Strategie digitali e social per i musei, alla luce delle chiusure per l'emergenza COVID-19. Consigli per una comunicazione efficace online e onsite: il sito, i social, le app, la digitalizzazione delle opere sul web e dentro il museo.
2. Su di me
Dopo aver conseguito la laurea in International Politics and Government presso
l’Università Commerciale Luigi Bocconi (2016-2019), ho diretto il mio interesse
verso il mondo della comunicazione digitale e le sue implicazioni pratiche e filosofiche
per il mondo della cultura. Questo mi ha portata ad intraprendere il Master in Digital
Communication Strategy presso l’Istituto Europeo di Design (IED) (2019-2020) e
diventare poi studentessa del corso di laurea magistrale inter-ateneo Università degli
Studi di Milano - Università-Vita San Raffaele in Politics, Philosophy and Public
Affairs (2020-2022), con curriculum accademico Technology, Science and Society.
Durante il triennio bocconiano mi sono distinta in qualità di Presidente
dell’associazione studentesca Bocconi Equal Students e ho realizzato la TEDxTalk
The Power of Creating Imperfect Art il 12 aprile 2019 nell’Aula Magna
dell’Università, affiancata da speaker del calibro di Stefano Boeri (architetto e
Presidente della Triennale di Milano), Roberta Cocco (Assessora alla Trasformazione
Digitale e Servizi Civici del Comune di Milano) e Paola Dubini (professoressa
universitaria, scrittrice e luminare nell’ambito del Management per il Settore Culturale).
Ho in seguito fondato il team per la comunicazione culturale Lasamuse, attraverso cui
mi occupo della comunicazione social del progetto del Comune di Milano Distretto X -
Sguardi Plurali sui Musei, ideandone la trasformazione digitale con il format dei
“workshop online” durante la fase di lockdown.
3. La struttura della
ricerca
Perché digitalizzare?
Le potenzialità per la fruizione e promozione
della propria collezione
Gli effetti del COVID-19
Ciò che il lockdown ha significato per l’ambiente
museale: crisi e occasioni di cambiamento
Il sito web
Perché investire su un sito anche nell’era dei
social
Scegliere i social adatti
Capire e raggiungere il proprio pubblico in modo
efficiente
4. La struttura della
ricerca
Il museo digitale, online e
onsite
Gli elementi essenziali per offrire al pubblico
un’esperienza digitale, sia in presenza che da
remoto.
5 elementi per una presenza
digitale di successo
Case studies internazionali su innovazione,
crescita e creatività.
La comunicazione digitale
dei musei milanesi
10 musei meneghini ci danno 10 importanti
lezioni e spunti.
6. “Per non essere
irrilevanti bisogna
essere presenti [sui
social], ed essere
presenti è
un’opportunità per
attrarre visitatori e
creare con loro un
legame che non si
esaurisca nel tempo
di una visita”
Nicolette Mandarano, Musei e
Media Digitali (2019)
7. I social, oggi.
Fonte: WeAreSocial
3.8 mld
Persone con
account social
2h 24m
giornalieri
Tempo trascorso sui
social dall’utente medio
8. Fra gli 11 musei civici di
Milano, 3 non hanno profili
social:
ACQUARIO
CIVICO
MUSEO DEL
RISORGIMENTO
MUSEO DI STORIA
NATURALE
8
9. 31.2 milioni di visite al sito
web
...
...
8.9 milioni di follower sugli
account social
Questa cifra astronomica è la somma dei
follower sui suoi account Twitter, Instagram
è Facebook.
7.36 milioni di visitatori nelle
sue 3 location
MET MUSEUM (2018)
LE POTENZIALITÀ DEL TRAFFICO WEB
11. ... di cui, il 26,1%...
Ha uno staff dedicato a tempo pieno ed esclusivamente alle
attività digitali
49%
Musei italiani con dello staff che si occupa anche di
Lo staff per le attività
digitali: dati
internazionali, ritardi
italiani
Fonti: Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali, ICOM
81,7%
Musei con dello staff che si occupa
anche di attività digitali
12. 49%
Musei italiani con dello staff che si occupa anche di attività
digitali
... di cui, il 6% ...
81,7%
Musei con dello staff che si occupa anche di attività digitali
Lo staff per le attività
digitali: dati
internazionali, ritardi
italiani
Fonti: Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali, ICOM
... di cui, il 26,1% ...
Ha uno staff dedicato a tempo pieno
ed esclusivamente alle attività digitali
13. ... di cui, il 6% ...
Ha un team dedicato composto da varie persone
... di cui, il 26,1% ...
Ha uno staff dedicato a tempo pieno ed esclusivamente alle
attività digitali
Musei con dello staff che si occupa anche di attività digitali
Lo staff per le attività
digitali: dati
internazionali, ritardi
italiani
Fonti: Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali, ICOM
49%
Musei italiani con dello staff che si
occupa anche di attività digitali
14. 49%
Musei italiani con dello staff che si occupa anche di attività
digitali
attività digitali
Lo staff per le attività
digitali: dati
internazionali, ritardi
italiani
Fonti: Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali, ICOM
... di cui, il 6% ...
Ha un team dedicato composto da
varie persone
18. “Questo momento di
crisi può diventare
un’opportunità per
sperimentare
linguaggi espressivi
che in un regime di
normalità non
avremmo mai avuto
il coraggio di
sperimentare.”
Lorenza Baroncelli, Direttore artistico alla
Triennale di Milano
19. — David Felipe
Mostre Online
Il Museo Nacional Thyssen-Bornemisza di
Madrid ha portato online la sua mostra
Rembrandt and Amsterdam Portraiture,
1590-1670. Risultato: +56% di visite al sito
nel periodo 13 marzo - 13 aprile 2020
rispetto all’anno precedente.
Online Learning
Il MuDA - Museum of Digital Art di Zurigo
ha offerto lezioni in live streaming attraverso
il progetto Corona Creative Classes
Virtual Tour
Attraverso il sito web o applicazioni
come Google Arts & Culture
Nuove attività
intraprese
durante il
lockdown
Fonte: NEMO COVID-19 Report (12.05.2020)
20. Hanno aumentato i
propri servizi digitali
per raggiungere il
proprio pubblico
4 musei su 5
Percentuale di musei
che hanno modificato le
mansioni dei dipendenti
per accrescere il team
digitale
Hanno riportato
un incremento
delle visite al
p r o p r i o s i t o
web fra il 10% e
il 150%
Solo i musei che hanno
reindirizzato personale e
risorse verso il digitale
hanno aumentato i propri
servizi online e accresciuto
le visite via web.
“
— Fonte: NEMO
COVID-19 Report
(12.05.2020)
30% 2 musei su 5
22. Non passa di moda
A differenza dei social, che
nascono e scompaiono in
continuazione (Myspace, Netlog...)
Per tutti
Un sito può essere consultato
anche da chi non ha un profilo sui
social.
Raggiunge un
pubblico nuovo
Farsi trovare e scoprire attraverso i
motori di ricerca
Analisi del pubblico
Con servizi come Google Analytics
Un museo ha nel
proprio sito web il
fulcro della
comunicazione online
Il sito web è una vetrina essenziale per rappresentare
e far conoscere il museo, ma è anche uno strumento
per conoscere il proprio pubblico: come ci ha trovati,
che contenuti visualizza, per quanto tempo...
23. Offrire visite virtuali e/o
il catalogo online
Vendita biglietti online
Solo il 23% dei musei italiani (fonte:
osservatori.net)
Essenziale per il contingentamento
degli ingressi.
Approfondire
Il sito web sfugge agli imperativi social
di brevità: il sito è lo spazio giusto per
raccontare minuziosamente le proprie
collezioni.
Funzioni preziose per i
musei
Attraverso un sito internet si possono offrire servizi digitali
preziosi e all’avanguardia, per raggiungere un nuovo
pubblico e facilitare la conversione dei visitatori della
pagina web in visitatori del museo
25. Sbloccare il potenziale
del proprio sito su
mobile
“La possibilità di accedere al sito web da mobile
permette ai visitatori di consultare le schede delle
opere anche trovandosi all’interno del museo,
utilizzando quindi il sito come una sorta di guida
interna.”
Nicolette Mandarano, Musei e Media Digitali (2019)
25
26. SEO: Search Engine Optimization.
Descrive le strategie organiche (non a
pagamento) attuate per posizionarsi il
più in alto possibile nella pagina dei
risultati di un motore di ricerca
I lavori di cura e ottimizzazione del
sito rischiano di essere vani se
non accompagnati da una
strategia di SEO.
27. Ottimizzare
un sito per i
motori di
ricerca
aumenta la
possibilità di
farsi trovare
o scoprire
1°
Il motore di ricerca è il
primo mezzo per la
scoperta di nuovi brand
(35%)
Fonte: WeAreSocial
35-44%
Percentuale dei click al
primo risultato della pagina
Google
28. — David Felipe
ALT Attributes
L’Alt attribuite è il testo che descrive un
immagine, utili ai motori di ricerca per capire
il contenuto della pagina web.
Sicurezza del sito (SSL,
HTTPS)
Investire sulla sicurezza dà il beneficio
ulteriore di risultare più autorevoli per
l’algoritmo Google.
Attenzione alle Keyword
Inserirle in title tag, header e meta
description tag.
Che keyword usare? Prova strumenti come
Google Trends e AnswerThePublic.
Collegare sito e social
Rendere le icone dei social ben visibili sul
sito e inserire l’indirizzo web sui propri
profili, in modo da generare rimandi positivi
fra le piattaforme.ai propri presidi social per
creare circoli virtuosi
Aggiungere strumenti di
analytics
Google Analytics e il Facebook Pixel: capire il
comportamento dei propri utenti per
intercettare i loro interessi.
Peso pagina: < 5MB
Per aumentare l’agilità e l’usabilità del sito.
Come? Spesso basta ottimizzare le
immagini.
SEO audit dei siti
web di 10 musei
milanesi
“
Alcuni consigli utili
30. A chi?
Social diversi richiamano un pubblico
diverso: scegliere la piattaforma per
raggiungere nel modo più efficiente il
proprio target senza diluire impegno in
molti profili poco efficaci.
Cosa vogliamo
comunicare?
Il messaggio che vogliamo portare
sarà influenzato dai dettami del social
preso in analisi.
In che modo?
Ogni social si sposa con tipi diversi di
contenuti, sia a livello di formato (audio,
video, fotografico, testuale...) che di tono
di voce (divertente, familiare, cool...).
“Il mezzo è il
linguaggio”
Marshall McLuhan, Understanding Media: The Extensions of Man (1964)
L’obiettivo è intercettare il proprio target sui social che
frequenta e raccontarsi con modalità adatte sia alla
piattaforma scelta, che all’identità del museo.
30
31. Instagram Twitter TikTok
Facebook YouTube
Ogni mezzo ha un linguaggio
I contenuti condivisi su ogni diverso profilo devono essere ideati appositamente o adattati
per quel social. È quindi sconsigliato fare un repost automatico.
31
32. Video in diretta
Stories: foto e video
visibili per 24h
Video lunghi fino a
un’ora via IGTV
Instagram
32
Essendo basato sulla condivisione di foto e video, Instagram è il social
visuale per eccellenza.
La sua centralità nella comunicazione dei musei è testimoniata da
come questo social abbia a lungo rappresentato il social d’elezione
degli Uffizi, prima che ad aprile 2020 sbarcassero anche su TikTok e, il
mese successivo, su Facebook.
#Hashtag, uno
strumento per farsi
conoscere
Più di metà degli utenti ha meno di 34 anni, con la fascia 18-24
maggiormente rappresentata (33,8%).
Fonte: SproutSocial
33. — David Felipe
Hashtag da evitare
• Hashtag come #follow4follow e #likeforlike,
perché poco professionali.
• Hashtag non rilevanti rispetto alla foto o al
nostro profilo
• Banned hashtags: hashtag proibiti da
Instagram, anche insospettabili (come
#italiano) il cui uso rischia di danneggiare le
performance dei post. Online sono disponibili
fonti aggiornate che riportano gli hashtag
proibiti.
Volume hashtag
Hashtag grandi: >5 milioni di post
Hashtag medi: fra 1 e 5 milioni di post
Hashtag di nicchia: < 1 milione
(fonte: Instaworld)
Non esiste una formula magica specifica, ma si
consiglia di usare sempre, per uno stesso post,
hashtag di categorie diverse.
Creare i propri
Brevi e d’impatto per favorire il loro uso.
Creare hashtag anche per le proprie rubriche in
modo da facilitare il ritrovamento di tutti i post
correlati da parte di utenti interessati.
Numero per post
Il numero massimo di Hashtag consentito è 30.
Conoscere e usare
gli Hashtag
#
Alcuni consigli utili
Posizione hashtag
Gli hashtag possono essere pubblicati nella
caption del post, oppure come commento
sotto al post.
34. Dirette
Adatto a tutti i formati,
inclusa condivisione di link
ad altri siti
Analytics: strumenti per
l’analisi di pubblico e
performance
Eventi
Facebook
Ciò che rende Facebook insostituibile è la possibilità di creare eventi,
permettendo di creare un link diretto fra socialità online e offline.
34
Facebook è il social più usato (2.45 mld di utenti mensili) e il più
eclettico. Offre un ampio ventaglio di funzioni, un accurato sistema di
analisi delle pagine e, a differenza di Instagram, permette di condividere
come post anche link a siti e articoli.
Fonte: SproutSocial
35. Twitter
Mentre sugli altri social è consigliabile mantenersi fra 1 e 3 post al giorno,
Twitter è adatto per raccontare con spontaneità e immediatezza le news e
gli eventi del museo, anche in un’ottica di liveblogging, senza limiti.
35
Twitter è la piattaforma più utilizzata dai musei, che lo usano anche per
interagire fra loro, lanciarsi challenge e adottare un tono di voce meno
impostato.
Il social presenta un concept essenziale e mille potenzialità racchiuse nei
soli 280 caratteri che compongono un tweet.
Condivisione di
articoli rilevanti
trovati sul web
Partecipazione a (e
lancio di) challenge
per musei
Fonte: The Art Newspaper
36. A partire dal 20 marzo 2020, lo Yorkshire Museum ha dedicato ogni
venerdì alle #CuratorBattles : sfide a colpi di tweet e di opere
d’arte fra musei di tutto il mondo.
Quale collezione ha la statua dalle forme più avvenenti? Che museo
ospita l’oggetto più inquietante? E quello più misterioso?
I curatori sono chiamati a twittare sul profilo del proprio museo le
opere in linea con i demenziali spunti lanciati dallo Yorkshire
Museum, taggandolo.
I musei chiusi a causa COVID-19 hanno così potuto rispondere
mostrando le proprie opere, divertendo gli utenti Twitter e
raggiungendo un vasto pubblico anche a porte chiuse.
Intrattenere i follower e divertirsi.
Le #CuratorBattles dello Yorkshire Museum
36
37. Youtube
37
YouTube è il 2° sito più visitato al mondo e conta 2 miliardi
di utenti attivi mensilmente.
Il formato video è quello che riscuote maggior successo
sul web e la competizione su questo social è feroce: ogni
minuto, vengono caricate 500 ore di video.
Se si vuole cavalcare l’onda è necessario mettere in atto
un’apposita strategia video per creare contenuti di qualità, in
modo da avere una chance di emergere fra le 720,000 ore di
video caricate sulla piattaforma ogni giorno.
38. Una soluzione
rilassante -
i livestreaming
delle sale
Oltre che per tenere gli occhi incollati allo schermo e
dimenticare ogni responsabilità, YouTube è molto
usato anche come sottofondo allo studio.
La popolarità dei video rilassanti ha ispirato il Monterey
Bay Aquarium, che offre sia calmi video musicali a
tema acquatico, sia livestream dei propri squali,
meduse e dolcissime lontre.
Perché non applicare lo stesso principio anche al
mormorio di una sala del museo?
Il livestream musicale
per lo studio più
popolare su youtube
I l v i d e o d e l
M o n t e r e y B a y
Aquarium ispirato
allo stesso trend
39. Video brevi (<1 minuto) Video collaborativi (duetti)
TikTok
È il social che cresce di più e il più popolare fra i più giovani: il 27%
dei suoi utenti ha fra i 13 e i 17 anni. La fascia di età 13-24 costituisce il
69% degli utenti.
Se vogliamo attirare questo target, TikTok è la scelta giusta.
Dirette
Funzioni di video-editing
integrate
Fonte: HootSuite
40. Il rischio della
dispersione
Non serve essere ovunque
Prima di aprirei un nuovo profilo bisogna
chiedersi: ne vale la pena, o rischia di diluire
l’impegno dedicato agli altri canali?
41. Il Museo
Digitale
Online e
Onsite
“I musei si reinventano in continuazione nei loro sforzi per diventare più
interattivi, focalizzati sul pubblico, orientati alla comunità, adattabili e
portatili.”
Peter Keller, Direttore Generale di ICOM
42. — David Felipe
C
Adattare e differenziare
Variare i formati di pubblicazione (foto,
video brevi o lunghi) e adattarli
a seconda del social a cui sono
destinati
Coordinazione
Il team di comunicazione e il top
management devono essere in
contatto costante
Postare spesso
Ma non troppo! Mantenere una media
di un post al giorno. (Questo limite
non si applica a Twitter)
Linguaggio chiaro
Tenere sempre il proprio target a
mente per farsi capire e apprezzare
Creazione hashtag
L’uso di hashtag specifici e memorabili
aiuta a far trovare i propri contenuti
Raccontare più storie
Non limitarsi a descrivere le opere ma
trovare nuovi filoni narrativi:
biografie, curiosità, i “dietro le quinte”
e la vita nel museo...
Decalogo la
comunicazione
culturale digitale
“
A. Maulini, Comunicare la
Cultura, Oggi (2019)
43. — David Felipe
C
Monitoraggio
Analizzare le statistiche dei profili per
comprendere il gradimento dei
contenuti
Collegare il sito ai social (e
viceversa)
Ricordare periodicamente nei post il
sito internet e gli altri social attivi,
per creare condivisioni e rilanci
Essere presenti
Seguire quotidianamente gli account,
rispondere a commenti/domande/
messaggi, far sentire agli utenti la
propria vicinanza.
Campagne di digital
advertising
Promuovere sito e social attraverso
inserzioni e post sponsorizzati
Decalogo la
comunicazione
culturale digitale
“
A. Maulini, Comunicare la
Cultura, Oggi (2019)
44. 81%
Istituzioni culturali che hanno avviato il
processo di digitalizzazione negli ultimi anni,
anche parzialmente.
Fonte: Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali
I musei italiani
Musei che mettono a disposizione almeno un
dispositivo portatile, touch screen, sala
multimediale, tecnologia QR code e Realtà
Aumentata
44%
45. “Ma a cosa serve,
principalmente, la
tecnologia nei musei?
A raccontare storie in
forme nuove.”
Cinzia Dal Maso, Racconti Da Museo (2018)
45
46. La digitalizzazione onsite
Soluzioni multimediali che accompagnano e
arricchiscono la visita
App museali
Touchscreen, teche
multimediali,
postazioni per
Realtà Virtuale (VR)
Realtà Aumentata
(AR)
46
47. Perché investire
nella Realtà
Aumentata?
Per catturare l’attenzione
La decisione di implementare tecnologia AR da parte dell’Art
Gallery of Ontario è avvenuta in seguito ad una scoperta: il
visitatore medio dedicava solo 2,31 secondi ad ogni quadro.
La realtà aumentata dilata questi tempi.
Per mostrare l’invisibile
L’app di AR Skin and Bones ideata dallo Smithsonian
permette di vedere una ricostruzione animata e realistica
dell’aspetto originale degli esemplari esposti nel loro museo di
Storia Naturale. Il visitatore può così ammirarli e intuire il
loro comportamento.
47
48. Spazi900 - Biblioteca
Nazionale Centrale, Roma
Collezione digitale
48
Approfondimenti su
autori, opere e
arredi
Tour interattivo onsite
Visita virtuale
Le app museali
49. QuartoStatoAR - Museo del Novecento, Milano
Fonte immagine: Touring Club Italiano
QuartoStatoAR ci cala dentro il capolavoro di Pellizza Da Volpedo per svelare l’identità dei soggetti ritratti e raccontarci di loro.
Il fine educativo del l’app non si esaurisce entro i confini del museo: essa funziona anche in presenza di rappresentazioni del
quadro, come in immagini sul web o su libri di storia dell’arte.
QuartoStatoAR può così costituire un supporto all’apprendimento per ragazzi e non solo.
49
50. Perché investire
nella Realtà
Virtuale (VR)?
Per raggiungere il pubblico ovunque
Google Arts & Culture offre tour virtuali dei musei attraverso
la funzione Museum Views.
Per maggiore accessibilità
Touching Masterpieces è un’esperienza in VR disponibile
presso la Národní Galerie di Praga.
Persone ipovedenti possono toccare virtualmente i
capolavori più fragili grazie a un paio di appositi guanti.
Per creare esperienze durature di
mostre temporanee
È il caso della componente in VR della mostra No
Spectators: The Art of Burning Man, ospitata dallo
Smithsonian di Washington fino a gennaio 2019 ma tuttora
visitabile attraverso la tecnologia.
51. Google Arts & Culture
È un’app e sito che permette di scoprire e visualizzare in alta
definizione le opere di musei di tutto il mondo.
Alcuni musei offrono la possibilità di svolgere vere e proprie visite
virtuali gratuite grazie alla mappatura della superficie museale con
la tecnologia di Google Street View.
51
52. WeChat Mini Programs
WeChat è l’app più popolare in Cina.
Ha al suo interno un ventaglio sterminato di funzioni, come la
messaggistica, lo shopping e i pagamenti in negozi.
Conta più di un miliardo di utenti attivi mensilmente ed è più diffusa
nella fascia d’età 26-35.
L’utente cinese medio passa un terzo del suo tempo online usando
questa app.
Museum in the Cloud
WeChat
Partnership fra WeChat e 11 musei americani per permettere agli
utenti dell’app di visitare le istituzioni direttamente da casa.
Ideate appositamente per un pubblico cinese, le esperienze fornite dai
WeChat Mini Programs includono audio-tour, materiale video,
approfondimenti sulle collezioni e mini-giochi.
52Fonte: HootSuite
53. 5 elementi per una presenza
digitale di successoCase studies internazionali
53
54. I. Contenuti originali
GLI ELEMENTI PER UNA PRESENZA DIGITALE DI SUCCESSO
II. Tone of voice
III. Collaborazioni
IV. Accessibilità
V. Sperimentare
54
56. Per realizzare questi propositi
dobbiamo domandarci: i contenuti
che diffondiamo aiutano a creare
una comunità-museo? Sono
informativi? Sono suggestivi?
Il museo è un attore chiave in questo
processo, grazie al suo ruolo nel
raccontare il proprio patrimonio alla
cittadinanza.Più che dalla valorizzazione delle risorse
culturali in ottica patrimoniale, le potenzialità di
sviluppo legate alla cultura dipendono da:
• Costruzione del senso di appartenenza
• Costruzione di conoscenza
• Sviluppo di immaginari
Il ruolo del museo
Paola Dubini, Con La Cultura Non Si Mangia: Falso! (2018)
Per questo arrivano in nostro aiuto i
principi di storytelling museale.
57. Fransje Pansters, Van Gogh Museum (Amsterdam)
“Perché le persone si perdono in un romanzo, passano ore a fare
binge-watching di serie tv su Netflix e perdono la concezione del
tempo sui social, mentre la durata media di una visita al sito web
di un museo è meno di 2 minuti?
Le storie sono al centro dei musei e questi hanno tutto il
potenziale per essere tanto coinvolgenti quanto una serie tv.”
Lo storytelling per musei
Fransje Pansters, How to tell stories online that people won’t
move away from
Fonte: Museum Digital Summit 2019, MuseumNext
58. Principi di
storytelling
per musei
- Fransje Pansters
Raccontando un evento storico, i
musei tendono a presentare una
prospettiva aerea dove l’attenzione è
divisa fra tutti i personaggi più
rilevanti.
La narrazione si fa più coinvolgente
quando il focus viene posto su una
singola persona, nella quale il
pubblico può identificarsi.
I loro pensieri, le loro paure e desideri
permettono ai visitatori di capire più
profondamente tutte le implicazioni di
un certo evento.
Le emozioni sono ciò che permette di
azzerare le distanze fra passato e
presente.
Scrivere testi che commuovano e
appassionino le persone non è poco
professionale, finché le informazioni-
chiave sono presenti e la storia è
autentica.
Focalizzarsi sulle persone Metti in risalto le emozioni
59. Le emozioni più forti si posizionano in
periodi e occasioni di cambiamento.
Sono i punti di svolta a rendere le
storie più interessanti.
Un nuovo incontro, un evento
inaspettato, una situazione difficile:
tutto ciò che mostra che la posta in
gioco è alta catturerà l’attenzione del
visitatore, perché cercheranno la
soluzione al problema.
Parlare di cambiamento causa
tensione e ci mantiene incollati al
testo, in cerca del lieto fine.
Calare le collezioni nel quotidiano dei
visitatori facilita il processo di
immedesimazione, oltre a mostrare
quanto eventi, idee ed opere del
passato possano essere ancora
rilevanti.
I riferimenti alla cultura pop -
musica, film, serie tv, eventi di
cronaca - forniscono una fonte di
ispirazione pressoché infinita. Fare
ironia e calarsi nel presente
permette al museo di adottare un
tono amichevole e trascinante.
Racconta il cambiamento Trova ispirazione nel presente
Principi di
storytelling
per musei
- Fransje Pansters
60. Per rimanere più impressi. Provare format diversi spezza la
monotonia e ci fa capire come
comunicare meglio con il nostro
pubblico.
Ogni nuovo format dev’essere
accompagnato da un lavoro di analisi
dei risultati, per verificare se
l’esperimento è da considerarsi
riuscito o meno - o se, dato il
successo, considerarlo un nuovo
standard.
Brevità
Continua a sperimentare e
misurare il successo
Principi di
storytelling
per musei
- Fransje Pansters
61. Il progetto Distretto X ha coinvolto 5 musei di Porta
Venezia, Milano (Distretto Culturale Giardini). Si è
svolto attraverso workshop indirizzati alla comunità
LGBT, per raccogliere prospettive sottorappresentate
nella critica artistica e promuovere una narrazione
museale realmente inclusiva e partecipata.
Le riflessioni sono state pubblicate online sul profilo
Instagram @distretto.x e stampate su un catalogo
disponibile nei bookshop dei musei.
Un altro modo per trovare le storie
del museo: chiedere ai visitatori di
raccontare le proprie.
Distretto X - Sguardi Plurali sui Musei
Foto: Violetta Tonolli
61
62. Rubriche
Inquadrare le storie all’interno di rubriche
ricorrenti presenta alcuni cruciali vantaggi:
• Danno struttura alla narrazione
• Creano interesse e attesa da parte dei follower
• Facilitano la stesura di un piano editoriale
settimanale per i profili social.
Ora che abbiamo le nostre storie - come raccontarle?
Secondo il report 2020 di WeAreSocial, il formato video
è quello di maggior successo sui social media.
Il 90% dei contenuti consumati online è video.
Importante: come ogni contenuto, i video devono essere
adattati al social di destinazione.
Favorire il formato video
63. Approfondimenti
su mostre e
collezioni
permanenti
Giornate
internazionali e
ricorrenze
News ed eventi Quiz e giochi
Semplificare il piano
editoriale
Stilare un piano editoriale per i social può essere un
processo lungo e stressante, ma alcuni trucchi impiegati
anche dal MUDEC di Milano ci aiutano a pianificare quasi
automaticamente i post da pubblicare anche nel lungo
periodo:
• Ideare rubriche settimanali
• Inserire in calendario ricorrenze da festeggiare
(giornate internazionali, compleanni di artisti, eventi storici
rilevanti)
Spunti dal MUDEC di Milano
64. I post
“d’autore”
del Musée
d’Orsay
Il Musée d’Orsay ha lanciato una
rubrica di illustrazioni che immaginano
i s o c i a l m e d i a d e i p i t t o r i
impressionisti. Dietro ai disegni sta il
vignettista Jean-Philippe Delhomme,
già illustratore per Vogue e Tre New
Yorker, ingaggiato dal museo parigino
per ideare un contenuto alla settimana
nel corso del 2020.
Investire su contenuti di qualità
64
65. II. Tone of voice
GLI ELEMENTI PER UNA PRESENZA DIGITALE DI SUCCESSO
65
66. Come suona la
comunicazione
del museo?
Il tono di voce è il carattere che distingue un profilo social e lo rende
memorabile.
Molti musei adottano un tono di voce istituzionale anche sui social: ciò
che suona “neutro” a chi è impiegato nel settore può invece apparire come
elitario, distante o banale ai visitatori di un profilo social.
Per sviluppare un tono di voce efficace bisogna identificare il nostro
pubblico di riferimento e rispecchiare il loro tono.
66
67. — David Felipe
Adattare il
tone of voice
al proprio
pubblico
“Prima di optare automaticamente per il tono di voce
dell’esperto amichevole, chiediti se è il modo giusto
per raggiungere e insegnare al pubblico scelto. Sarà
la voce accademico-professionale a catturare la loro
attenzione e riempirli di entusiasmo? Se la risposta è no,
provane un’altra.”
Fonte: Saying It Differently - A Handbook for Museums Refreshing Their
Display
68. Lo Chicago Field Museum ha aperto il profilo Twitter
@SUEtheTrex, dove a parlare è il loro colossale fossile di
tirannosauro.
“Sue” si esprime soprattutto attraverso battute e meme,
distaccandosi dai paradigmi della comunicazione museale più
ingessata e arrivando a totalizzare 69mila follower.
Dare voce a un personaggio della storia del museo, o il
soggetto di un’opera al suo interno, può essere una soluzione
per sperimentare un tono di voce più irriverente senza che il
profilo principale perda il suo tono istituzionale.
Un profilo Twitter alternativo per
sperimentare nuovi linguaggi
68
70. The JackaL e
il Museo
Archeologico
Nazionale di
Napoli
La collaborazione è avvenuta a
marzo 2018 attraverso la
pubblicazione del video “L’Esperto
di Cose al MUSEO” sulla pagina
Facebook dei The JackaL,
raggiungendo i seguenti risultati
da capogiro in soli due giorni:
900mila
Visualizzazioni
in 48 ore
6.500
Condivisioni
30mila
Reactions
70
71. Card Musei
Metropolitani
Bologna e
Luis Sal
La campagna si è svolta
attraverso 3 video pubblicati a
partire dal 21 maggio 2018.
I video hanno determinato un
aumento del 400% delle
interazioni sul canale YouTube del
Comune di Bologna.
100mila
Visualizzazioni
in 24 ore
+262%
Interazioni sui
canali social
+62%
Aumento di pubblico
di 13-24 anni
71
72. Beyoncé,
Jay-Z
e il Louvre
La coppia formidabile della musica
statunitense ha girato dentro il
Louvre il music video per il brano
Apesh*t, pubblicato il 16 giugno
2018.
Il successo del pezzo ha portato il
Louvre ad offrire ai visitatori un tour
speciale che ripercorre gli ambienti e
le opere riprese nel video musicale.
7 milioni
Visualizzazioni
in 24 ore
8
Nomination agli
MTV Video Music
Awards 2018
+25%
Aumento dei
visitatori
72
73. Chiara Ferragni
e le Gallerie
degli Uffizi
La collaborazione, avvenuta il 17 luglio
2020, si è limitata alla condivisione due
foto e una serie di stories: queste sono
tuttavia risultate sufficienti ad accendere
l’opinione pubblica in un dibattito sul
ruolo degli influencer nei musei, facendo
sottendere ad una nuova era nella
comunicazione culturale.
Sopite le critiche, o forse anche grazie
ad esse, l’incontro fra la più celebre
imprenditrice digitale italiana e il museo
nostrano più influente sui social si è
rivelato un grande successo. 24mila
Like totali ai 2 post
+10.916
Crescita follower
in 5 giorni
+27%
Aumento
visitatori under 25
73
74. — David Felipe
Scegliere
l’influencer adatto
Ogni collaborazione dev’essere preceduta da un’attenta
analisi circa la compatibilità fra l’immagine istituzionale del
museo e i valori dell’influencer con cui collaborare.
Chi volesse intraprendere un approccio meno dispendioso
rispetto ad affidarsi agli influencer più celebri può gettarsi
sulla nicchia dei mini-influencer con pagine dedicate alla
cultura e al turismo.
74
75. Il Ruddington’s Village
Museum e Feixue Huangdu
Feixue è una celebre livestreamer cinese,
appassionata di piccoli musei.
Le sue dirette richiamano generalmente fra i 100mila
e i 500mila spettatori, ma il suo record personale di
visualizzazioni è arrivato a 1.002.000.
Il RVM aveva ospitato un totale di 75mila visitatori
dalla sua apertura nel 1968 fino alla collaborazione
con Feixue, avvenuta a giugno 2019: nella singola
giornata in cui la livestreamer è stata ospite, hanno
visitato virtualmente il museo 434mila suoi
connazionali.
76. — David Felipe
Una delle tecniche più utilizzate per la crescita dei profili social è
collaborare con account dal target simile, per raggiungere un
nuovo pubblico potenzialmente interessato alle proprie attività.
Perché non farlo anche fra musei?
Le interazioni, i contenuti condivisi e le challenge sono occasioni
per farsi conoscere e supportare una realtà affine alla propria.
Attualmente i musei usano soprattutto Twitter per interagire, ma
anche le storie Instagram, i post Facebook, i video su YouTube e i
duetti su TikTok offrono mille potenzialità da esplorare.
76
77. — David Felipe
Cos’è @52museums?
È un profilo la cui mission è fare da
vetrina per i musei di tutto il
mondo, che si alternano gestendolo
settimanalmente.
Durante la propria settimana di
takeover, un museo può pubblicare
contenuti per farsi conoscere ed
apprezzare da 20,6mila follower
appassionati d’arte.
Cos’è un “takeover”?
Fare un takeover significa gestire
temporaneamente un account altrui,
creando e condividendo contenuti e
ottenendo così esposizione verso un
bacino di follower totalmente nuovo.
Il “takeover” su
@52museums
79. Accessibilità funzionale
Viene incontro a persone con impedimenti fisici o
cognitivi.
Online riguarda soprattutto la compatibilità del sito
web con gli screen reader usati da persone
ipovedenti.
Un’accuratezza importante sui social riguarda
l’aggiungere una descrizione dell’immagine
nella caption del proprio post attraverso la
funzione Alt Text, in modo che anche chi utilizza
gli screen reader possa capirne ed apprezzarne il
contenuto.
L’accessibilità nella
comunicazione museale
Fonte: Un Linguaggio per Tutti: Le Sfide dello Storytelling
Accessibile di E. Rocco, G. De Appolonia, R. Cavallo
Accessibilità culturale
Riguarda quella fetta di pubblico che,
per ragioni demografiche, anagrafiche
e socio-economiche necessità di una
mediazione culturale per avvicinarsi
all’ambiente museale.
Le accortezze da impiegare in questo
caso riguardano il limitare il linguaggio
specialistico.
Per verificare la leggibilità dei propri
testi si può fare affidamento al Test di
Gulplease.
79
81. “La comunicazione è un
elemento per cui il settore
culturale si distingue da sempre
per l’efficacia e l’innovatività
delle sue strategie, anche a
causa degli storici problemi di
budget di questo settore.”
La necessità aguzza l’ingegno
Andrea Maulini, Comunicare la Cultura, Oggi (2019)
È importante mantenere gli occhi aperti verso le nuove
tendenze a livello di piattaforme social e di pubblico, in
modo da intercettare efficacemente nuovi target e
aumentare la visibilità del museo a costi irrisori.
81
82. Le Gallerie degli Uffizi sono il museo che cresce più sui social e il più
seguito in Italia.
Ogni loro post è accompagnato da una traduzione in inglese e,
occasionalmente, anche in altre lingue.
I contenuti diventano così fruibili anche da un pubblico internazionale.
Dopo aver aperto un profilo su TikTok il 28 aprile 2020, gli Uffizi si
attestano il museo più seguito al mondo sulla piattaforma.
Eike Schmidt, Direttore degli Uffizi, afferma: “Abbiamo una visione
democratica del museo: le nostre collezioni appartengono a tutti, (...)
soprattutto alle nuove generazioni. (...) Per questo è importante usare
il loro linguaggio, intercettare la loro ironia e potenziale creativo.”
Le Gallerie degli Uffizi:
TikTok e traduzioni
83. L’australiana
National
Gallery of
Victoria si apre
al mercato
cinese
Le potenzialità di WeChat
WeChat è un’app cinese dal bacino di utenza
sterminato: 1.15 miliardi di utenti connessi
mensilmente (fonte: WeAreSocial).
La NGV ha deciso di attuare una campagna di
comunicazione volta al mercato cinese proprio
attraverso questa app: ha aperto un account
interamente in lingua cinese, superando così le
barriere linguistiche ancora presenti in molti siti web
museali e intercettando il proprio target nella sua
app preferita.
La National Gallery of Victoria è attualmente uno dei
musei al mondo più visitati dai turisti cinesi e il
suo account WeChat è il settimo più seguito fra le
attrazioni turistiche estere.
84. Le Insta-Novels della New
York Public Library
La biblioteca di New York ha lanciato le Insta-novels ad
agosto 2018, reinventando la funzione delle Instagram
stories in modo da rendere disponibili sul proprio profilo
interi romanzi.
In meno di 8 mesi, le Insta-novels sono state lette
300.000 volte e il profilo @NYPL ha guadagnato 155mila
followers, pari ad una crescita del +75%.
La NYPL ci insegna come non sia necessario inventare
nuovi strumenti, ma utilizzare in modo spontaneo e
innovativo quelli che abbiamo a disposizione.
85. Musei e videogiochi: il caso
Animal Crossing
Animal Crossing è un gioco per Nintendo Switch la cui popolarità è
esplosa in quarantena: si tratta di un piccolo simulatore di vita all’interno di
un villaggio abitato da adorabili animaletti.
Nel villaggio è presente anche un museo, la cui accuratezza ha
suscitato l’ammirazione di museologi di tutto il mondo.
Da qui è nata l’idea di utilizzare il videogioco a fini educativi, attraverso
iniziative a costo zero per coinvolgere un nuovo cluster di utenti.
Il Monterey Bay Aquarium ha organizzato visite del museo virtuale in
streaming; sia il Victoria & Albert Museum e il Museo della Scienza di
Milano hanno ideato contenuti scaricabili ispirati alle proprie collezioni
da usare a piacimento nel videogioco.
85
86. — David Felipe
37 conversazioni
Un’occasione unica per dialogare
con potenziali visitatori in un
contesto straniante e divertente,
per far conoscere in modo
memorabile la storia e le curiosità
del museo.
51 match
51 persone hanno dimostrato
interesse per il T-Rex
Il Royal Ontario
Museum e il T-Rex
rubacuori
Il ROM ha aperto un
profilo Tinder per il
proprio T-Rex “Teddy”:
un’originale operazione a
costo zero
86
88. 10 musei
milanesi
Casa Musei Boschi Di
Stefano
Casa Museo Poldi
Pezzoli
Castello Sforzesco Cenacolo Vinciano
Galleria d’Arte Moderna -
GAM
Museo Nazionale della
Scienza e della Tecnologia
Padiglione d’Arte
Contemporanea - PAC Palazzo Reale
Veneranda Biblioteca
Ambrosiana Pinacoteca di Brera
La ricchezza del piano
editoriale
Spazio ai giovani
Investire nel formato video Accessibilità online e onsite
Il potere di Google Arts &
Culture
20 anni di progetti online
Innovazione onsite Una temporanea è per
sempre
La digitalizzazione come
investimento a lungo termine
Valorizzare ogni prospettiva
89. — David Felipe
I. Casa Museo Boschi Di Stefano
La ricchezza del piano editoriale
89
90. Un
perfetto
concerto
di rubriche
Il piano editoriale della Casa Museo Boschi di Stefano sui social è caratterizzato da un’alternanza
di rubriche settimanali. Queste esplorano ogni aspetto della casa Museo: dagli allestimenti, come
i lampadari raccontati in Alziamo lo Sguardo; la storia dei suoi fondatori, come ne I Viaggi di Antonio
e Marieda; le opere e i temi esplorati in esse, in Visti da Dentro, Il Naturale da Ritrovare e Visti da
Vicino. Non mancano anche rubriche umoristiche come La Monnalista, parodia della critica d’arte.
Il lancio di rubriche settimanali semplifica la stesura di un piano editoriale di lungo periodo e crea
attesa e coinvolgimento negli utenti, invogliandoli a seguire la pagina.
92. Le “Passeggiate Virtuali”
Durante il lockdown è stata sperimentata una
modalità di visita online, realizzata attraverso
Google Arts & Culture e Zoom, con la guida di
storiche dell’arte pronte a rispondere a ogni
domanda.
#PoiVorreiTornareNeiMusei
Una challenge rilanciata dai musei di tutta Italia
Tutta la creatività dei
@GiovaniPoldiPezzoli
Pic of The Week
il senso di comunità attorno al museo viene
stimolato anche dando spazio e valore alle
foto dei visitatori.
Così i @GiovaniPoldiPezzoli hanno ideato la
serie di stories che premia la miglior foto della
settimana scattata nel museo.
Musica e film
Con le rubriche CINEMART e ART TUNES, i
ragazzi consigliano settimanalmente i migliori
film e brani ispirati al mondo dell’arte.
I Giovani Poldi Pezzoli sono un gruppo di ragazzi che collaborano alla
comunicazione del museo attraverso il profilo Instagram indipendente
@GiovaniPoldiPezzoli, dove sperimentare numerosi format e iniziative.
94. YouTube & IGTV
Durante la chiusura causa COVID-19, il Castello
Sforzesco ha investito molto sulla creazione di contenuti
video, pubblicandone 46 nel corso dei suoi tre mesi di
chiusura.
Il complesso museale ha così offerto ai propri follower uno
sguardo sul restauro delle opere e visite virtuali, ma anche
approfondimenti, ospiti speciali e performance musicali.
Un’iniziativa particolarmente interessante è stata quella di
Sforzesco Pazzesco, che ha visto come protagonisti e
narratori i collaboratori museali.
Ad eccezione delle visite virtuali e delle performance
musicali, i video si tengono generalmente sotto i 3 minuti,
in un’ottica di massimizzazione dell’attenzione del
pubblico.
94
96. Cenacolo Accessibile
Durante la visita
Audio descrittivi per
ipovedenti
Presenza di una didascalia
tattile
Nei social
È l’unico fra i musei milanesi presi
in esame a fornire sempre una
traduzione inglese dei propri
post, disponibile nella caption o
nei commenti.
Sul sito
cenacolovinciano.org
Modalità di visualizzazione Easy
Reading per facilitare la lettura ad
utenti dislessici
96
98. — David Felipe
V. GAM - Galleria d’Arte Moderna
Le potenzialità di Google Arts & Culture
98
99. La GAM su Google Arts & Culture
153 opere digitalizzate
Tour in Realtà Virtuale
Mappatura di interno, cortile e
giardino
6 esposizioni online
100. I vantaggi della
mappatura su
Google Arts &
Culture
L’estensione del percorso visitabile via Google Arts & Culture,
oltre a costituire in sé un valore, permette di dare vita anche ad
iniziative virtuali come visite guidate o workshop.
In pieno lockdown, il 24 marzo 2020, la GAM ha così potuto
ospitare i workshop di narrazione museale partecipativa di
Distretto X, inaugurati prima della crisi ma rilanciati online
proprio grazie all’estesa opera di digitalizzazione svolta dalla
GAM.
Oltre alla mappatura, le 6 esposizioni online disponibili
permettono di raccogliere secondo nuclei tematici (ritratti
femminili, quadri sull’infanzia...) opere anche molto diverse fra
loro, avvicinando gli utenti a quadri e statue ancora da scoprire.
100
101. — David Felipe
VI. Museo Nazionale della
Scienza e della Tecnologia
20 anni di progetti online
101
102. Un impegno continuo
Apertura Digital Office
Allora “Ufficio Internet e Media
Interattivi”
2001
Giochi via Web
È del 2013 Trash Mania, il gioco che
insegna il riciclo dei rifiuti
2013
Sottomarino Toti
in VR
Attraverso l’app Toti Submarine VR
Experience
2015
Storie a Porte Chiuse
Uno sguardo inedito al Museo della
Scienza durante la chiusura da
COVID-19
2020
102
103. — David Felipe
VII. Padiglione d’Arte Contemporanea - PAC
Sperimentazione multichannel
103
104. Soluzioni
d’avanguardia per
l’arte contemporanea
Partnership con l’agenzia Vulcano per la realizzazione di una
guida digitale, fruibile gratuitamente attraverso codice QR e
arricchita con contenuti audio e video.
Creazione di un profilo Spotify dove curatori, artisti ed esperti
condividono i loro brani preferiti in occasione della mostra
PERFORMING PAC. MADE of SOUND
Mostra in realtà aumentata Jing Shen (2015) attraverso un’app
che permette di visualizzare i contenuti della mostra anche
attraverso 5 installazioni virtuali nella città di Milano, rendendosi
di fatto la prima mostra “diffusa negli spazi urbani con opere di
realtà aumentata”. (fonte: pacmilano)
Fonte: vulcano.agency @ Facebook
106. La Collezione
Thannhauser
disponibile anche
online
La mostra temporanea La Collezione
Thannhauser. Da Van Gogh a Picasso,
interrotta bruscamente dal 24 febbraio
2020 per l’emergenza COVID-19, da
maggio è disponibile sul sito di Palazzo
Reale.
La digitalizzazione della collezione è
avvenuta durante la chiusura per
COVID-19.
L’annuncio dell’avvenuto videomapping,
ad opera dell’azienda @living3d_, ha
coinciso con un aumento di +316 follower
sulla pagina Instagram del museo.
106
107. — David Felipe
IX. Veneranda Biblioteca Ambrosiana
La digitalizzazione come obiettivo a lungo termine
107
108. È la missione della Biblioteca Digitale, inaugurata a fine
2019. La digitalizzazione dei manoscritti è ancora in
corso, protraendosi prevedibilmente, secondo il sito del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, fino al 2024.
Rendere 400 anni di storia disponibili gratuitamente e
ovunque grazie alla tecnologia del presente: un
investimento oneroso ma necessario per rispettare la
propria missione originaria: essere ad publicum
commodum et utilitatem (“per il bene e l’utilità pubblica”).
Fonte: annoeuropeo2018.beniculturali.it
Rendere consultabile online un
patrimonio cartaceo inestimabile
108
109. — David Felipe
X. Pinacoteca di Brera
Raccontare le opere: più voci, più prospettive
109
110. — David Felipe
Una prospettiva fresca
Non solo la voce di storici dell’arte, ma
anche di restauratori, assistenti di sala,
membri dell’ufficio amministrativo...
Accessibilità
Questa iniziativa è inclusiva verso un
pubblico ipovedente
Senso di comunità
Affezionarsi al museo dando un volto
e una voce a chi lavora al suo internomyBrera
L’Ascolto
Visibile
72 voci
raccontano i
capolavori
della
collezione
braidense
110
111. Le didascalie
come spazio
narrativo
Le didascalie di Brera rappresentano un tesoro di
creatività: abbiamo quelle “d’autore”, quelle
scientifiche o per famiglie, quelle dedicate alla
storia delle donne... Fino a quelle multisensoriali,
ossia tessili e olfattive.
Un approccio che ci può ispirare anche per la
narrazione su sito e social: valorizzare sempre più
prospettive su di un’opera, per un’inclusione e
coinvolgimento del pubblico sempre maggiore.
111
112. Conclusione
L’obiettivo di questo lavoro è stato quello di dimostrare come la digitalizzazione possa aprire opportunità di crescita inedite, che vanno
dall’ampliare il proprio pubblico all’aprirsi verso nuovi target, come nel caso dell’internazionalizzazione della comunicazione o
dell’adozione di soluzioni per l’accessibilità funzionale e culturale.
Se le opere sono fatte per smuoverci, raccontare storie, essere lasciti di emozioni e idee passate, allora la promozione del
patrimonio artistico e la sua salvaguardia coincidono nella comunicazione digitale.
È grazie ai racconti e alle discussioni generati attorno alle opere che queste mantengono la loro attualità. La digitalizzazione in
altissima risoluzione di dipinti e altre opere rappresenta un dovere verso le generazioni future, oltre che uno strumento per creare
cultura oltre i confini del proprio museo.
Restano da indagare i possibili effetti di una maggiore diffusione di visori per realtà virtuale anche all’interno delle mura domestiche.
Il futuro riserva scenari interessanti per la tecnologia di videomapping in 3D di spazi e sculture, per una nuova ed emozionante era in
tema di immersività. Resta da domandarsi se questo porterà ad una ridefinizione del ruolo del museo, da “casa” delle opere a
“promotore” delle stesse.
113. Ringraziamenti
Supervisor Field Project - Alas Gatti, Sabrina Radice
Valeria Bevilacqua, Veronica Franco, Viola Pierozzi, Violetta Tonolli
Samuele Briatore e Marina Santi
Simonetta De Brumatti
Gabriele Caeti
114. Bibliografia
Mandarano, N., Musei e Media Digitali. Roma, Carocci Editore, 2019
Maulini, A., Comunicare la Cultura, Oggi. Milano, Editrice Bibliografica, 2019
Racconti da Museo. Storytelling d’autore per il museo 4.0, cura di C. Dal Maso, Edipuglia, 2018
Dubini, P., Con la Cultura Non Si Mangia: Falso!. Bari, Laterza, 2018
Rurale, A., Mino, P., Bevilacqua, V., Modena, G., Roy, R., Ricerca Istituzioni Culturali COVID-19 Italia, 2020