazioni
in 48 ore
6.500
Condivisioni
30mila
Reactions
70
Card Musei
Metropolitani 

Bologna e 

Luis Sal
La campagna si è svolta
attraverso 3 video pubblicati a
partire dal 21 maggio 2018.

I video hanno determinato un
aumento del 400% delle
interazioni sul canale YouTube del
Comune di Bologna.
100mila
Visualizzazioni
in 24 ore
+262%
Interazioni sui
canali social
+62%
Aumento di pubblico
di 13-24 anni
71
Beyoncé,
Jay-Z

e il Louvre
La coppia formidabile della musica
statunitense ha girato dentro il
Louvre il music video per il brano
Apesh*t, pubblicato il 16 giugno
2018.

Il successo del pezzo ha portato il
Louvre ad offrire ai visitatori un tour
speciale che ripercorre gli ambienti e
le opere riprese nel video musicale.
7 milioni
Visualizzazioni
in 24 ore
8
Nomination agli
MTV Video Music
Awards 2018
+25%
Aumento dei
visitatori
72
Chiara Ferragni
e le Gallerie
degli Uffizi
La collaborazione, avvenuta il 17 luglio
2020, si è limitata alla condivisione due
foto e una serie di stories: queste sono
tuttavia risultate sufficienti ad accendere
l’opinione pubblica in un dibattito sul
ruolo degli influencer nei musei, facendo
sottendere ad una nuova era nella
comunicazione culturale.

Sopite le critiche, o forse anche grazie
ad esse, l’incontro fra la più celebre
imprenditrice digitale italiana e il museo
nostrano più influente sui social si è
rivelato un grande successo. 24mila
Like totali ai 2 post
+10.916
Crescita follower
in 5 giorni
+27%
Aumento
visitatori under 25
73
—	 David Felipe
Scegliere
l’influencer adatto
Ogni collaborazione dev’essere preceduta da un’attenta
analisi circa la compatibilità fra l’immagine istituzionale del
museo e i valori dell’influencer con cui collaborare.

Chi volesse intraprendere un approccio meno dispendioso
rispetto ad affidarsi agli influencer più celebri può gettarsi
sulla nicchia dei mini-influencer con pagine dedicate alla
cultura e al turismo.
74
Il Ruddington’s Village
Museum e Feixue Huangdu
Feixue è una celebre livestreamer cinese,
appassionata di piccoli musei.

Le sue dirette richiamano generalmente fra i 100mila
e i 500mila spettatori, ma il suo record personale di
visualizzazioni è arrivato a 1.002.000.

Il RVM aveva ospitato un totale di 75mila visitatori
dalla sua apertura nel 1968 fino alla collaborazione
con Feixue, avvenuta a giugno 2019: nella singola
giornata in cui la livestreamer è stata ospite, hanno
visitato virtualmente il museo 434mila suoi
connazionali.
—	 David Felipe
Una delle tecniche più utilizzate per la crescita dei profili social è
collaborare con account dal target simile, per raggiungere un
nuovo pubblico potenzialmente interessato alle proprie attività.

Perché non farlo anche fra musei?

Le interazioni, i contenuti condivisi e le challenge sono occasioni
per farsi conoscere e supportare una realtà affine alla propria.

Attualmente i musei usano soprattutto Twitter per interagire, ma
anche le storie Instagram, i post Facebook, i video su YouTube e i
duetti su TikTok offrono mille potenzialità da esplorare.
76
—	 David Felipe
Cos’è @52museums?

È un profilo la cui mission è fare da
vetrina per i musei di tutto il
mondo, che si alternano gestendolo
settimanalmente.

Durante la propria settimana di
takeover, un museo può pubblicare
contenuti per farsi conoscere ed
apprezzare da 20,6mila follower
appassionati d’arte.
Cos’è un “takeover”?

Fare un takeover significa gestire
temporaneamente un account altrui,
creando e condividendo contenuti e
ottenendo così esposizione verso un
bacino di follower totalmente nuovo.
Il “takeover” su
@52museums
IV. Accessibilità
GLI ELEMENTI PER UNA PRESENZA DIGITALE DI SUCCESSO
78
Accessibilità funzionale

Viene incontro a persone con impedimenti fisici o
cognitivi. 

Online riguarda soprattutto la compatibilità del sito
web con gli screen reader usati da persone
ipovedenti.

Un’accuratezza importante sui social riguarda
l’aggiungere una descrizione dell’immagine
nella caption del proprio post attraverso la
funzione Alt Text, in modo che anche chi utilizza
gli screen reader possa capirne ed apprezzarne il
contenuto.
L’accessibilità nella
comunicazione museale
Fonte: Un Linguaggio per Tutti: Le Sfide dello Storytelling
Accessibile di E. Rocco, G. De Appolonia, R. Cavallo
Accessibilità culturale

Riguarda quella fetta di pubblico che,
per ragioni demografiche, anagrafiche
e socio-economiche necessità di una
mediazione culturale per avvicinarsi
all’ambiente museale.

Le accortezze da impiegare in questo
caso riguardano il limitare il linguaggio
specialistico.

Per verificare la leggibilità dei propri
testi si può fare affidamento al Test di
Gulplease.
79
V. Sperimentare
GLI ELEMENTI PER UNA PRESENZA DIGITALE DI SUCCESSO
80
“La comunicazione è un
elemento per cui il settore
culturale si distingue da sempre
per l’efficacia e l’innovatività
delle sue strategie, anche a
causa degli storici problemi di
budget di questo settore.”
La necessità aguzza l’ingegno
Andrea Maulini, Comunicare la Cultura, Oggi (2019)
È importante mantenere gli occhi aperti verso le nuove
tendenze a livello di piattaforme social e di pubblico, in
modo da intercettare efficacemente nuovi target e
aumentare la visibilità del museo a costi irrisori.
81
Le Gallerie degli Uffizi sono il museo che cresce più sui social e il più
seguito in Italia.

Ogni loro post è accompagnato da una traduzione in inglese e,
occasionalmente, anche in altre lingue.

I contenuti diventano così fruibili anche da un pubblico internazionale.

Dopo aver aperto un profilo su TikTok il 28 aprile 2020, gli Uffizi si
attestano il museo più seguito al mondo sulla piattaforma.

Eike Schmidt, Direttore degli Uffizi, afferma: “Abbiamo una visione
democratica del museo: le nostre collezioni appartengono a tutti, (...)
soprattutto alle nuove generazioni. (...) Per questo è importante usare
il loro linguaggio, intercettare la loro ironia e potenziale creativo.”
Le Gallerie degli Uffizi:
TikTok e traduzioni
L’australiana
National
Gallery of
Victoria si apre
al mercato
cinese
Le potenzialità di WeChat
WeChat è un’app cinese dal bacino di utenza
sterminato: 1.15 miliardi di utenti connessi
mensilmente (fonte: WeAreSocial).

La NGV ha deciso di attuare una campagna di
comunicazione volta al mercato cinese proprio
attraverso questa app: ha aperto un account
interamente in lingua cinese, superando così le
barriere linguistiche ancora presenti in molti siti web
museali e intercettando il proprio target nella sua
app preferita.

La National Gallery of Victoria è attualmente uno dei
musei al mondo più visitati dai turisti cinesi e il
suo account WeChat è il settimo più seguito fra le
attrazioni turistiche estere.
Le Insta-Novels della New
York Public Library
La biblioteca di New York ha lanciato le Insta-novels ad
agosto 2018, reinventando la funzione delle Instagram
stories in modo da rendere disponibili sul proprio profilo
interi romanzi.

In meno di 8 mesi, le Insta-novels sono state lette
300.000 volte e il profilo @NYPL ha guadagnato 155mila
followers, pari ad una crescita del +75%.

La NYPL ci insegna come non sia necessario inventare
nuovi strumenti, ma utilizzare in modo spontaneo e
innovativo quelli che abbiamo a disposizione.
Musei e videogiochi: il caso
Animal Crossing
Animal Crossing è un gioco per Nintendo Switch la cui popolarità è
esplosa in quarantena: si tratta di un piccolo simulatore di vita all’interno di
un villaggio abitato da adorabili animaletti.

Nel villaggio è presente anche un museo, la cui accuratezza ha
suscitato l’ammirazione di museologi di tutto il mondo.

Da qui è nata l’idea di utilizzare il videogioco a fini educativi, attraverso
iniziative a costo zero per coinvolgere un nuovo cluster di utenti.

Il Monterey Bay Aquarium ha organizzato visite del museo virtuale in
streaming; sia il Victoria & Albert Museum e il Museo della Scienza di
Milano hanno ideato contenuti scaricabili ispirati alle proprie collezioni
da usare a piacimento nel videogioco.
85
—	 David Felipe
37 conversazioni 

Un’occasione unica per dialogare
con potenziali visitatori in un
contesto straniante e divertente,
per far conoscere in modo
memorabile la storia e le curiosità
del museo.
51 match

51 persone hanno dimostrato
interesse per il T-Rex
Il Royal Ontario
Museum e il T-Rex
rubacuori
Il ROM ha aperto un
profilo Tinder per il
proprio T-Rex “Teddy”:
un’originale operazione a
costo zero
86
La comunicazione digitale dei musei milanesi
87
10 musei
milanesi
Casa Musei Boschi Di
Stefano
Casa Museo Poldi
Pezzoli
Castello Sforzesco Cenacolo Vinciano
Galleria d’Arte Moderna -
GAM
Museo Nazionale della
Scienza e della Tecnologia
Padiglione d’Arte
Contemporanea - PAC Palazzo Reale
Veneranda Biblioteca
Ambrosiana Pinacoteca di Brera
La ricchezza del piano
editoriale
Spazio ai giovani
Investire nel formato video Accessibilità online e onsite
Il potere di Google Arts &
Culture
20 anni di progetti online
Innovazione onsite Una temporanea è per
sempre
La digitalizzazione come
investimento a lungo termine
Valorizzare ogni prospettiva
—	 David Felipe
I. Casa Museo Boschi Di Stefano
La ricchezza del piano editoriale
89
Un
perfetto
concerto
di rubriche
Il piano editoriale della Casa Museo Boschi di Stefano sui social è caratterizzato da un’alternanza
di rubriche settimanali. Queste esplorano ogni aspetto della casa Museo: dagli allestimenti, come
i lampadari raccontati in Alziamo lo Sguardo; la storia dei suoi fondatori, come ne I Viaggi di Antonio
e Marieda; le opere e i temi esplorati in esse, in Visti da Dentro, Il Naturale da Ritrovare e Visti da
Vicino. Non mancano anche rubriche umoristiche come La Monnalista, parodia della critica d’arte.

Il lancio di rubriche settimanali semplifica la stesura di un piano editoriale di lungo periodo e crea
attesa e coinvolgimento negli utenti, invogliandoli a seguire la pagina.
—	 David Felipe
II. Casa Museo Poldi Pezzoli
Spazio ai giovani
91
Le “Passeggiate Virtuali”

Durante il lockdown è stata sperimentata una
modalità di visita online, realizzata attraverso
Google Arts & Culture e Zoom, con la guida di
storiche dell’arte pronte a rispondere a ogni
domanda.

#PoiVorreiTornareNeiMusei

Una challenge rilanciata dai musei di tutta Italia

Tutta la creatività dei
@GiovaniPoldiPezzoli
Pic of The Week

il senso di comunità attorno al museo viene
stimolato anche dando spazio e valore alle
foto dei visitatori.

Così i @GiovaniPoldiPezzoli hanno ideato la
serie di stories che premia la miglior foto della
settimana scattata nel museo.
Musica e film

Con le rubriche CINEMART e ART TUNES, i
ragazzi consigliano settimanalmente i migliori
film e brani ispirati al mondo dell’arte.
I Giovani Poldi Pezzoli sono un gruppo di ragazzi che collaborano alla
comunicazione del museo attraverso il profilo Instagram indipendente
@GiovaniPoldiPezzoli, dove sperimentare numerosi format e iniziative.
—	 David Felipe
III. Castello Sforzesco
Investire nel formato video
93
YouTube & IGTV
Durante la chiusura causa COVID-19, il Castello
Sforzesco ha investito molto sulla creazione di contenuti
video, pubblicandone 46 nel corso dei suoi tre mesi di
chiusura.

Il complesso museale ha così offerto ai propri follower uno
sguardo sul restauro delle opere e visite virtuali, ma anche
approfondimenti, ospiti speciali e performance musicali.

Un’iniziativa particolarmente interessante è stata quella di
Sforzesco Pazzesco, che ha visto come protagonisti e
narratori i collaboratori museali.

Ad eccezione delle visite virtuali e delle performance
musicali, i video si tengono generalmente sotto i 3 minuti,
in un’ottica di massimizzazione dell’attenzione del
pubblico.
94
—	 David Felipe
IV. Cenacolo Vinciano
Accessibilità online e onsite
95
Cenacolo Accessibile
Durante la visita

Audio descrittivi per
ipovedenti

Presenza di una didascalia
tattile
Nei social

È l’unico fra i musei milanesi presi
in esame a fornire sempre una
traduzione inglese dei propri
post, disponibile nella caption o
nei commenti.
Sul sito
cenacolovinciano.org 

Modalità di visualizzazione Easy
Reading per facilitare la lettura ad
utenti dislessici
96
L’app del
Cenacolo
Mini-giochi
Esperienze in Realtà
Aumentata
Approfondimenti
su Leonardo

e su Milano
Videoguida
Fonte immagine; ETT Solutions
—	 David Felipe
V. GAM - Galleria d’Arte Moderna
Le potenzialità di Google Arts & Culture
98
La GAM su Google Arts & Culture
153 opere digitalizzate
Tour in Realtà Virtuale
Mappatura di interno, cortile e
giardino
6 esposizioni online
I vantaggi della
mappatura su
Google Arts &
Culture
L’estensione del percorso visitabile via Google Arts & Culture,
oltre a costituire in sé un valore, permette di dare vita anche ad
iniziative virtuali come visite guidate o workshop.

In pieno lockdown, il 24 marzo 2020, la GAM ha così potuto
ospitare i workshop di narrazione museale partecipativa di
Distretto X, inaugurati prima della crisi ma rilanciati online
proprio grazie all’estesa opera di digitalizzazione svolta dalla
GAM.

Oltre alla mappatura, le 6 esposizioni online disponibili
permettono di raccogliere secondo nuclei tematici (ritratti
femminili, quadri sull’infanzia...) opere anche molto diverse fra
loro, avvicinando gli utenti a quadri e statue ancora da scoprire.
100
—	 David Felipe
VI. Museo Nazionale della
Scienza e della Tecnologia
20 anni di progetti online
101
Un impegno continuo
Apertura Digital Office

Allora “Ufficio Internet e Media
Interattivi”
2001
Giochi via Web

È del 2013 Trash Mania, il gioco che
insegna il riciclo dei rifiuti
2013
Sottomarino Toti 

in VR 

Attraverso l’app Toti Submarine VR
Experience
2015
Storie a Porte Chiuse

Uno sguardo inedito al Museo della
Scienza durante la chiusura da
COVID-19
2020
102
—	 David Felipe
VII. Padiglione d’Arte Contemporanea - PAC
Sperimentazione multichannel
103
Soluzioni
d’avanguardia per
l’arte contemporanea
Partnership con l’agenzia Vulcano per la realizzazione di una
guida digitale, fruibile gratuitamente attraverso codice QR e
arricchita con contenuti audio e video.

Creazione di un profilo Spotify dove curatori, artisti ed esperti
condividono i loro brani preferiti in occasione della mostra
PERFORMING PAC. MADE of SOUND

Mostra in realtà aumentata Jing Shen (2015) attraverso un’app
che permette di visualizzare i contenuti della mostra anche
attraverso 5 installazioni virtuali nella città di Milano, rendendosi
di fatto la prima mostra “diffusa negli spazi urbani con opere di
realtà aumentata”. (fonte: pacmilano)
Fonte: vulcano.agency @ Facebook
—	 David Felipe
VIII. Palazzo Reale
Una temporanea è per sempre
105
La Collezione
Thannhauser
disponibile anche
online
La mostra temporanea La Collezione
Thannhauser. Da Van Gogh a Picasso,
interrotta bruscamente dal 24 febbraio
2020 per l’emergenza COVID-19, da
maggio è disponibile sul sito di Palazzo
Reale.

La digitalizzazione della collezione è
avvenuta durante la chiusura per
COVID-19.

L’annuncio dell’avvenuto videomapping,
ad opera dell’azienda @living3d_, ha
coinciso con un aumento di +316 follower
sulla pagina Instagram del museo.
106
—	 David Felipe
IX. Veneranda Biblioteca Ambrosiana
La digitalizzazione come obiettivo a lungo termine
107
È la missione della Biblioteca Digitale, inaugurata a fine
2019. La digitalizzazione dei manoscritti è ancora in
corso, protraendosi prevedibilmente, secondo il sito del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, fino al 2024.

Rendere 400 anni di storia disponibili gratuitamente e
ovunque grazie alla tecnologia del presente: un
investimento oneroso ma necessario per rispettare la
propria missione originaria: essere ad publicum
commodum et utilitatem (“per il bene e l’utilità pubblica”).

Fonte: annoeuropeo2018.beniculturali.it
Rendere consultabile online un
patrimonio cartaceo inestimabile
108
—	 David Felipe
X. Pinacoteca di Brera
Raccontare le opere: più voci, più prospettive
109
—	 David Felipe
Una prospettiva fresca

Non solo la voce di storici dell’arte, ma
anche di restauratori, assistenti di sala,
membri dell’ufficio amministrativo...
Accessibilità

Questa iniziativa è inclusiva verso un
pubblico ipovedente
Senso di comunità 

Affezionarsi al museo dando un volto
e una voce a chi lavora al suo internomyBrera

L’Ascolto
Visibile

72 voci
raccontano i
capolavori
della
collezione
braidense
110
Le didascalie
come spazio
narrativo
Le didascalie di Brera rappresentano un tesoro di
creatività: abbiamo quelle “d’autore”, quelle
scientifiche o per famiglie, quelle dedicate alla
storia delle donne... Fino a quelle multisensoriali,
ossia tessili e olfattive.

Un approccio che ci può ispirare anche per la
narrazione su sito e social: valorizzare sempre più
prospettive su di un’opera, per un’inclusione e
coinvolgimento del pubblico sempre maggiore.
111
Conclusione
L’obiettivo di questo lavoro è stato quello di dimostrare come la digitalizzazione possa aprire opportunità di crescita inedite, che vanno
dall’ampliare il proprio pubblico all’aprirsi verso nuovi target, come nel caso dell’internazionalizzazione della comunicazione o
dell’adozione di soluzioni per l’accessibilità funzionale e culturale.

Se le opere sono fatte per smuoverci, raccontare storie, essere lasciti di emozioni e idee passate, allora la promozione del
patrimonio artistico e la sua salvaguardia coincidono nella comunicazione digitale.

È grazie ai racconti e alle discussioni generati attorno alle opere che queste mantengono la loro attualità. La digitalizzazione in
altissima risoluzione di dipinti e altre opere rappresenta un dovere verso le generazioni future, oltre che uno strumento per creare
cultura oltre i confini del proprio museo.

Restano da indagare i possibili effetti di una maggiore diffusione di visori per realtà virtuale anche all’interno delle mura domestiche. 

Il futuro riserva scenari interessanti per la tecnologia di videomapping in 3D di spazi e sculture, per una nuova ed emozionante era in
tema di immersività. Resta da domandarsi se questo porterà ad una ridefinizione del ruolo del museo, da “casa” delle opere a
“promotore” delle stesse.
Ringraziamenti
Supervisor Field Project - Alas Gatti, Sabrina Radice

Valeria Bevilacqua, Veronica Franco, Viola Pierozzi, Violetta Tonolli

Samuele Briatore e Marina Santi

Simonetta De Brumatti

Gabriele Caeti
Bibliografia
Mandarano, N., Musei e Media Digitali. Roma, Carocci Editore, 2019
Maulini, A., Comunicare la Cultura, Oggi. Milano, Editrice Bibliografica, 2019
Racconti da Museo. Storytelling d’autore per il museo 4.0, cura di C. Dal Maso, Edipuglia, 2018
Dubini, P., Con la Cultura Non Si Mangia: Falso!. Bari, Laterza, 2018
Rurale, A., Mino, P., Bevilacqua, V., Modena, G., Roy, R., Ricerca Istituzioni Culturali COVID-19 Italia, 2020

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Informatica solidale maggio 2014
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La Comunicazione Digitale per i Musei (Chiara Natali)

  • 1. La Comunicazione Digitale per i Musei Field Project - Master in Digital Communication Strategy, IE D Chiara Natali 1
  • 2. Su di me Dopo aver conseguito la laurea in International Politics and Government presso l’Università Commerciale Luigi Bocconi (2016-2019), ho diretto il mio interesse verso il mondo della comunicazione digitale e le sue implicazioni pratiche e filosofiche per il mondo della cultura. Questo mi ha portata ad intraprendere il Master in Digital Communication Strategy presso l’Istituto Europeo di Design (IED) (2019-2020) e diventare poi studentessa del corso di laurea magistrale inter-ateneo Università degli Studi di Milano - Università-Vita San Raffaele in Politics, Philosophy and Public Affairs (2020-2022), con curriculum accademico Technology, Science and Society. Durante il triennio bocconiano mi sono distinta in qualità di Presidente dell’associazione studentesca Bocconi Equal Students e ho realizzato la TEDxTalk The Power of Creating Imperfect Art il 12 aprile 2019 nell’Aula Magna dell’Università, affiancata da speaker del calibro di Stefano Boeri (architetto e Presidente della Triennale di Milano), Roberta Cocco (Assessora alla Trasformazione Digitale e Servizi Civici del Comune di Milano) e Paola Dubini (professoressa universitaria, scrittrice e luminare nell’ambito del Management per il Settore Culturale). Ho in seguito fondato il team per la comunicazione culturale Lasamuse, attraverso cui mi occupo della comunicazione social del progetto del Comune di Milano Distretto X - Sguardi Plurali sui Musei, ideandone la trasformazione digitale con il format dei “workshop online” durante la fase di lockdown.
  • 3. La struttura della ricerca Perché digitalizzare? Le potenzialità per la fruizione e promozione della propria collezione Gli effetti del COVID-19 Ciò che il lockdown ha significato per l’ambiente museale: crisi e occasioni di cambiamento Il sito web Perché investire su un sito anche nell’era dei social Scegliere i social adatti Capire e raggiungere il proprio pubblico in modo efficiente
  • 4. La struttura della ricerca Il museo digitale, online e onsite Gli elementi essenziali per offrire al pubblico un’esperienza digitale, sia in presenza che da remoto. 5 elementi per una presenza digitale di successo Case studies internazionali su innovazione, crescita e creatività. La comunicazione digitale dei musei milanesi 10 musei meneghini ci danno 10 importanti lezioni e spunti.
  • 6. “Per non essere irrilevanti bisogna essere presenti [sui social], ed essere presenti è un’opportunità per attrarre visitatori e creare con loro un legame che non si esaurisca nel tempo di una visita” Nicolette Mandarano, Musei e Media Digitali (2019)
  • 7. I social, oggi. Fonte: WeAreSocial 3.8 mld Persone con account social 2h 24m giornalieri Tempo trascorso sui social dall’utente medio
  • 8. Fra gli 11 musei civici di Milano, 3 non hanno profili social: ACQUARIO CIVICO MUSEO DEL RISORGIMENTO MUSEO DI STORIA NATURALE 8
  • 9. 31.2 milioni di visite al sito web ... ... 8.9 milioni di follower sugli account social Questa cifra astronomica è la somma dei follower sui suoi account Twitter, Instagram è Facebook. 7.36 milioni di visitatori nelle sue 3 location MET MUSEUM (2018) LE POTENZIALITÀ DEL TRAFFICO WEB
  • 10. Online: 40.1 milioni di utenti totali Quasi 5 volte e mezzo in più
  • 11. ... di cui, il 26,1%... Ha uno staff dedicato a tempo pieno ed esclusivamente alle attività digitali 49% Musei italiani con dello staff che si occupa anche di Lo staff per le attività digitali: dati internazionali, ritardi italiani Fonti: Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali, ICOM 81,7% Musei con dello staff che si occupa anche di attività digitali
  • 12. 49% Musei italiani con dello staff che si occupa anche di attività digitali ... di cui, il 6% ... 81,7% Musei con dello staff che si occupa anche di attività digitali Lo staff per le attività digitali: dati internazionali, ritardi italiani Fonti: Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali, ICOM ... di cui, il 26,1% ... Ha uno staff dedicato a tempo pieno ed esclusivamente alle attività digitali
  • 13. ... di cui, il 6% ... Ha un team dedicato composto da varie persone ... di cui, il 26,1% ... Ha uno staff dedicato a tempo pieno ed esclusivamente alle attività digitali Musei con dello staff che si occupa anche di attività digitali Lo staff per le attività digitali: dati internazionali, ritardi italiani Fonti: Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali, ICOM 49% Musei italiani con dello staff che si occupa anche di attività digitali
  • 14. 49% Musei italiani con dello staff che si occupa anche di attività digitali attività digitali Lo staff per le attività digitali: dati internazionali, ritardi italiani Fonti: Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali, ICOM ... di cui, il 6% ... Ha un team dedicato composto da varie persone
  • 15. Gli effetti del COVID-19
  • 16. -78 mln di euro Fonte: Istat -19 mln di visitatori Fonte: Istat Perdite durante il lockdown Fonte: Istat
  • 17. Difficoltà incontrate nella comunicazione digitale Mancanza di documentazione foto/video adeguata per produrre contenuti Poco accurata pianificazione strategica Mantenere vivo a distanza il rapporto con l’utenza Fonte: SDA Bocconi
  • 18. “Questo momento di crisi può diventare un’opportunità per sperimentare linguaggi espressivi che in un regime di normalità non avremmo mai avuto il coraggio di sperimentare.” Lorenza Baroncelli, Direttore artistico alla Triennale di Milano
  • 19. — David Felipe Mostre Online Il Museo Nacional Thyssen-Bornemisza di Madrid ha portato online la sua mostra Rembrandt and Amsterdam Portraiture, 1590-1670. Risultato: +56% di visite al sito nel periodo 13 marzo - 13 aprile 2020 rispetto all’anno precedente. Online Learning Il MuDA - Museum of Digital Art di Zurigo ha offerto lezioni in live streaming attraverso il progetto Corona Creative Classes Virtual Tour Attraverso il sito web o applicazioni come Google Arts & Culture Nuove attività intraprese durante il lockdown Fonte: NEMO COVID-19 Report (12.05.2020)
  • 20. Hanno aumentato i propri servizi digitali per raggiungere il proprio pubblico 4 musei su 5 Percentuale di musei che hanno modificato le mansioni dei dipendenti per accrescere il team digitale Hanno riportato un incremento delle visite al p r o p r i o s i t o web fra il 10% e il 150% Solo i musei che hanno reindirizzato personale e risorse verso il digitale hanno aumentato i propri servizi online e accresciuto le visite via web. “ — Fonte: NEMO COVID-19 Report (12.05.2020) 30% 2 musei su 5
  • 22. Non passa di moda A differenza dei social, che nascono e scompaiono in continuazione (Myspace, Netlog...) Per tutti Un sito può essere consultato anche da chi non ha un profilo sui social. Raggiunge un pubblico nuovo Farsi trovare e scoprire attraverso i motori di ricerca Analisi del pubblico Con servizi come Google Analytics Un museo ha nel proprio sito web il fulcro della comunicazione online Il sito web è una vetrina essenziale per rappresentare e far conoscere il museo, ma è anche uno strumento per conoscere il proprio pubblico: come ci ha trovati, che contenuti visualizza, per quanto tempo...
  • 23. Offrire visite virtuali e/o il catalogo online Vendita biglietti online Solo il 23% dei musei italiani (fonte: osservatori.net) Essenziale per il contingentamento degli ingressi. Approfondire Il sito web sfugge agli imperativi social di brevità: il sito è lo spazio giusto per raccontare minuziosamente le proprie collezioni. Funzioni preziose per i musei Attraverso un sito internet si possono offrire servizi digitali preziosi e all’avanguardia, per raggiungere un nuovo pubblico e facilitare la conversione dei visitatori della pagina web in visitatori del museo
  • 24. Desktop 44% -6,8% rispetto all’anno precedente Mobile 53,3% +8,6% rispetto all’anno precedente Share di traffico web per dispositivo Fonte: WeAreSocial
  • 25. Sbloccare il potenziale del proprio sito su mobile “La possibilità di accedere al sito web da mobile permette ai visitatori di consultare le schede delle opere anche trovandosi all’interno del museo, utilizzando quindi il sito come una sorta di guida interna.” Nicolette Mandarano, Musei e Media Digitali (2019) 25
  • 26. SEO: Search Engine Optimization. Descrive le strategie organiche (non a pagamento) attuate per posizionarsi il più in alto possibile nella pagina dei risultati di un motore di ricerca I lavori di cura e ottimizzazione del sito rischiano di essere vani se non accompagnati da una strategia di SEO.
  • 27. Ottimizzare un sito per i motori di ricerca aumenta la possibilità di farsi trovare o scoprire 1° Il motore di ricerca è il primo mezzo per la scoperta di nuovi brand (35%) Fonte: WeAreSocial 35-44% Percentuale dei click al primo risultato della pagina Google
  • 28. — David Felipe ALT Attributes L’Alt attribuite è il testo che descrive un immagine, utili ai motori di ricerca per capire il contenuto della pagina web. Sicurezza del sito (SSL, HTTPS) Investire sulla sicurezza dà il beneficio ulteriore di risultare più autorevoli per l’algoritmo Google. Attenzione alle Keyword Inserirle in title tag, header e meta description tag. Che keyword usare? Prova strumenti come Google Trends e AnswerThePublic. Collegare sito e social Rendere le icone dei social ben visibili sul sito e inserire l’indirizzo web sui propri profili, in modo da generare rimandi positivi fra le piattaforme.ai propri presidi social per creare circoli virtuosi Aggiungere strumenti di analytics Google Analytics e il Facebook Pixel: capire il comportamento dei propri utenti per intercettare i loro interessi. Peso pagina: < 5MB Per aumentare l’agilità e l’usabilità del sito. Come? Spesso basta ottimizzare le immagini. SEO audit dei siti web di 10 musei milanesi “ Alcuni consigli utili
  • 29. Scegliere i social adatti 29
  • 30. A chi? Social diversi richiamano un pubblico diverso: scegliere la piattaforma per raggiungere nel modo più efficiente il proprio target senza diluire impegno in molti profili poco efficaci. Cosa vogliamo comunicare? Il messaggio che vogliamo portare sarà influenzato dai dettami del social preso in analisi. In che modo? Ogni social si sposa con tipi diversi di contenuti, sia a livello di formato (audio, video, fotografico, testuale...) che di tono di voce (divertente, familiare, cool...). “Il mezzo è il linguaggio” Marshall McLuhan, Understanding Media: The Extensions of Man (1964) L’obiettivo è intercettare il proprio target sui social che frequenta e raccontarsi con modalità adatte sia alla piattaforma scelta, che all’identità del museo. 30
  • 31. Instagram Twitter TikTok Facebook YouTube Ogni mezzo ha un linguaggio I contenuti condivisi su ogni diverso profilo devono essere ideati appositamente o adattati per quel social. È quindi sconsigliato fare un repost automatico. 31
  • 32. Video in diretta Stories: foto e video visibili per 24h Video lunghi fino a un’ora via IGTV Instagram 32 Essendo basato sulla condivisione di foto e video, Instagram è il social visuale per eccellenza. La sua centralità nella comunicazione dei musei è testimoniata da come questo social abbia a lungo rappresentato il social d’elezione degli Uffizi, prima che ad aprile 2020 sbarcassero anche su TikTok e, il mese successivo, su Facebook. #Hashtag, uno strumento per farsi conoscere Più di metà degli utenti ha meno di 34 anni, con la fascia 18-24 maggiormente rappresentata (33,8%). Fonte: SproutSocial
  • 33. — David Felipe Hashtag da evitare • Hashtag come #follow4follow e #likeforlike, perché poco professionali. • Hashtag non rilevanti rispetto alla foto o al nostro profilo • Banned hashtags: hashtag proibiti da Instagram, anche insospettabili (come #italiano) il cui uso rischia di danneggiare le performance dei post. Online sono disponibili fonti aggiornate che riportano gli hashtag proibiti. Volume hashtag Hashtag grandi: >5 milioni di post Hashtag medi: fra 1 e 5 milioni di post Hashtag di nicchia: < 1 milione (fonte: Instaworld) Non esiste una formula magica specifica, ma si consiglia di usare sempre, per uno stesso post, hashtag di categorie diverse. Creare i propri Brevi e d’impatto per favorire il loro uso. Creare hashtag anche per le proprie rubriche in modo da facilitare il ritrovamento di tutti i post correlati da parte di utenti interessati. Numero per post Il numero massimo di Hashtag consentito è 30. Conoscere e usare gli Hashtag # Alcuni consigli utili Posizione hashtag Gli hashtag possono essere pubblicati nella caption del post, oppure come commento sotto al post.
  • 34. Dirette Adatto a tutti i formati, inclusa condivisione di link ad altri siti Analytics: strumenti per l’analisi di pubblico e performance Eventi Facebook Ciò che rende Facebook insostituibile è la possibilità di creare eventi, permettendo di creare un link diretto fra socialità online e offline. 34 Facebook è il social più usato (2.45 mld di utenti mensili) e il più eclettico. Offre un ampio ventaglio di funzioni, un accurato sistema di analisi delle pagine e, a differenza di Instagram, permette di condividere come post anche link a siti e articoli. Fonte: SproutSocial
  • 35. Twitter Mentre sugli altri social è consigliabile mantenersi fra 1 e 3 post al giorno, Twitter è adatto per raccontare con spontaneità e immediatezza le news e gli eventi del museo, anche in un’ottica di liveblogging, senza limiti. 35 Twitter è la piattaforma più utilizzata dai musei, che lo usano anche per interagire fra loro, lanciarsi challenge e adottare un tono di voce meno impostato. Il social presenta un concept essenziale e mille potenzialità racchiuse nei soli 280 caratteri che compongono un tweet. Condivisione di articoli rilevanti trovati sul web Partecipazione a (e lancio di) challenge per musei Fonte: The Art Newspaper
  • 36. A partire dal 20 marzo 2020, lo Yorkshire Museum ha dedicato ogni venerdì alle #CuratorBattles : sfide a colpi di tweet e di opere d’arte fra musei di tutto il mondo. Quale collezione ha la statua dalle forme più avvenenti? Che museo ospita l’oggetto più inquietante? E quello più misterioso? I curatori sono chiamati a twittare sul profilo del proprio museo le opere in linea con i demenziali spunti lanciati dallo Yorkshire Museum, taggandolo. I musei chiusi a causa COVID-19 hanno così potuto rispondere mostrando le proprie opere, divertendo gli utenti Twitter e raggiungendo un vasto pubblico anche a porte chiuse. Intrattenere i follower e divertirsi. Le #CuratorBattles dello Yorkshire Museum 36
  • 37. Youtube 37 YouTube è il 2° sito più visitato al mondo e conta 2 miliardi di utenti attivi mensilmente. Il formato video è quello che riscuote maggior successo sul web e la competizione su questo social è feroce: ogni minuto, vengono caricate 500 ore di video. Se si vuole cavalcare l’onda è necessario mettere in atto un’apposita strategia video per creare contenuti di qualità, in modo da avere una chance di emergere fra le 720,000 ore di video caricate sulla piattaforma ogni giorno.
  • 38. Una soluzione rilassante - i livestreaming delle sale Oltre che per tenere gli occhi incollati allo schermo e dimenticare ogni responsabilità, YouTube è molto usato anche come sottofondo allo studio. La popolarità dei video rilassanti ha ispirato il Monterey Bay Aquarium, che offre sia calmi video musicali a tema acquatico, sia livestream dei propri squali, meduse e dolcissime lontre. Perché non applicare lo stesso principio anche al mormorio di una sala del museo? Il livestream musicale per lo studio più popolare su youtube I l v i d e o d e l M o n t e r e y B a y Aquarium ispirato allo stesso trend
  • 39. Video brevi (<1 minuto) Video collaborativi (duetti) TikTok È il social che cresce di più e il più popolare fra i più giovani: il 27% dei suoi utenti ha fra i 13 e i 17 anni. La fascia di età 13-24 costituisce il 69% degli utenti. Se vogliamo attirare questo target, TikTok è la scelta giusta. Dirette Funzioni di video-editing integrate Fonte: HootSuite
  • 40. Il rischio della dispersione Non serve essere ovunque Prima di aprirei un nuovo profilo bisogna chiedersi: ne vale la pena, o rischia di diluire l’impegno dedicato agli altri canali?
  • 41. Il Museo Digitale Online e Onsite “I musei si reinventano in continuazione nei loro sforzi per diventare più interattivi, focalizzati sul pubblico, orientati alla comunità, adattabili e portatili.” Peter Keller, Direttore Generale di ICOM
  • 42. — David Felipe C Adattare e differenziare Variare i formati di pubblicazione (foto, video brevi o lunghi) e adattarli a seconda del social a cui sono destinati Coordinazione Il team di comunicazione e il top management devono essere in contatto costante Postare spesso Ma non troppo! Mantenere una media di un post al giorno. (Questo limite non si applica a Twitter) Linguaggio chiaro Tenere sempre il proprio target a mente per farsi capire e apprezzare Creazione hashtag L’uso di hashtag specifici e memorabili aiuta a far trovare i propri contenuti Raccontare più storie Non limitarsi a descrivere le opere ma trovare nuovi filoni narrativi: biografie, curiosità, i “dietro le quinte” e la vita nel museo... Decalogo la comunicazione culturale digitale “ A. Maulini, Comunicare la Cultura, Oggi (2019)
  • 43. — David Felipe C Monitoraggio Analizzare le statistiche dei profili per comprendere il gradimento dei contenuti Collegare il sito ai social (e viceversa) Ricordare periodicamente nei post il sito internet e gli altri social attivi, per creare condivisioni e rilanci Essere presenti Seguire quotidianamente gli account, rispondere a commenti/domande/ messaggi, far sentire agli utenti la propria vicinanza. Campagne di digital advertising Promuovere sito e social attraverso inserzioni e post sponsorizzati Decalogo la comunicazione culturale digitale “ A. Maulini, Comunicare la Cultura, Oggi (2019)
  • 44. 81% Istituzioni culturali che hanno avviato il processo di digitalizzazione negli ultimi anni, anche parzialmente. Fonte: Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali I musei italiani Musei che mettono a disposizione almeno un dispositivo portatile, touch screen, sala multimediale, tecnologia QR code e Realtà Aumentata 44%
  • 45. “Ma a cosa serve, principalmente, la tecnologia nei musei? A raccontare storie in forme nuove.” Cinzia Dal Maso, Racconti Da Museo (2018) 45
  • 46. La digitalizzazione onsite Soluzioni multimediali che accompagnano e arricchiscono la visita App museali Touchscreen, teche multimediali, postazioni per Realtà Virtuale (VR) Realtà Aumentata (AR) 46
  • 47. Perché investire nella Realtà Aumentata? Per catturare l’attenzione La decisione di implementare tecnologia AR da parte dell’Art Gallery of Ontario è avvenuta in seguito ad una scoperta: il visitatore medio dedicava solo 2,31 secondi ad ogni quadro. La realtà aumentata dilata questi tempi. Per mostrare l’invisibile L’app di AR Skin and Bones ideata dallo Smithsonian permette di vedere una ricostruzione animata e realistica dell’aspetto originale degli esemplari esposti nel loro museo di Storia Naturale. Il visitatore può così ammirarli e intuire il loro comportamento. 47
  • 48. Spazi900 - Biblioteca Nazionale Centrale, Roma Collezione digitale 48 Approfondimenti su autori, opere e arredi Tour interattivo onsite Visita virtuale Le app museali
  • 49. QuartoStatoAR - Museo del Novecento, Milano Fonte immagine: Touring Club Italiano QuartoStatoAR ci cala dentro il capolavoro di Pellizza Da Volpedo per svelare l’identità dei soggetti ritratti e raccontarci di loro. Il fine educativo del l’app non si esaurisce entro i confini del museo: essa funziona anche in presenza di rappresentazioni del quadro, come in immagini sul web o su libri di storia dell’arte. QuartoStatoAR può così costituire un supporto all’apprendimento per ragazzi e non solo. 49
  • 50. Perché investire nella Realtà Virtuale (VR)? Per raggiungere il pubblico ovunque Google Arts & Culture offre tour virtuali dei musei attraverso la funzione Museum Views. Per maggiore accessibilità Touching Masterpieces è un’esperienza in VR disponibile presso la Národní Galerie di Praga. Persone ipovedenti possono toccare virtualmente i capolavori più fragili grazie a un paio di appositi guanti. Per creare esperienze durature di mostre temporanee È il caso della componente in VR della mostra No Spectators: The Art of Burning Man, ospitata dallo Smithsonian di Washington fino a gennaio 2019 ma tuttora visitabile attraverso la tecnologia.
  • 51. Google Arts & Culture È un’app e sito che permette di scoprire e visualizzare in alta definizione le opere di musei di tutto il mondo. Alcuni musei offrono la possibilità di svolgere vere e proprie visite virtuali gratuite grazie alla mappatura della superficie museale con la tecnologia di Google Street View. 51
  • 52. WeChat Mini Programs WeChat è l’app più popolare in Cina. Ha al suo interno un ventaglio sterminato di funzioni, come la messaggistica, lo shopping e i pagamenti in negozi. Conta più di un miliardo di utenti attivi mensilmente ed è più diffusa nella fascia d’età 26-35. L’utente cinese medio passa un terzo del suo tempo online usando questa app. Museum in the Cloud WeChat Partnership fra WeChat e 11 musei americani per permettere agli utenti dell’app di visitare le istituzioni direttamente da casa. Ideate appositamente per un pubblico cinese, le esperienze fornite dai WeChat Mini Programs includono audio-tour, materiale video, approfondimenti sulle collezioni e mini-giochi. 52Fonte: HootSuite
  • 53. 5 elementi per una presenza digitale di successoCase studies internazionali 53
  • 54. I. Contenuti originali GLI ELEMENTI PER UNA PRESENZA DIGITALE DI SUCCESSO II. Tone of voice III. Collaborazioni IV. Accessibilità V. Sperimentare 54
  • 55. I. Contenuti Originali GLI ELEMENTI PER UNA PRESENZA DIGITALE DI SUCCESSO 55
  • 56. Per realizzare questi propositi dobbiamo domandarci: i contenuti che diffondiamo aiutano a creare una comunità-museo? Sono informativi? Sono suggestivi? Il museo è un attore chiave in questo processo, grazie al suo ruolo nel raccontare il proprio patrimonio alla cittadinanza.Più che dalla valorizzazione delle risorse culturali in ottica patrimoniale, le potenzialità di sviluppo legate alla cultura dipendono da: • Costruzione del senso di appartenenza • Costruzione di conoscenza • Sviluppo di immaginari Il ruolo del museo Paola Dubini, Con La Cultura Non Si Mangia: Falso! (2018) Per questo arrivano in nostro aiuto i principi di storytelling museale.
  • 57. Fransje Pansters, Van Gogh Museum (Amsterdam) “Perché le persone si perdono in un romanzo, passano ore a fare binge-watching di serie tv su Netflix e perdono la concezione del tempo sui social, mentre la durata media di una visita al sito web di un museo è meno di 2 minuti? Le storie sono al centro dei musei e questi hanno tutto il potenziale per essere tanto coinvolgenti quanto una serie tv.” Lo storytelling per musei Fransje Pansters, How to tell stories online that people won’t move away from Fonte: Museum Digital Summit 2019, MuseumNext
  • 58. Principi di storytelling per musei - Fransje Pansters Raccontando un evento storico, i musei tendono a presentare una prospettiva aerea dove l’attenzione è divisa fra tutti i personaggi più rilevanti. La narrazione si fa più coinvolgente quando il focus viene posto su una singola persona, nella quale il pubblico può identificarsi. I loro pensieri, le loro paure e desideri permettono ai visitatori di capire più profondamente tutte le implicazioni di un certo evento. Le emozioni sono ciò che permette di azzerare le distanze fra passato e presente. Scrivere testi che commuovano e appassionino le persone non è poco professionale, finché le informazioni- chiave sono presenti e la storia è autentica. Focalizzarsi sulle persone Metti in risalto le emozioni
  • 59. Le emozioni più forti si posizionano in periodi e occasioni di cambiamento. Sono i punti di svolta a rendere le storie più interessanti. Un nuovo incontro, un evento inaspettato, una situazione difficile: tutto ciò che mostra che la posta in gioco è alta catturerà l’attenzione del visitatore, perché cercheranno la soluzione al problema. Parlare di cambiamento causa tensione e ci mantiene incollati al testo, in cerca del lieto fine. Calare le collezioni nel quotidiano dei visitatori facilita il processo di immedesimazione, oltre a mostrare quanto eventi, idee ed opere del passato possano essere ancora rilevanti. I riferimenti alla cultura pop - musica, film, serie tv, eventi di cronaca - forniscono una fonte di ispirazione pressoché infinita. Fare ironia e calarsi nel presente permette al museo di adottare un tono amichevole e trascinante. Racconta il cambiamento Trova ispirazione nel presente Principi di storytelling per musei - Fransje Pansters
  • 60. Per rimanere più impressi. Provare format diversi spezza la monotonia e ci fa capire come comunicare meglio con il nostro pubblico. Ogni nuovo format dev’essere accompagnato da un lavoro di analisi dei risultati, per verificare se l’esperimento è da considerarsi riuscito o meno - o se, dato il successo, considerarlo un nuovo standard. Brevità Continua a sperimentare e misurare il successo Principi di storytelling per musei - Fransje Pansters
  • 61. Il progetto Distretto X ha coinvolto 5 musei di Porta Venezia, Milano (Distretto Culturale Giardini). Si è svolto attraverso workshop indirizzati alla comunità LGBT, per raccogliere prospettive sottorappresentate nella critica artistica e promuovere una narrazione museale realmente inclusiva e partecipata. Le riflessioni sono state pubblicate online sul profilo Instagram @distretto.x e stampate su un catalogo disponibile nei bookshop dei musei. Un altro modo per trovare le storie del museo: chiedere ai visitatori di raccontare le proprie. Distretto X - Sguardi Plurali sui Musei Foto: Violetta Tonolli 61
  • 62. Rubriche Inquadrare le storie all’interno di rubriche ricorrenti presenta alcuni cruciali vantaggi: • Danno struttura alla narrazione • Creano interesse e attesa da parte dei follower • Facilitano la stesura di un piano editoriale settimanale per i profili social. Ora che abbiamo le nostre storie - come raccontarle? Secondo il report 2020 di WeAreSocial, il formato video è quello di maggior successo sui social media. Il 90% dei contenuti consumati online è video. Importante: come ogni contenuto, i video devono essere adattati al social di destinazione. Favorire il formato video
  • 63. Approfondimenti su mostre e collezioni permanenti Giornate internazionali e ricorrenze News ed eventi Quiz e giochi Semplificare il piano editoriale Stilare un piano editoriale per i social può essere un processo lungo e stressante, ma alcuni trucchi impiegati anche dal MUDEC di Milano ci aiutano a pianificare quasi automaticamente i post da pubblicare anche nel lungo periodo: • Ideare rubriche settimanali • Inserire in calendario ricorrenze da festeggiare (giornate internazionali, compleanni di artisti, eventi storici rilevanti) Spunti dal MUDEC di Milano
  • 64. I post “d’autore” del Musée d’Orsay Il Musée d’Orsay ha lanciato una rubrica di illustrazioni che immaginano i s o c i a l m e d i a d e i p i t t o r i impressionisti. Dietro ai disegni sta il vignettista Jean-Philippe Delhomme, già illustratore per Vogue e Tre New Yorker, ingaggiato dal museo parigino per ideare un contenuto alla settimana nel corso del 2020. Investire su contenuti di qualità 64
  • 65. II. Tone of voice GLI ELEMENTI PER UNA PRESENZA DIGITALE DI SUCCESSO 65
  • 66. Come suona la comunicazione del museo? Il tono di voce è il carattere che distingue un profilo social e lo rende memorabile. Molti musei adottano un tono di voce istituzionale anche sui social: ciò che suona “neutro” a chi è impiegato nel settore può invece apparire come elitario, distante o banale ai visitatori di un profilo social. Per sviluppare un tono di voce efficace bisogna identificare il nostro pubblico di riferimento e rispecchiare il loro tono. 66
  • 67. — David Felipe Adattare il tone of voice al proprio pubblico “Prima di optare automaticamente per il tono di voce dell’esperto amichevole, chiediti se è il modo giusto per raggiungere e insegnare al pubblico scelto. Sarà la voce accademico-professionale a catturare la loro attenzione e riempirli di entusiasmo? Se la risposta è no, provane un’altra.” Fonte: Saying It Differently - A Handbook for Museums Refreshing Their Display
  • 68. Lo Chicago Field Museum ha aperto il profilo Twitter @SUEtheTrex, dove a parlare è il loro colossale fossile di tirannosauro. “Sue” si esprime soprattutto attraverso battute e meme, distaccandosi dai paradigmi della comunicazione museale più ingessata e arrivando a totalizzare 69mila follower. Dare voce a un personaggio della storia del museo, o il soggetto di un’opera al suo interno, può essere una soluzione per sperimentare un tono di voce più irriverente senza che il profilo principale perda il suo tono istituzionale. Un profilo Twitter alternativo per sperimentare nuovi linguaggi 68
  • 69. III. Collaborazioni GLI ELEMENTI PER UNA PRESENZA DIGITALE DI SUCCESSO 69
  • 70. The JackaL e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli La collaborazione è avvenuta a marzo 2018 attraverso la pubblicazione del video “L’Esperto di Cose al MUSEO” sulla pagina Facebook dei The JackaL, raggiungendo i seguenti risultati da capogiro in soli due giorni: 900mila Visualizzazioni in 48 ore 6.500 Condivisioni 30mila Reactions 70
  • 71. Card Musei Metropolitani Bologna e Luis Sal La campagna si è svolta attraverso 3 video pubblicati a partire dal 21 maggio 2018. I video hanno determinato un aumento del 400% delle interazioni sul canale YouTube del Comune di Bologna. 100mila Visualizzazioni in 24 ore +262% Interazioni sui canali social +62% Aumento di pubblico di 13-24 anni 71
  • 72. Beyoncé, Jay-Z e il Louvre La coppia formidabile della musica statunitense ha girato dentro il Louvre il music video per il brano Apesh*t, pubblicato il 16 giugno 2018. Il successo del pezzo ha portato il Louvre ad offrire ai visitatori un tour speciale che ripercorre gli ambienti e le opere riprese nel video musicale. 7 milioni Visualizzazioni in 24 ore 8 Nomination agli MTV Video Music Awards 2018 +25% Aumento dei visitatori 72
  • 73. Chiara Ferragni e le Gallerie degli Uffizi La collaborazione, avvenuta il 17 luglio 2020, si è limitata alla condivisione due foto e una serie di stories: queste sono tuttavia risultate sufficienti ad accendere l’opinione pubblica in un dibattito sul ruolo degli influencer nei musei, facendo sottendere ad una nuova era nella comunicazione culturale. Sopite le critiche, o forse anche grazie ad esse, l’incontro fra la più celebre imprenditrice digitale italiana e il museo nostrano più influente sui social si è rivelato un grande successo. 24mila Like totali ai 2 post +10.916 Crescita follower in 5 giorni +27% Aumento visitatori under 25 73
  • 74. — David Felipe Scegliere l’influencer adatto Ogni collaborazione dev’essere preceduta da un’attenta analisi circa la compatibilità fra l’immagine istituzionale del museo e i valori dell’influencer con cui collaborare. Chi volesse intraprendere un approccio meno dispendioso rispetto ad affidarsi agli influencer più celebri può gettarsi sulla nicchia dei mini-influencer con pagine dedicate alla cultura e al turismo. 74
  • 75. Il Ruddington’s Village Museum e Feixue Huangdu Feixue è una celebre livestreamer cinese, appassionata di piccoli musei. Le sue dirette richiamano generalmente fra i 100mila e i 500mila spettatori, ma il suo record personale di visualizzazioni è arrivato a 1.002.000. Il RVM aveva ospitato un totale di 75mila visitatori dalla sua apertura nel 1968 fino alla collaborazione con Feixue, avvenuta a giugno 2019: nella singola giornata in cui la livestreamer è stata ospite, hanno visitato virtualmente il museo 434mila suoi connazionali.
  • 76. — David Felipe Una delle tecniche più utilizzate per la crescita dei profili social è collaborare con account dal target simile, per raggiungere un nuovo pubblico potenzialmente interessato alle proprie attività. Perché non farlo anche fra musei? Le interazioni, i contenuti condivisi e le challenge sono occasioni per farsi conoscere e supportare una realtà affine alla propria. Attualmente i musei usano soprattutto Twitter per interagire, ma anche le storie Instagram, i post Facebook, i video su YouTube e i duetti su TikTok offrono mille potenzialità da esplorare. 76
  • 77. — David Felipe Cos’è @52museums? È un profilo la cui mission è fare da vetrina per i musei di tutto il mondo, che si alternano gestendolo settimanalmente. Durante la propria settimana di takeover, un museo può pubblicare contenuti per farsi conoscere ed apprezzare da 20,6mila follower appassionati d’arte. Cos’è un “takeover”? Fare un takeover significa gestire temporaneamente un account altrui, creando e condividendo contenuti e ottenendo così esposizione verso un bacino di follower totalmente nuovo. Il “takeover” su @52museums
  • 78. IV. Accessibilità GLI ELEMENTI PER UNA PRESENZA DIGITALE DI SUCCESSO 78
  • 79. Accessibilità funzionale Viene incontro a persone con impedimenti fisici o cognitivi. Online riguarda soprattutto la compatibilità del sito web con gli screen reader usati da persone ipovedenti. Un’accuratezza importante sui social riguarda l’aggiungere una descrizione dell’immagine nella caption del proprio post attraverso la funzione Alt Text, in modo che anche chi utilizza gli screen reader possa capirne ed apprezzarne il contenuto. L’accessibilità nella comunicazione museale Fonte: Un Linguaggio per Tutti: Le Sfide dello Storytelling Accessibile di E. Rocco, G. De Appolonia, R. Cavallo Accessibilità culturale Riguarda quella fetta di pubblico che, per ragioni demografiche, anagrafiche e socio-economiche necessità di una mediazione culturale per avvicinarsi all’ambiente museale. Le accortezze da impiegare in questo caso riguardano il limitare il linguaggio specialistico. Per verificare la leggibilità dei propri testi si può fare affidamento al Test di Gulplease. 79
  • 80. V. Sperimentare GLI ELEMENTI PER UNA PRESENZA DIGITALE DI SUCCESSO 80
  • 81. “La comunicazione è un elemento per cui il settore culturale si distingue da sempre per l’efficacia e l’innovatività delle sue strategie, anche a causa degli storici problemi di budget di questo settore.” La necessità aguzza l’ingegno Andrea Maulini, Comunicare la Cultura, Oggi (2019) È importante mantenere gli occhi aperti verso le nuove tendenze a livello di piattaforme social e di pubblico, in modo da intercettare efficacemente nuovi target e aumentare la visibilità del museo a costi irrisori. 81
  • 82. Le Gallerie degli Uffizi sono il museo che cresce più sui social e il più seguito in Italia. Ogni loro post è accompagnato da una traduzione in inglese e, occasionalmente, anche in altre lingue. I contenuti diventano così fruibili anche da un pubblico internazionale. Dopo aver aperto un profilo su TikTok il 28 aprile 2020, gli Uffizi si attestano il museo più seguito al mondo sulla piattaforma. Eike Schmidt, Direttore degli Uffizi, afferma: “Abbiamo una visione democratica del museo: le nostre collezioni appartengono a tutti, (...) soprattutto alle nuove generazioni. (...) Per questo è importante usare il loro linguaggio, intercettare la loro ironia e potenziale creativo.” Le Gallerie degli Uffizi: TikTok e traduzioni
  • 83. L’australiana National Gallery of Victoria si apre al mercato cinese Le potenzialità di WeChat WeChat è un’app cinese dal bacino di utenza sterminato: 1.15 miliardi di utenti connessi mensilmente (fonte: WeAreSocial). La NGV ha deciso di attuare una campagna di comunicazione volta al mercato cinese proprio attraverso questa app: ha aperto un account interamente in lingua cinese, superando così le barriere linguistiche ancora presenti in molti siti web museali e intercettando il proprio target nella sua app preferita. La National Gallery of Victoria è attualmente uno dei musei al mondo più visitati dai turisti cinesi e il suo account WeChat è il settimo più seguito fra le attrazioni turistiche estere.
  • 84. Le Insta-Novels della New York Public Library La biblioteca di New York ha lanciato le Insta-novels ad agosto 2018, reinventando la funzione delle Instagram stories in modo da rendere disponibili sul proprio profilo interi romanzi. In meno di 8 mesi, le Insta-novels sono state lette 300.000 volte e il profilo @NYPL ha guadagnato 155mila followers, pari ad una crescita del +75%. La NYPL ci insegna come non sia necessario inventare nuovi strumenti, ma utilizzare in modo spontaneo e innovativo quelli che abbiamo a disposizione.
  • 85. Musei e videogiochi: il caso Animal Crossing Animal Crossing è un gioco per Nintendo Switch la cui popolarità è esplosa in quarantena: si tratta di un piccolo simulatore di vita all’interno di un villaggio abitato da adorabili animaletti. Nel villaggio è presente anche un museo, la cui accuratezza ha suscitato l’ammirazione di museologi di tutto il mondo. Da qui è nata l’idea di utilizzare il videogioco a fini educativi, attraverso iniziative a costo zero per coinvolgere un nuovo cluster di utenti. Il Monterey Bay Aquarium ha organizzato visite del museo virtuale in streaming; sia il Victoria & Albert Museum e il Museo della Scienza di Milano hanno ideato contenuti scaricabili ispirati alle proprie collezioni da usare a piacimento nel videogioco. 85
  • 86. — David Felipe 37 conversazioni Un’occasione unica per dialogare con potenziali visitatori in un contesto straniante e divertente, per far conoscere in modo memorabile la storia e le curiosità del museo. 51 match 51 persone hanno dimostrato interesse per il T-Rex Il Royal Ontario Museum e il T-Rex rubacuori Il ROM ha aperto un profilo Tinder per il proprio T-Rex “Teddy”: un’originale operazione a costo zero 86
  • 87. La comunicazione digitale dei musei milanesi 87
  • 88. 10 musei milanesi Casa Musei Boschi Di Stefano Casa Museo Poldi Pezzoli Castello Sforzesco Cenacolo Vinciano Galleria d’Arte Moderna - GAM Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Padiglione d’Arte Contemporanea - PAC Palazzo Reale Veneranda Biblioteca Ambrosiana Pinacoteca di Brera La ricchezza del piano editoriale Spazio ai giovani Investire nel formato video Accessibilità online e onsite Il potere di Google Arts & Culture 20 anni di progetti online Innovazione onsite Una temporanea è per sempre La digitalizzazione come investimento a lungo termine Valorizzare ogni prospettiva
  • 89. — David Felipe I. Casa Museo Boschi Di Stefano La ricchezza del piano editoriale 89
  • 90. Un perfetto concerto di rubriche Il piano editoriale della Casa Museo Boschi di Stefano sui social è caratterizzato da un’alternanza di rubriche settimanali. Queste esplorano ogni aspetto della casa Museo: dagli allestimenti, come i lampadari raccontati in Alziamo lo Sguardo; la storia dei suoi fondatori, come ne I Viaggi di Antonio e Marieda; le opere e i temi esplorati in esse, in Visti da Dentro, Il Naturale da Ritrovare e Visti da Vicino. Non mancano anche rubriche umoristiche come La Monnalista, parodia della critica d’arte. Il lancio di rubriche settimanali semplifica la stesura di un piano editoriale di lungo periodo e crea attesa e coinvolgimento negli utenti, invogliandoli a seguire la pagina.
  • 91. — David Felipe II. Casa Museo Poldi Pezzoli Spazio ai giovani 91
  • 92. Le “Passeggiate Virtuali” Durante il lockdown è stata sperimentata una modalità di visita online, realizzata attraverso Google Arts & Culture e Zoom, con la guida di storiche dell’arte pronte a rispondere a ogni domanda. #PoiVorreiTornareNeiMusei Una challenge rilanciata dai musei di tutta Italia Tutta la creatività dei @GiovaniPoldiPezzoli Pic of The Week il senso di comunità attorno al museo viene stimolato anche dando spazio e valore alle foto dei visitatori. Così i @GiovaniPoldiPezzoli hanno ideato la serie di stories che premia la miglior foto della settimana scattata nel museo. Musica e film Con le rubriche CINEMART e ART TUNES, i ragazzi consigliano settimanalmente i migliori film e brani ispirati al mondo dell’arte. I Giovani Poldi Pezzoli sono un gruppo di ragazzi che collaborano alla comunicazione del museo attraverso il profilo Instagram indipendente @GiovaniPoldiPezzoli, dove sperimentare numerosi format e iniziative.
  • 93. — David Felipe III. Castello Sforzesco Investire nel formato video 93
  • 94. YouTube & IGTV Durante la chiusura causa COVID-19, il Castello Sforzesco ha investito molto sulla creazione di contenuti video, pubblicandone 46 nel corso dei suoi tre mesi di chiusura. Il complesso museale ha così offerto ai propri follower uno sguardo sul restauro delle opere e visite virtuali, ma anche approfondimenti, ospiti speciali e performance musicali. Un’iniziativa particolarmente interessante è stata quella di Sforzesco Pazzesco, che ha visto come protagonisti e narratori i collaboratori museali. Ad eccezione delle visite virtuali e delle performance musicali, i video si tengono generalmente sotto i 3 minuti, in un’ottica di massimizzazione dell’attenzione del pubblico. 94
  • 95. — David Felipe IV. Cenacolo Vinciano Accessibilità online e onsite 95
  • 96. Cenacolo Accessibile Durante la visita Audio descrittivi per ipovedenti Presenza di una didascalia tattile Nei social È l’unico fra i musei milanesi presi in esame a fornire sempre una traduzione inglese dei propri post, disponibile nella caption o nei commenti. Sul sito cenacolovinciano.org Modalità di visualizzazione Easy Reading per facilitare la lettura ad utenti dislessici 96
  • 97. L’app del Cenacolo Mini-giochi Esperienze in Realtà Aumentata Approfondimenti su Leonardo e su Milano Videoguida Fonte immagine; ETT Solutions
  • 98. — David Felipe V. GAM - Galleria d’Arte Moderna Le potenzialità di Google Arts & Culture 98
  • 99. La GAM su Google Arts & Culture 153 opere digitalizzate Tour in Realtà Virtuale Mappatura di interno, cortile e giardino 6 esposizioni online
  • 100. I vantaggi della mappatura su Google Arts & Culture L’estensione del percorso visitabile via Google Arts & Culture, oltre a costituire in sé un valore, permette di dare vita anche ad iniziative virtuali come visite guidate o workshop. In pieno lockdown, il 24 marzo 2020, la GAM ha così potuto ospitare i workshop di narrazione museale partecipativa di Distretto X, inaugurati prima della crisi ma rilanciati online proprio grazie all’estesa opera di digitalizzazione svolta dalla GAM. Oltre alla mappatura, le 6 esposizioni online disponibili permettono di raccogliere secondo nuclei tematici (ritratti femminili, quadri sull’infanzia...) opere anche molto diverse fra loro, avvicinando gli utenti a quadri e statue ancora da scoprire. 100
  • 101. — David Felipe VI. Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia 20 anni di progetti online 101
  • 102. Un impegno continuo Apertura Digital Office Allora “Ufficio Internet e Media Interattivi” 2001 Giochi via Web È del 2013 Trash Mania, il gioco che insegna il riciclo dei rifiuti 2013 Sottomarino Toti in VR Attraverso l’app Toti Submarine VR Experience 2015 Storie a Porte Chiuse Uno sguardo inedito al Museo della Scienza durante la chiusura da COVID-19 2020 102
  • 103. — David Felipe VII. Padiglione d’Arte Contemporanea - PAC Sperimentazione multichannel 103
  • 104. Soluzioni d’avanguardia per l’arte contemporanea Partnership con l’agenzia Vulcano per la realizzazione di una guida digitale, fruibile gratuitamente attraverso codice QR e arricchita con contenuti audio e video. Creazione di un profilo Spotify dove curatori, artisti ed esperti condividono i loro brani preferiti in occasione della mostra PERFORMING PAC. MADE of SOUND Mostra in realtà aumentata Jing Shen (2015) attraverso un’app che permette di visualizzare i contenuti della mostra anche attraverso 5 installazioni virtuali nella città di Milano, rendendosi di fatto la prima mostra “diffusa negli spazi urbani con opere di realtà aumentata”. (fonte: pacmilano) Fonte: vulcano.agency @ Facebook
  • 105. — David Felipe VIII. Palazzo Reale Una temporanea è per sempre 105
  • 106. La Collezione Thannhauser disponibile anche online La mostra temporanea La Collezione Thannhauser. Da Van Gogh a Picasso, interrotta bruscamente dal 24 febbraio 2020 per l’emergenza COVID-19, da maggio è disponibile sul sito di Palazzo Reale. La digitalizzazione della collezione è avvenuta durante la chiusura per COVID-19. L’annuncio dell’avvenuto videomapping, ad opera dell’azienda @living3d_, ha coinciso con un aumento di +316 follower sulla pagina Instagram del museo. 106
  • 107. — David Felipe IX. Veneranda Biblioteca Ambrosiana La digitalizzazione come obiettivo a lungo termine 107
  • 108. È la missione della Biblioteca Digitale, inaugurata a fine 2019. La digitalizzazione dei manoscritti è ancora in corso, protraendosi prevedibilmente, secondo il sito del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, fino al 2024. Rendere 400 anni di storia disponibili gratuitamente e ovunque grazie alla tecnologia del presente: un investimento oneroso ma necessario per rispettare la propria missione originaria: essere ad publicum commodum et utilitatem (“per il bene e l’utilità pubblica”). Fonte: annoeuropeo2018.beniculturali.it Rendere consultabile online un patrimonio cartaceo inestimabile 108
  • 109. — David Felipe X. Pinacoteca di Brera Raccontare le opere: più voci, più prospettive 109
  • 110. — David Felipe Una prospettiva fresca Non solo la voce di storici dell’arte, ma anche di restauratori, assistenti di sala, membri dell’ufficio amministrativo... Accessibilità Questa iniziativa è inclusiva verso un pubblico ipovedente Senso di comunità Affezionarsi al museo dando un volto e una voce a chi lavora al suo internomyBrera L’Ascolto Visibile 72 voci raccontano i capolavori della collezione braidense 110
  • 111. Le didascalie come spazio narrativo Le didascalie di Brera rappresentano un tesoro di creatività: abbiamo quelle “d’autore”, quelle scientifiche o per famiglie, quelle dedicate alla storia delle donne... Fino a quelle multisensoriali, ossia tessili e olfattive. Un approccio che ci può ispirare anche per la narrazione su sito e social: valorizzare sempre più prospettive su di un’opera, per un’inclusione e coinvolgimento del pubblico sempre maggiore. 111
  • 112. Conclusione L’obiettivo di questo lavoro è stato quello di dimostrare come la digitalizzazione possa aprire opportunità di crescita inedite, che vanno dall’ampliare il proprio pubblico all’aprirsi verso nuovi target, come nel caso dell’internazionalizzazione della comunicazione o dell’adozione di soluzioni per l’accessibilità funzionale e culturale. Se le opere sono fatte per smuoverci, raccontare storie, essere lasciti di emozioni e idee passate, allora la promozione del patrimonio artistico e la sua salvaguardia coincidono nella comunicazione digitale. È grazie ai racconti e alle discussioni generati attorno alle opere che queste mantengono la loro attualità. La digitalizzazione in altissima risoluzione di dipinti e altre opere rappresenta un dovere verso le generazioni future, oltre che uno strumento per creare cultura oltre i confini del proprio museo. Restano da indagare i possibili effetti di una maggiore diffusione di visori per realtà virtuale anche all’interno delle mura domestiche. Il futuro riserva scenari interessanti per la tecnologia di videomapping in 3D di spazi e sculture, per una nuova ed emozionante era in tema di immersività. Resta da domandarsi se questo porterà ad una ridefinizione del ruolo del museo, da “casa” delle opere a “promotore” delle stesse.
  • 113. Ringraziamenti Supervisor Field Project - Alas Gatti, Sabrina Radice Valeria Bevilacqua, Veronica Franco, Viola Pierozzi, Violetta Tonolli Samuele Briatore e Marina Santi Simonetta De Brumatti Gabriele Caeti
  • 114. Bibliografia Mandarano, N., Musei e Media Digitali. Roma, Carocci Editore, 2019 Maulini, A., Comunicare la Cultura, Oggi. Milano, Editrice Bibliografica, 2019 Racconti da Museo. Storytelling d’autore per il museo 4.0, cura di C. Dal Maso, Edipuglia, 2018 Dubini, P., Con la Cultura Non Si Mangia: Falso!. Bari, Laterza, 2018 Rurale, A., Mino, P., Bevilacqua, V., Modena, G., Roy, R., Ricerca Istituzioni Culturali COVID-19 Italia, 2020